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Comitato Ligure, Michele Torini: “Che sapore di neve!”

Comitato Ligure, Michele Torini: “Che sapore di neve!”
Una regione, la Liguria, due località, Santa Stefano D’Aveto e Monesi, una ventina di sci società e un migliaio di tesserati. È la fotografia del Comitato ligure inserito nel gruppo dei sodalizi appenninici pur vivendo, di fatto una realtà più alpina. «È semplice, sul Monte Bue se c’è neve si scia, altrimenti… In periodo covid siamo riusciti a organizzare addirittura due week end di gare del circuito zonale con tutte le categorie impegnate in slalom e gigante su una pista omologata tre anni fa. Questo si è reso possibile grazie all’intervento della Regione Liguria che precedentemente nel 2010 aveva completato i nuovi impianti di risalita, pochi ma buoni!».

Giovani del Co.Li. al Raduno Centro e Sud con il tecnico Mattia Siri

È Michele Torini che parla, presidente del Comitato recentemente rinnovato nelle sue cariche. Perché lui? «Probabilmente perché sono uno dei pochi che ha toccato tutte le tappe. Partendo prima come atleta, poi come consigliere e presidente di sci club, quindi consigliere e segretario della sezione provinciale di La Spezia fin quando il presidente Colombo, masterone scatenato, diede le dimissioni consegnandomi la sua poltrona. Dopo quell’esperienza sono entrato nel consiglio regionale per due mandati in entrambi come vice presidente, fino a essere votato, nel 2014 alla guida del LI, nomina confermata a luglio fino al 2026 per il terzo mandato».

Quest’anno Michele compie 40 anni di tesseramento Fisi. La prima nel 1982  quando correva per lo sci club Bronzi di Spezia sotto l’ala di Giordano Folegnani, grande master ora emiliano, suo primo allenatore.

Gli sci club liguri non sono molti, una ventina, molto attivi nelle diverse attività: «Il Santo Stefano d’Aveto quest’estate ha preso in mano le gare di skiroll, vaide per la Coppa Italia».

Disegna la mappa degli sci club?
Fanno riferimento a determinate zone e località. Le tre società dello spezzino sono sul Cerreto Laghi, tutti gli altri nel cuneense, Da San Giacomo di Roburent passando per Lurisia a Prato Nevoso, Artesina, Frabosa (Mondolé) fino a Limone Piemonte. Le stazioni gradiscono aggiungere il loro nome a quelli originari, nati tanti anni fa, così il Gam Genova è anche Prato Nevoso o lo Sporting Mondolé Savona, l’Imperia 2004 è divenuto Sporting Alpi Marittime. 

Coppa Italia Skiroll a Cicagna

Monesi è ancora chiusa?
Purtroppo sì, gli impianti che appartengono un po’ alla Provincia, un po’ a società private, tra alluvioni e strade interrotte, sono ancora chiusi. La viabilità è stata ripristinata due anni fa, ma quando vive una certa incertezza rimane un po’ tutto fermo. Monesi che si trova sulle Alpi Marittime è più alta di Santa Stefano d’Aveto, supera i 2000 e quando arriva neve rimane. Località che ha sempre ospitato la storica Coppa Kleudgen-Acquarone» di sci alpinismo, gara nazionale, organizzata dal Cai Sezione Alpi Marittime di Imperia in collaborazione con lo Sci Club Imperia «Alpi Marittime». Continuiamo a metterla in calendario ma si disputa sul versante piemontese.

Passiamo all’attività agonistica del Comitato
Da quattro anni abbiamo istituito una squadra Children dopo averla avviata come rappresentativa nei due anni precedenti con Claudio Ravetto. Oggi è in mano a Massimiliano Novena, per tutti Max, istruttore federale. Dal 2021 esiste anche un team della categoria Giovani che porta avanti Mattia Siri. Da questo inverno partirà una nuova bella iniziativa: stage dedicati alla categoria Cuccioli che si caricherà sulle spalle l’esperto Carlo La Magna.

I tesserati aumentano o diminuiscono?
Viaggiamo attorno al migliaio. In pieno covid eravamo 1.054, l’inverno scorso 954. Ma otto anni fa poco più di 700, con 120 iscritti dediti alle gare, mentre oggi sono quasi 300, la maggior parte cuccioli e children. I super baby sono pochi. Il trend è dunque in ascesa, ma inizia a scemare con gli allievi e a quasi sparire nei Giovani. Non è un fenomeno soltanto ligure però, è il problema che hanno tutti. Spero che il nuovo direttivo federale riesca a sviluppare un progetto che riesca a rivitalizzare l’attività dai 15, 16 anni in poi.

Gruppo Children e Giovani  con il Direttore Tecnico. Max Novena

Intendi un progetto tecnico o alla fin fine servirebbero solo contributi?
Ovviamente la parte economica risolverebbe una buona parte dei problemi, ma non tutti. Parlo per la realtà ligure: lo sci club parte bene con i piccoli, poi a seguire, con i children c’è bisogno della collaborazione di allenatori di una certa esperienza e qui iniziano i problemi. Non possiamo garantire, infatti, un’attività infrasettimanale, che invece si concentra principalmente solo nei week end. Quando poi ti capita la giornata di brutto tempo, l’allenamento salta. Inoltre vi è una carenza di tecnici disposti a svolgere attività di club, molti dei quali preferiscono lavorare in scuola sci perché dal loro punto di vista è decisamente più redditizio oltre che meno faticoso. Questa situazione, a catena, condiziona le scelte in ambito familiare nell’affrontare l’attività agonistica soprattutto nella categoria Children, con il passaggio dai Ragazzi agli Allievi.

Tutto questo per dire che, se il Comitato disponesse di maggiori risorse economiche, potrebbe garantire agli allenatori un compenso maggiore e organizzare un minimo di attività anche nei giorni feriali. Tutto comprensibile, per carità, ma queste sono le realtà con cui dobbiamo prepararci e  confrontarci. 

Quanto vi arriva dalla Fisi Centrale?
Ti dico solo che l’80% serve per sostenere i costi dell’attività agonistica. Col rimanente ci fai ben poco. Il fatto è che i contributi sono calcolati in base al tesseramento e ai risultati. Insomma, il classico gatto che si morde la coda. Poi noi ci diamo da fare nella ricerca di sponsor il che ci permette di coprire altri costi vivi, come il noleggio del pulmino di comitato. Con mille fatiche il nostro bilancio viaggia dai 33 ai 37 mila euro annui. Una realtà come il Trentino, giusto per fare un paragone con un Comitato alpino, viaggia sui 500 mila euro. Capisci che… 

La Rappresentativa Children del Comitato Ligure all’Interappenninico 2021

Certo, se la Fisi centrale si accollasse i costi dell’allenatore, sai quante cose riusciremmo a fare, quanti allenamenti in più…

Invece quanti ne fate?
Con i children siamo riusciti a programmare qualche uscita in estate. Tre tra giugno, luglio e settembre di 4 giorni, più un paio di stage di 3 giorni di preparazione atletica. Adesso ripartiamo con un allenamento a Solda nel mese di novembre. I Giovani, invece, si sono allenati con i rispettivi club mentre a livello di Comitato siamo riusciti a organizzare una sola uscita a settembre con il gruppo del Centro sud seguita da Paolo Acitelli, istituito quattro anni fa dalla Fisi per mano di Andrea Truddaiu. Nel nostro gruppo di una decina di atleti c’è Matteo Russi dello sci club Sporting Alpi Marittime, che ha sicuramente le possibilità di mettersi in luce, proprio grazie anche all’iniziativa della federazione centrale. Un nostro sci club, da solo non può garantire ai Giovani un’attività intensa. Non riesce a mettere in piedi un sistema con solo due o tre atleti, gli costerebbe troppo!

Sei nel mondo Fisi da 40 anni, queste dinamiche sono sempre esistite…
Ma era tutto più facile e un senso dell’amicizia più partecipata. Non c’erano gli interessi di parte di oggi. E non si parlava nemmeno di chissà quali aspettative agonistiche dei ragazzi. La loro carriera finisce troppo presto perché viene richiesto il risultato quando si è troppo giovani. Per chi intuisce poi che la sua carriera non potrà mai arrivare in alto, subentra almeno la possibilità di diventare maestro a 18 anni. Quei ragazzi lo sci agonistico se li perde. Per arginare tale fenomeno si potrebbe posticipare il raggiungimento della professione di maestro a 21 anni, per esempio, ma probabilmente sto bestemmiando!

Troppa esasperazione anche con i piccoli?
Lo dicono tutti, poi, pronti via, nessuno trova la forza di cambiare mentalità. E allora gli obiettivi sono soltanto legati ai vari titoli, a discapito del puro divertimento.

È qui che la federazione dovrebbe intervenire per stare più vicina alla base?
A volte bastano anche piccoli gesti. Eventi dimostrativi locali dove i ragazzini e il tesserato hanno la possibilità di incontrare i campioni della nostra storia, con promozioni in ambito regionale. Lo sci club ha bisogno di altri stimoli e attenzioni. Mi rendo poi conto che la Liguria è una piccola realtà, e che mamma Fisi ha problemi ben più importanti da affrontare e portare avanti. Ma è anche vero che ci accontentiamo di poco. Portami un giorno Dominik Paris a Genova. Sai che spot sarebbe per il nostro sci? Alla premiazione annuale che organizziamo come Comitato, ok, la Fisi ci considera con la presenza di un consigliere, quasi sempre con l’amico Pietro Marocco. Sono certo però, che i ragazzini diventerebbero pazzi di felicità se ci fosse un atleta Azzurro.

Matteo Russi premiato a Stelle dello Sport Liguria

Atleti liguri arrivati in cima ce ne sono mai stati?
Siamo sul mare ma con una certa vocazione montana e qualche atleta ligure è riuscito a emergere, come nell’ultimo periodo, vedi Marco Abbruzzese, Serena Viviani, tempo fa Camilla Alfieri, ancora più indietro Gianfranco Martin e tanti altri. Il fatto però è sempre lo stesso, per andare avanti sono costretti, gioco forza, a entrare in sci club più strutturati e di conseguenza nei rispettivi Comitati se non nei gruppi Sportivi militari. Ora nei Giovani, come detto, contiamo molto su Matteo Russi, 17 anni che ha anche un cognome leggendario! È stato atleta dell’anno regionale, ha vinto l’interappenninico in superG, sta seguendo un ottimo percorso. 

A livello regionale quante gare organizzate?

Il calendario zonale è pronto e dev’essere soltanto passato in esame dai club per capire chi se le prenderà in carico a livello organizzativo; con una suddivisione nelle varie località in cui i club svolgono la loro attività, quale legame con le stazioni extra regione che ci «ospitano», faticando a volte non poco nel ricevere pari trattamenti. In programma ci sono 13 gare: quattro slalom, sette giganti e due superG, uno al Cerreto, l’altro a Limone o ad Artesina. Poi coi children e con i cuccioli saremo presenti a tutte le manifestazioni di categoria, dal Fosson all’Alpe Cimbra, Pinocchio e Italiani di categoria sempre con il contingente pieno.

Invece nel nordico e lo snowboard?
Il Sassello è lo sci club più sul pezzo dello sci di fondo, assieme al Cai genova. C’è da dire che dobbiamo sempre di più lottare con la neve, sempre meno presente a basse quote. Comunque, l’attività è ben presente pur senza godere di una certa tradizione. Per lo snowbaord, dall’anno scorso abbiamo avviato un progetto unendolo al freeski a Prato Nevoso con un doppio evento in notturna. Non c’è stata una grande partecipazione, ma spesso è così quando introduci un’attività per la prima volta. Lo riproporremo con maggior forza anche quest’anno. 

Squadra Children Fisi Ligure a Hintertux e D.T. Max Novena

Avete iniziative volte alla promozione delle attività?
Sfruttiamo tantissimo uno dei nostri consiglieri, Marco Pinat, responsabile stampa e social. Ha una televisione locale, Entella TV e questa stagione ci metterà a disposizione uno spazio settimanale di un quarto d’ora ogni martedì, dopo il tg della sera che sfrutteremo per raccontare chi siamo e cosa facciamo, unitamente agli sci club, con immagini riprese anche sui campi di gara. Oltre a questo, ci sono operazioni locali portati avanti dagli stessi sci club, con il supporto dei Delegati Provinciali che hanno il polso e i rapporti stretti con gli enti locali.

Il loro ruolo è comunque importante perché il Comitato regionale ha pur sempre bisogno di voci diverse che creino discussione sulle varie iniziative e politiche sportive. Purtroppo grande assente è la Regione Liguria, con la quale stiamo cercando con molta fatica a finalizzare l’attività ed i progetti a noi cari.  Nessuno vuole evitare di mettersi in discussione, anzi, più il team è allargato, maggiori voci si confrontano, e migliore sarà il programma di sviluppo. Proprio da questi rapporti è nata una validissima iniziativa: un corso per allievi giudici di sci alpino cui hanno aderito sei tesserati. La prima lezione è partita il 24 ottobre scorso. Ne abbiamo bisogno, perché si rischia di non poter organizzare le gare proprio per la mancanza di queste figure fondamentali. O di dover chiamare giudici da altre regioni con una ulteriore maggiorazione delle spese.

Sei contento che Ë stato riconfermato Flavio Roda?
Direi di Sì, per noi era il candidato più indicato per una continuità delle attività e dei progetti avviati con il precedente consiglio federale. Ora però ci aspettiamo che venga mantenuta la promessa di questo avvicinamento alla base che poi è uno dei pochi punti che ha ribadito per sostenere la sua candidatura. Comitato Ligure Michele Torini Comitato Ligure Michele Torini Comitato Ligure Michele Torini Comitato Ligure Michele Torini Comitato Ligure Michele Torini

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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