Notizie

Elezioni Fisi: Carlo Dal Pozzo e il “fondo” di garanzia!

Elezioni Fisi: Carlo Dal Pozzo e il “fondo” di garanzia!
Carlo Dal Pozzo, classe 1971 di Asiago, appartenente all’arma dei Carabinieri (ex Forestale), è uno dei cinque candidati al Consiglio Fisi tra i tecnici. Eletto nel 2018, nella quota tecnici, intenderebbe proseguire il lavoro iniziato nutrendo una grande passione per gli sport invernali ai quali si è avvicinato già in giovane età.

Cresciuto in una delle patrie degli sci stretti in Italia, l’Altopiano di Asiago, con lo Sci Club “6 Campanili” è passato poi a difendere i colori del Centro Sportivo del Corpo Forestale dello Stato, dove ha gareggiato fino  all’età di 27 anni, per poi passare alla centenaria Unione Sportiva Asiago Sci. Ricorda in particolare la vittoria in Coppa Europa nella categoria junior in Sicilia sull’ Etna nel 1991.

Una volta ritirato dalle gare diventa maestro di sci (nel ’95) e, l’anno successivo, allenatore di II° livello. Affina le proprie capacità tecniche affiancando Alfred Runggaldier come tecnico della squadra nazionale juniores. Inizia l’attività di Dirigente nel 2010 nel Comitato Veneto come responsabile fino al 2018 quando entra come rappresentante dei tecnici in Consiglio Federale.

So che hai tre figli, tutti fondisti immagino?
Mattia, Andrea e Federico hanno iniziato da piccoli a praticare lo sci di fondo ma anche altre discipline sportive in particolare sport di squadra (pallavolo e calcio). Tuttora praticano queste discipline, anche ad un buon livello, mentre lo sci viene esercitato nel tempo libero.

Per te l’elezione del 2018 è stata il coronamento di un sogno?
Allora, mi sono candidato per mettere a disposizione della Federazione la mia esperienza e passione nei confronti degli sport della neve. Ho preferito entrare nella dei tecnici in quanto ritenevo di poter esprimere al meglio le mie capacità proprio in questo ambito.

La mia elezione del 2018 l’ho letta come un atto di fiducia degli allenatori dei club che probabilmente hanno apprezzato il lavoro da me svolto nel Comitato Veneto.

La seconda candidatura è figlia della prima…
Esattamente, ma con un bagaglio di esperienza in più. In questi ultimi 4 anni ho imparato a conoscere la Federazione anche nel suo funzionamento e nelle dinamiche che si mettono in atto per affrontare le diverse problematiche che nel tempo si possono creare.

Di cosa ti sei occupato in questo ultimo mandato?
Essendo, tra le altre cose, anche Omologatore Nazionale, il Presidente Roda a suo tempo mi ha incaricato di seguire come responsabile la Commissione Piste. In questi ultimi tre anni sono stato incaricato anche di seguire le discipline del salto e della combinata nordica che precedentemente erano di competenza di Gabriella Paruzzi. Naturalmente, in seno del Consiglio Federale, ho sempre cercato di seguire le problematiche legate al mondo degli allenatori di tutte le discipline visto che sono stato eletto come loro rappresentante.

Provieni dal fondo, disciplina che sta vivendo da diverse stagioni, un certo calo: come lo spieghi?
Questi ultimi anni sono stati veramente difficili in quanto, a parte i risultati di Pellegrino e alcune ottime prestazioni di De Fabiani, nell’attività di vertice, abbiamo visto ben poco. Giovani promettenti ce ne sono però poi, quanto approdano nel mondo senior, faticano a emergere. È un problema che ci trasciniamo dal 2014 quando sono stati messi in atto sostanziali cambiamenti tecnici e nella filosofia allenante.

Non possiamo certamente dire che i giovani mancano o non hanno voglia di allenarsi perché non è così. Le cause vanno ricercate in altri ambiti. Una cosa è certa gli sci club e i loro allenatori stanno facendo l’impossibile per poter sostenere questa disciplina.

Nel fondo mancano le strutture?
Le strutture non sono un problema. Già a partire dagli anni 90 hanno iniziato a nascere sul territorio nazionale diversi Centri del fondo con neve programmata e piste omologate con le indicazioni internazionali. Nel tempo tali strutture hanno elevato lo standard dei servizi allargando le piste, modificando i percorsi, rafforzando l’innevamento programmato. E quando la neve se ne va, in alcuni casi le piste sono adattate a percorsi da skiroll per l’allenamento estivo. Si tratta di interventi molto costosi pertanto non stiamo parlando di un gran numero di percorsi, ma per l’attività attuale sono sufficienti.

Dunque quali soluzioni suggeriresti?
Credo sia compito del prossimo direttivo e della figura che sarà delegata per questa disciplina affrontare seriamente il problema.

Ci sono un bel po’ di candidati per il ruolo di Consigliere tecnico…
Certamente l’interesse per questo incarico è maggiore rispetto alle passate elezioni. Mi sono messo nuovamente a disposizione e se gli “allenatori elettori” e le società riterranno che la mia figura possa essere la più adatta per questo incarico lo farò con il massimo impegno e serietà. Dunque, non posso fare altro che dire agli sci club: “se credete in me, io ci sono!Elezioni Fisi: Carlo Dal Pozzo Elezioni Fisi: Carlo Dal Pozzo

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment