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“Ciao Sergione”: il ricordo di Piero Ramella per l’amico Mantegazza

Andavo all’ITI, qui a Biella, e mamma Vittorina lavorava nel negozio Ottavia Sport come commessa. Al pomeriggio mi piaceva andare in quel negozio, era la mia passione sportiva. Poi fin da quando ero piccolo sciavo al Mucrone sulle piste con una combriccola di persone incredibilmente divertenti ed ero un po’ la loro mascotte. Ottavia e Sergio mi coinvolgevano sempre. Sulle piste sciando con loro, grandi sciatori, ho imparato cosa significa gareggiare tra i pali. Ci si allenava sul pendio dello ski lift Baby, che di baby aveva solo il percorso perché era corto, ma ripido come il muro dell’Anticima. Poche porte, ma vi assicuro che imparato a stare tra i pali lì, ovunque andavi era più facile. Infatti loro facevano gare di ottimo livello e non solo zonali, e… le vincevano! In negozio mi coinvolgevano facendomi fare gli sci. Allora al pomeriggio mi mettevano nel retro del negozio con Sergio, il mitiko, e insieme tiravamo di lima, sciolina, candelette e tante tante risate, con tutti coloro che passavano a trovarlo. Erano tempi in cui si gioiva di vivere e lavorare, era tutto più semplice e leggero di oggi. Un ricordo indelebile nella mia mente quei momenti nel loro negozio, pieni di vita e allegria. Ora il mitiko Sergio, ha detto basta. Dopo averne passate tante, e averle affrontate sempre con la grinta dell’atleta che è stato e che ancora era, si è tolto i bastoncini, i guanti da sci, ha staccato gli attacchi, ha tolto gli sci, poi gli scarponi, e si è coricato.
Poi ha chiuso, per sempre, i suoi occhi “buoni”. Ero stato avvisato da Ottavia e Valeria, sua moglie e sua figlia, della situazione, e sono ancora riuscito ad andarlo a trovare in ospedale e sussurragli all’orecchio in piemontese come facevamo tra noi: “Iuma fan-e di lamine ne’ Sergio!”… spero mi abbia sentito…gli volevo bene, come a tutta la sua Famiglia.
Era un buon amico e confidente. Ora lo vedo tra le nuvole, mentre batte con gli sci la pista, come facevamo all’epoca, per preparare un percorso con i pali, non snodati come quelli attuali, ma di nocciolo, come quelli di una volta, colorati con il pennello di rosso e di blu. Mancherà il suo sorriso, ma lo ritroveremo, un giorno, sul volto dei tuoi figli e nipoti. Scia in alto e prepara la pista Sergione…tanto prima o poi arriviamo tutti su a sciare. Alla sua Bella, Sportiva e Addolorata Famiglia faccio le mie più sentite condoglianze, sperando che il dolore che oggi li avvolge si trasformi al più presto in una dolce e struggente nostalgia del suo immancabile e buon sorriso. Un forte abbraccio Ottavia, Stefano e Valeria, vi voglio bene. (Piero Ramella)
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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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