La discesa della Val Gardena si chiude nel segno della Svizzera, ma la Saslong restituisce anche un messaggio chiarissimo per l’Italia: l’Italjet è tornata a essere competitiva in profondità. Su una delle piste più “intense” del circuito, che non perdona sbavature e premia solo chi riesce a portare velocità da cima a fondo, gli azzurri piazzano quattro atleti nei primi dieci.

Secondo posto per Marco Odermatt, staccato di 30 centesimi. Il campione elvetico è il migliore nel terzo settore, quello più tecnico e guidato, ma paga qualcosa nei tratti di puro scorrimento, soprattutto dopo il Ciaslat, dove Von Allmen riesce a portare fuori più velocità. Una gara comunque di altissimo livello, da riferimento assoluto.
Sul terzo gradino del podio sale Florian Schieder, che trova il risultato anche grazie a una gestione molto pulita dei passaggi chiave. La sua discesa è solida, senza errori evidenti, soprattutto nell’ingresso al Ciaslat e nella compressione. Il podio arriva con un margine minimo: solo due centesimi lo separano dal quarto posto, segno di una gara decisa davvero sui dettagli. Per il 29enne dei Carabinieri si tratta del terzo podio in carriera, dopo le due piazze d’onore conquistate nelle discese di Kitzbühel del 2023 e 2024.
Quarto, a quei due centesimi, Nils Alphand, protagonista di una discesa molto aggressiva nella parte alta ma leggermente meno efficace nel tratto finale, dove paga proprio quel soffio che lo tiene giù dal podio. Ha perso il podio nel tratto conclusivo. Poi una nhova promessa elvetica Alessio Miggiano che scia come mai aveva fatto prima nella sua giovane carriera e chiude quinto a 6/100 dal podio!
Dal sesto posto in poi si costruisce la vera zona Italjet. Dominik Paris chiude quinto, con una gara di grande spessore nei tratti di scorrimento ma meno incisiva nel Ciaslat, dove perde quei decimi che oggi separavano il podio dal resto del gruppo. La velocità nel finale, però, resta da riferimento.
Ottavo, dietro a Niels Hintermann, Mattia Casse, autore di una discesa solida ma non perfetta: ottima parte alta, buona velocità in fondo, ma una linea troppo larga nella curva del lago e un’uscita dal Ciaslat meno aggressiva del solito gli costano qualche centesimo decisivo.
12esimo posto Giovanni Franzoni, terzo ieri in superG, uno dei segnali più interessanti di giornata. Con pettorale alto, paga come previsto, nella prima parte di pura scorrevolezza (1 secondo) , poi cresce dal terzo settore in poi, interpreta bene il Ciaslat e porta fuori un finale molto veloce. Davanti a lui restano solo nomi pesantissimi del circuito: sulla Saslong, non è un dettaglio.
Tra loro poteva esserci anche Christof Innerhofer, ma il veterano azzurro si disunisce sul Ciaslat e quasi si ferma. Ma fino a quel punto era ampiamente nei dieci.
L’ultima perla la firma Benjamin Alliod che col 40 la chiude a punti, sotto i due secondi di ritardo. Non migliora il 14esimo della discesa sprint dell’altro ieri, ma il risultato di oggi, sulla Saslong completa, vale comunque tanto.
Il quadro finale dice questo: Svizzera dominante davanti (4 nei 7), con von Allmen e Odermatt su un altro piano, ma Italia finalmente compatta, capace di stare dentro la gara con quattro atleti nei primi sette e interpretazioni diverse ma tutte tecnicamente credibili.
La Saslong, come sempre, non regala nulla. E proprio per questo, oggi, il segnale azzurro pesa più di una singola posizione






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