La sveglia della 3Tre suona anche a Londra. Tra velluti, legni e accenti britannici, il Canalone Miramonti si riflette negli specchi dell’Oriental Club. Là dove, quasi un secolo fa, un gruppo di pionieri del Kandahar Ski Club inventò la modernità dello sci, oggi ritorna la sua erede più elegante: la 3Tre di Madonna di Campiglio.
Giovedì 13 novembre, nel cuore della capitale inglese, la “Night Race” trentina accenderà la prima tappa del 3Tre on Tour 2025, il viaggio che porterà la Coppa del Mondo nelle città che la amano: Milano, Bologna, Trento e, per la prima volta, Oslo.
Un modo per ricordare che le piste si preparano in montagna, ma le passioni si accendono anche in pianura.
Sul palco londinese, due mondi che si riconoscono. Giorgio Rocca, ultimo italiano a trionfare sul Canalone vent’anni fa, oggi ambasciatore della 3Tre, e Dave Ryding, il cavaliere inglese che nel 2023 riportò l’Union Jack sul podio di Campiglio.
Con loro Laurie Taylor e Billy Major, l’energia di GB Snowsport e i rappresentanti di casa 3Tre, Lorenzo Conci e Andrea Busignani. A fare gli onori di casa, William Lunn, presidente del Kandahar.
Non sarà una serata di discorsi, ma di memoria. Perché tra Campiglio e il Kandahar corre un filo bianco che non conosce stagioni.
Nel 1924, a Mürren, nacque il club che cambiò per sempre la storia dello sci alpino. E su quel modello, nel 1950, prese forma l’idea delle Tre Gare del Trentino – discesa, gigante e slalom – che diventarono presto la 3Tre.
Da allora la gara di Campiglio è cresciuta, ha cambiato forma, ma non spirito. È rimasta ciò che era: una dichiarazione d’amore alla tecnica, alla neve, alla notte.
Le sue curve portano ancora i nomi di chi l’ha segnata: da Stenmark a Tomba, da Rocca a Ryding, fino a Daniel Yule, l’elvetico del Kandahar che qui ha vinto tre volte.
A Londra, quelle storie torneranno in voce e immagini: una festa discreta e brillante, in perfetto stile britannico.
Non un evento promozionale, ma un atto di riconoscenza. Perché lo sci, prima di essere sport, è genealogia: un albero che cresce dalle stesse radici.
“Il 3Tre on Tour non è solo promozione, è un ritorno alle origini”, dice Lorenzo Conci, presidente del Comitato 3Tre.
“Il Kandahar è la culla dello sci agonistico. Ritrovarci qui ogni anno significa celebrare le radici comuni di uno sport che unisce popoli e generazioni.”
E così, da Londra a Campiglio, il filo bianco continua a tirare. Tra un tè delle cinque e una pala di ghiaccio. Tra l’eleganza inglese e la febbre della notte trentina. Un filo che resiste, come la neve vera: si scioglie al sole, ma ritorna ogni inverno, più forte di prima.






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