Il gigante di Mairhofen si chiude con un’immagine che vale più di ogni analisi: tre bandiere italiane sul podio, una sopra l’altra, come se questa gara fosse stata costruita apposta per ricordare quanto la scuola femminile azzurra stia crescendo in profondità, identità e maturità. Vince Alice Pazzaglia in 1:44.75, davanti a Carole Agnelli (+0.47) e Laura Steinmair (+0.73). È una tripletta netta, limpida, meritata, e soprattutto frutto di due manche diverse tra loro ma lette con la stessa intelligenza dalle tre ragazze.
La chiave della giornata è stata Pazzaglia, già leader dopo la prima manche con un 53”06 impeccabile nel primo settore. L’azzurra ha costruito il suo vantaggio nella parte iniziale, là dove il tracciato chiedeva continuità, pulizia e appoggio sicuro, poi ha gestito nella seconda run senza mai rinunciare alla brillantezza necessaria per tenere a distanza le inseguitrici. Il suo 51”69 finale, pur meno scintillante di altre atlete, è bastato per tenere in pugno l’intera gara. Una vittoria che dà continuità al suo percorso e che, per qualità tecnica ed equilibrio, ha il profumo di una stagione da protagonista.
Alle sue spalle, Carole Agnelli ha costruito un capolavoro tattico. Quarta dopo la prima manche, ha ribaltato la classifica con una seconda run quasi perfetta, soprattutto nel tratto centrale dove ha trovato un’accelerazione che ha fatto la differenza su tutte. Il suo -0”37 nel secondo settore è stato il migliore in assoluto e ha recitato il ruolo di svolta: un’acrobazia tecnica trasformata in sorpasso. Il distacco finale, +0.47, è la fotografia esatta del suo forcing.
Completa il podio Laura Steinmair, già terza nella prima manche e confermatissima nella seconda con una sciata pulita, regolare, priva di strappi, solida nei punti più delicati. Ha perso qualcosa nella parte iniziale della seconda run, ma ha ritrovato ritmo nella parte bassa, dove ha protetto un podio che ha il sapore della continuità e della crescita. Il suo +0.73 finale racconta una gara sempre dentro la lotta, sempre lucida.
La miglior tra le straniere è la tedesca Jana Fritz, quarta a +0.94, penalizzata da alcuni appoggi incerti nella seconda run e mai davvero capace di tornare ai livelli del primo parziale mattutino. In quinta e sesta posizione arrivano Zehnder e Aronsson Elfman, entrambe autrici di seconde manche molto aggressive ma insufficienti per rompere il dominio azzurro.
Tra le altre italiane, Ambra Pomare chiude tredicesima dopo una prima manche più incisiva della seconda, mentre Sophie Mathiou è diciassettesima, rallentata da una parte centrale meno efficace. Tatum Bieler è diciottesima, a pari tempo con la francese Abouly, pagando soprattutto una seconda run più timida del previsto. Annette Belfrond, ventesima, riesce invece a risalire diverse posizioni grazie a una seconda parte di gara precisa e molto pulita. Anche Giulia Valleriani, pettorale 55 riesce a infilarsi nelle trenta! Appena fuori (33esima) Francesca Carolli nella stagione di rientro dopo l’infortunio della scorsa stagione
Il dato più impressionante però è un altro: non solo l’Italia piazza tre atlete sul podio, ma ne trova cinque nelle prime venti, segno di una compattezza e di una profondità tecnica che la Coppa Europa non vedeva da diverso tempo. È una fotografia che parla di qualità, programmazione e fiducia, e che conferma quanto il settore sia cresciuto nel lavoro quotidiano e nella gestione delle gare internazionali.
Mayrhofen resta una pista severa, che non perdona chi sbaglia i primi metri e che premia chi riesce a tenere sempre il ritmo nelle zone più cangianti. Oggi l’Italia l’ha letta meglio di tutte. L’ha capita, l’ha interpretata e l’ha dominata.
La classifica provvisoria di gigante: Italia davanti a tutte
La tripletta di oggi ridisegna anche la Coppa Europa di gigante, regalando all’Italia un quadro quasi irreale per compattezza. Alice Pazzaglia allunga in vetta con 230 punti, mentre Laura Steinmair sale a 182 e Carole Agnelli si avvicina subito dietro a 176. È un podio provvisorio interamente azzurro, che fotografa alla perfezione il dominio visto in pista.
Più indietro, ma sempre protagoniste, Ambra Pomare è quarta a 152 punti e Sophie Mathiou quinta a 144.
Le svizzere inseguono a distanza, con Zehnder (125) e Allenbach (117) come prime inseguitrici della pattuglia italiana.
È un inizio di stagione, la squadra dei tecnici Scolari, Grigoletto, Polverini e Anselmicchio che va oltre la semplice statistica: racconta un team che cresce insieme, che si trascina a vicenda e che oggi, più che mai, sembra aver trovato una maturità collettiva rara da vedere in Coppa Europa






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