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Detto, fatto: il paralimpico Moreno Pesce riconquista la Tofana di Mezzo

Detto, fatto: il paralimpico Moreno Pesce riconquista la Tofana di Mezzo.
Quando Moreno Pesce preannuncia quella che potrebbe essere la sua prossima impresa sembra che debba essere scontato che ce la faccia al 100 per 100. Eppure dare per scontato il successo del risultato non è opportuno, perché i traguardi non arrivano per grazia ricevuta. Se finora Moreno ce l’ha sempre fatta è perché in diversi casi è andato ben oltre la logica delle prestazioni che può permettersi di affrontare. Oltre alla preparazione quello che fa la differenza sono le motivazioni. Quelle non si inventano, le hai o non le hai.

Questo fuoco che Moreno ha dentro non si è ancora spento e lo ha accompagnato sulla vetta della Tofana di Mezzo, la quarta vetta più alta delle Dolomiti. C’era salito già 25 anni quando però poteva avvalersi di entrambe le gambe. Così, il 30 agosto scorso, ha accarezzato per la seconda volta la croce che si appoggia dolcemente sulla vetta, anche se le prime ore del mattino non promettevano nulla di buono. Da Cortina centro la cima era semi coperta dalle nuvole.

Ma ci ha provato lo stesso, e Moreno, accompagnato da Lino De Nes e dal video maker Jacopo Bernard era pronto al Rifugio Pomedes per affrontare l’impegnativa salita ai 3.244 m. della cima più alta delle meravigliose Tofane, servite anche dagli impianti Freccia nel Cielo.

Durante la salita sono scorse in un attimo nella memoria di Moreno, tutte le immagini della sua montagna fisica e di quella racchiusa tra le rocce. La salita affrontata è stata sin da subito molto impegnativa sia per l’inclinazione del percorso in ferrata che per le condizioni meteo che mai hanno permesso di godere del panorama di questo monumento delle Dolomiti ampezzane.

 

 

Causa le condizioni meteo giudicate non adatte durante l’ascesa da Lino De Nes, ha scelto ai fini della sicurezza di tutti e tre i componenti del team, di optare per una variante del percorso, che ha permesso di arrivare comunque in vetta. Quello era l’obiettivo.

Così Moreno Pesce ha simbolicamente festeggiato i venticinque anni dall’incidente che gli ha causato l’amputazione della gamba sinistra, tornando alla croce posta sulla cima della Tofana di Mezzo.

Un uomo, meglio un atleta paralimpico che si è rimesso in gioco ogni giorno, con enormi sacrifici, volontà e dedizione diventando il portavoce di una montagna possibile anche dopo un incidente invalidante come il suo.

Appoggiato a quella croce, che è stata bagnata come segno del traguardo raggiunto, Moreno Pesce ha siglato quello che per lui è un risultato centrato, accompagnato da Lino De Nes, che oltre ad essere una guida tra le più carismatiche della montagna veneta, è per lui l’appoggio più importante dal punto di vista tecnico, lungo le vie di salita che ha sin qui affrontato.

Così Moreno al termine dell’ennesima sfida con una voce stanca ma felice: “Festeggio i 25 anni in croce insieme a Lio e Jacopo, bevendo un prosecco! Adesso ci sistemiamo un attimo e poi scendiamo. L’impresa per me è compiuta insieme a loro due”. Ogni vetta ha un sapore speciale, questa dà un senso profondo ad un percorso certamente non scontato, in un ambiente impervio di suo che diventa esempio di rinascita ed opportunità per tanti”.

Ora nel salotto della mamma di Moreno sta un’immagine datata 30 agosto ’22, “Croce Cima delle Tofane,  l’altra vita”, quella dopo l’amputazione. Detto fatto: il paralimpico Moreno  Detto fatto: il paralimpico Moreno 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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