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Elezioni Fisi: il programma di Gianni Morzenti

 “Dare Continuità al Risanamento e al Rilancio”

Cari Amici,

su sollecitazione della maggioranza dei Consiglieri federali uscenti, di parecchi Presidenti dei Comitati Regionali e Provinciali, di molti appassionati dirigenti di Sci Club, oltre che a seguito dell’invito di molti esponenti dei diversi organismi che sovrintendono agli sport invernali, ho deciso di ricandidarmi alla guida della F.I.S.I. perché convinto che queste discipline sportive, nella dimensione agonistica, sportiva, ricreativa e culturale, debbano diventare sempre più elemento trainante della valorizzazione e dello sviluppo delle nostre montagne e dei nostri giovani.

La mia candidatura si pone nell’ambito della continuità con l’azione di governo della Federazione 

intrapresa nel triennio appena concluso. L’obiettivo primario resta il totale risanamento dei conti della 

Federazione accompagnato da un sistema di finanziamento capace di dare certezze circa le risorse disponibili 

e di fare uscire la F.I.S.I. da quella situazione di precarietà che ha contraddistinto le gestioni precedenti. 

Soltanto portando a termine l’ormai ben avviato risanamento della F.I.S.I. infatti, potrò tenere fede all’impegno 

di sostenere e promuovere le iniziative dei Comitati regionali, provinciali e degli Sci club. Soltanto proseguendo 

in questo impegno potrò far ritrovare alla F.I.S.I. il prestigio che merita, riaffermandone la centralità in ordine 

al rilancio della posizione sportiva ed agonistica. Soltanto, infine, continuando sulla strada intrapresa potrò, 

a partire da un bilancio sempre più in ordine e da un’organizzazione federale davvero attenta alle esigenze 

delle Società, degli Atleti e dei Tecnici, consentire alla F.I.S.I. di guardare con maggior ottimismo al futuro, 

avendo come obiettivo una grande performance collettiva in occasione dei Giochi Olimpici 2014 e puntando 

al successo anche nelle Coppe del Mondo e nei Campionati Mondiali delle varie discipline.

Il programma su cui intendo lavorare nei prossimi quattro anni, rappresenta, come ho già detto, la 

continuità con le iniziative avviate ed è per questo che il documento che ho stilato e che vorrei sottoporvi, è 

insieme un rendiconto dell’attività svolta e un disegno di come si intende nei prossimi anni camminare nella 

proficua direzione intrapresa.

Forse, in alcune delle riflessioni che seguono, l’analisi ha finito per prevalere sulla sintesi. E tuttavia, 

tenuto conto soprattutto del notevole miglioramento che la F.I.S.I. ha fatto registrare in questi anni sia sul 

piano economico che strutturale, ritengo che alcune sottolineature possano rivelarsi estremamente utili per 

far comprendere il cammino che si è fatto e le ragioni per cui lo stesso dovrebbe essere proseguito.

1. Premessa

Il 14 aprile 2007, nel momento in cui accettavo il compito di guidare la F.I.S.I. come Presidente 

per i successivi tre anni, ero convinto di sapere che cosa mi aspettava, ma mi sbagliavo di grosso: la 

realtà superava anche le previsioni più negative. 

A determinare questa tragica situazione, non posso certo astenermi dal dirlo, è stata una 

“gestione allegra” della F.I.S.I. da parte di soggetti, oggi improvvisamente tornati in campo come 

sponsor di Carmelo Ghilardi, la cui candidatura risulta in questo senso quantomeno preoccupante.

Un uomo, da ormai quindici anni ai vertici della Federazione, con ruoli di punta nei momenti in cui il 

bilancio proseguiva inesorabilmente verso il dissesto, si propone oggi alla guida della F.I.S.I., per di più 

supportato da coloro che di questo dissesto sono stati i principali protagonisti.

In questi anni ho lavorato duramente con molti di voi per disegnare un futuro diverso per la 

Federazione, finalmente degno della grandezza degli sport che rappresenta. É per questo futuro che, 

nonostante l’assenteismo di alcuni consiglieri e la fronda di pochi altri, questa Presidenza e questo 

Consiglio Federale si sono battuti. Ed è per questo futuro che occorre tornare a battersi, evitando 

di riconsegnare la F.I.S.I. a chi inevitabilmente la ricondurrebbe in quella situazione di fragilità e di 

precarietà dalla quale sta gradualmente uscendo.

Sarebbe tuttavia ingiusto porre l’accento soltanto sulla fatica e sulle difficoltà che come Presidente 

della Federazione in questi tre anni ho incontrato. Non posso infatti negare di avere avuto da questa 

Presidenza grandi soddisfazioni: prima fra tutte quella di aver potuto contare su un Consiglio Federale 

competente e coeso, quasi sempre approdato a decisioni all’unanimità anche laddove queste ultime si 

presentavano difficili e capaci di determinare contraccolpi tutt’altro che leggeri. In questa prospettiva 

non posso dunque che ringraziare singolarmente la quasi totalità dei membri del Consiglio Federale per 

il sostegno che mi hanno dato e per il lavoro concreto che ha consentito alla F.I.S.I., dopo tre anni, di 

presentarsi con un bilancio economico e con una fisionomia strutturale decisamente mutate.

Certo non è mancata qualche tensione e, visto che sapete che sono abituato a parlar chiaro, 

anche qualche segnale di fronda. Alcuni consiglieri infatti, per la verità in numero molto esiguo e 

mosso da interessi estranei al bene della F.I.S.I., nella delicata fase di preparazione alle Olimpiadi di 

Vancouver, ha pensato bene di soffiare sul fuoco, alimentando tensioni e tentando una sostituzione 

in corsa, certamente improvvida almeno per il momento scelto, del Presidente in carica. Da questa 

fronda nasce ora la candidatura di Carmelo Ghilardi, attuale Vicepresidente Vicario della F.I.S.I. che 

improvvisamente si è scoperto in dissenso da decisioni dalle quali non solo a tempo debito non ha 

preso le distanze, ma che paradossalmente ha sempre condiviso e votato.

2. La svolta del risanamento

Il primo problema che ci siamo trovati di fronte, appena insediati, è stato ovviamente quello 

economico (la Federazione era commissariata, il bilancio non approvato dai Revisori dei Conti!) . 

Mettere a punto un equilibrato piano di risanamento, in grado da una parte di ridurre significativamente 

il deficit e dall’altra di rilanciare la F.I.S.I. e la sua immagine, è stata dunque la priorità ineludibile del 

nostro impegno.

Un concreto sostegno in questa direzione ci è venuto dal C.O.N.I. che ha erogato alla F.I.S.I. un 

prestito iniziale di 3.000.000 di Euro per consentire lo svolgimento dell’attività ordinaria e soprattutto 

un’accurata preparazione ai Giochi Olimpici Invernali di Vancouver. La F.I.S.I. si è impegnata a restituire 

al CONI la cifra oggetto di prestito nel giro di tre anni. La restituzione sta procedendo regolarmente, anche 

grazie al piano di razionalizzazione dei costi ed all’aumento delle entrate e al processo di risanamento 

graduale del bilancio della F.I.S.I. che, messo a punto da questa Presidenza e dal Consiglio Federale in 

carica, sta dando risultati così efficaci da far prevedere l’estinzione del prestito entro il prossimo anno.

Il percorso virtuoso che abbiamo intrapreso impone tuttavia che la F.I.S.I. giunga, in tempi brevi, 

a poter contare su risorse proprie che la rendano in grado di autofinanziarsi. Per raggiungere questo 

obiettivo primario siamo intervenuti anche nella annosa questione dei diritti televisivi e promo-pubblicitari, 

consapevoli che questo avrebbe fatto insorgere resistenze interne ed esterne che si sono puntualmente 

verificate. Per quanto riguarda i diritti televisivi si è proceduto ad una graduale maggiorazione delle 

percentuali spettanti alla F.I.S.I., passate dall’8% dello scorso anno al 14% dell’anno in corso fino 

al 28% del prossimo anno. I diritti televisivi dal 2011 ritorneranno alla Federazione; mentre i promopubblicitari 

sono invece in via di ridefinizione e, a partire dal prossimo anno, si avvierà una trattativa 

per verificare le modalità di accordo con i singoli Comitati organizzatori che per loro natura hanno 

strutture sociali diverse.

La questione ha scatenato reazioni dettate da forti interessi, spesso anche non propriamente 

sportivi e talora addirittura personali. Appare tuttavia quantomeno curioso che, solo in Italia, non fosse 

la Federazione a gestire i diritti televisivi e promo-pubblicitari ma che essi fossero invece stati ceduti 

direttamente a soggetti terzi. Riconosciamo senz’altro l’impegno meritorio e la capacità organizzativa 

di questi soggetti, ma riteniamo doveroso che in questa partita la F.I.S.I. riacquisti quel ruolo di primo 

piano che istituzionalmente le compete. La strada del risanamento ha avuto come attori indiscutibili 

il personale federale degli uffici nonchè tutti i tecnici ed i collaboratori che hanno dimostrato di 

comprendere le difficoltà. A Loro il mio ringraziamento.

3. Una razionalizzazione della F.I.S.I. che ne consenta il rilancio. 
Pensare ad un rilancio della F.I.S.I. e della sua immagine imponeva anche di procedere ad una

razionalizzazione complessiva dell’organizzazione della Federazione. Al riguardo diversi risultavano 

gli ambiti nei quali intervenire con urgenza, soprattutto per sanare, come si è già detto in precedenza, 

problemi pregressi che col tempo avevano finito con l’incancrenirsi. 

In primo luogo si è affrontata con tempestività la situazione dei Tecnici facendoli uscire da 

una condizione di costante precarietà; si è poi provveduto alla stipula dei contratti e, soprattutto, 

al pagamento puntuale delle loro spettanze, eliminando così la vergognosa pratica degli anticipi di 

trasferta che era invalsa e divenuta ormai pratica corrente. Ora essi possono contare finalmente su una 

carta di credito e su un cellulare della Federazione, come del resto è del tutto legittimo in una normale 

situazione di lavoro. Parallelamente ci si è attivati per risolvere la situazione di alcuni dipendenti F.I.S.I. 

costretti a lavorare con contratti a progetto che in certi casi venivano rinnovati ormai da ben 16 anni. Si 

è così regolarizzata la loro posizione mediante l’assunzione definitiva, riportando la necessaria serenità 

nell’ambiente di lavoro.

Non poteva mancare infine un investimento che, pur ingiustamente trascurato in passato, ha 

finito col rivelarsi strategico, avviandosi peraltro a divenire a breve anche vincente: l’investimento 

in ricerca, finalizzato all’elaborazione di materiali e attrezzature sempre più tecnologici e competitivi. 

L’avvio di importanti collaborazioni, la più significativa delle quali rimane quella con il Centro Ricerche 

della Ferrari, è la conferma di un impegno volto a dotare i nostri atleti, non solo di allenamenti e supporti 

sportivi di altissimo livello, ma anche di materiali e attrezzature tra le migliori al mondo. E’ del tutto 

ovvio che tali collaborazioni dovranno continuare ed essere rafforzate e consolidate. 

Nella medesima direzione, sebbene non certo senza una qualche fatica tradottasi di fatto in una 

loro ritardata pubblicazione, si è proceduto ad una revisione radicale e aggiornata dei testi federali della 

STF e COSCUMA: la nuova edizione di essi, che relega ad archeologia gli stessi manuali pubblicati 

nel 2004, è stata ormai ufficializzata, preparandosi a diventare per i tecnici un punto di riferimento 

imprescindibile nelle selezioni, negli aggiornamenti e negli esami delle diverse discipline previste nelle 

prossime stagioni.

Un tema importante a cui ci siamo dedicati e che dovrà trovare soluzione nei prossimi anni riguarda 

il rapporto sport e scuola. Il nostro obiettivo, di consentire agli atleti di poter effettuare regolarmente 

gli allenamenti senza per questo essere penalizzati sul piano scolastico, sta per essere raggiunto. Il 

Ministro dell’Istruzione Gelmini ha già dato disposizioni affinché venga studiata una soluzione a questo 

annoso problema che alcune Regioni hanno disciplinato con leggi o disposizioni. Gli incontri che si 

sono succeduti con la competente direzione fanno ben sperare: sono già stati segnalati i nominativi 

degli atleti di buon livello sulla base dei risultati agonistici conseguiti e dei Presidi degli Istituti scolastici 

a cui gli stessi sono iscritti. A breve dunque dovrebbe essere definito, tra il Ministero e i suddetti Istituti 

scolastici, un accordo che consenta di fare recuperare agli atleti, con il supporto di professori dedicati, 

le ore di scuola che gli stessi hanno dovuto perdere per partecipare agli allenamenti e alle gare. Non 

da meno si dovrà proseguire sulla strada di cercare di definire meglio e dare continuità al supporto agli 

ski college o, in futuro, a veri e propri licei dello sport, con indirizzo turistico/sportivo.

4. Una F.I.S.I. attenta alla base.

In questi giorni che precedono il rinnovo del Presidente e del Consiglio della F.I.S.I. per il 

prossimo quadriennio, non manca chi cerca di far passare l’idea che la gestione della Federazione che 

si sta concludendo, sia stata accentratrice e, soprattutto, poco attenta alle realtà degli Sci Club e delle 

squadre regionali. 

Mi permetto di far notare al riguardo che se per un verso le decisioni assunte nel corso di questa 

gestione sono state per larga parte assunte all’unanimità dal Consiglio federale, per l’altro l’attenzione 

alla base della Federazione, sia pure compatibilmente con le ristrettezze imposte dal risanamento del 

bilancio, è stata massima.

La riprova di questa attenzione è rappresentata dal fatto che queste realtà, dopo sei anni in cui 

non avevano più visto un euro, hanno nuovamente potuto contare su un sostegno concreto della F.I.S.I. 

che ha erogato i contributi per l’attività giovanile a favore dei Comitati regionali e a favore degli Sci Club. 

In questo modo, sia pure in misura per ora ancora limitata, si è potuta ripristinare una pratica che in 

F.I.S.I. ormai da anni risultava dimenticata. Non ci siamo limitati, come è avvenuto nel recente passato, 

ad approvare i fondi senza poi elargirli, ma abbiamo anche provveduto alla tempestiva erogazione 

dei contributi stanziati per dare agli Sci Club e alle Squadre regionali un aiuto, certamente ancora 

insufficiente, ma significativo della grande attenzione che poniamo all’attività della base. 

“Una Federazione partecipata” è un concetto certamente accattivante che non si può non 

condividere. Ritengo tuttavia che questa Presidenza e questo Consiglio Federale lo abbiano trasformato 

in una regola pratica, destinando ai Comitati e ai Club le prime risorse disponibili dopo la difficile azione 

di risanamento. Mi domando se per altri, che governavano la FISI quando questi contributi sono stati 

sospesi, non sia invece un puro slogan elettorale?

Nella prospettiva di un potenziamento dell’attività degli sci club, la Federazione si è anche 

impegnata in questi anni a prevedere e attivare degli stage di allenamento specificatamente mirati ai 

giovani atleti. Un risultato di questa strategia si concretizzerà già nell’anno in corso: nello sci alpino i 2 

migliori atleti, della categoria allievi maschile e femminile infatti, potranno già, fin da questa stagione, 

compiere allenamenti in Austria, insieme ad altri giovani della stessa categoria di Austria, Francia e 

Svizzera.

Questa rinnovata attenzione all’attività giovanile e dei club, qualora dovessi essere rieletto, sarà 

destinata gradualmente a crescere. La mia convinzione circa la centralità di queste realtà all’interno 

della F.I.S.I. è indubitabile. Sono loro infatti a garantire, in prima battuta, un futuro di crescita e di 

successi per la Federazione.

Lo stanziamento di risorse a favore del territorio dovrà avvenire senza perdere di vista le 

esigenze del mantenimento dell’equilibrio economico della Federazione. Tuttavia, come abbiamo 

saputo dimostrare già nell’ultimo triennio, queste risorse non solo saranno stanziate ed erogate in 

modo certo e tempestivo, ma saranno destinate ad aumentare, anche significativamente, via via che lo 

stabilizzarsi della situazione economica della F.I.S.I. lo consentirà. 

L’attenzione della Federazione verso l’attività dei club e verso i Comitati, è stata costante e 

non ha trascurato, come troppo spesso accaduto in passato, le realtà del Centro-Sud. Ed è proprio 

in risposta ad una richiesta dei Comitati di quest’area che si potrà valutare di costituire una “squadra 

interregionale” di giovani promettenti e di inviare a più riprese un allenatore di squadra nazionale, 

in località individuate di volta in volta per consentire anche agli atleti di questi Comitati allenamenti 

collettivi.

5. Una F.I.S.I. dalla fisionomia sempre più dinamica

Dare dinamicità alla F.I.S.I. è un impegno che ha segnato l’azione perseguita dalla Presidenza 

e buona parte del Consiglio federale uscenti. Ovviamente in un contesto economico come quello 

precedentemente segnalato non tutto ha potuto essere fatto e, soprattutto, non tutto ha potuto essere 

fatto compiutamente. 

Il tesseramento ha certamente segnato negli ultimi due anni un significativo passo in avanti. 

Il forte miglioramento delle condizioni assicurative, garantite dall’Assicurazione Augusta del Gruppo

Generali, e l’ampia offerta di agevolazioni evidenziate in dettaglio sul sito della Federazione, ne 

fanno un prodotto moderno e dinamico, oltre che appetibile per coloro che praticano lo sci e le altre 

discipline sportive connesse al mondo della neve. Questo impegno, che dovrà continuare nei prossimi 

anni per accrescere il valore aggiunto della tessera, non ha ancora potuto esplicare appieno i suoi 

effetti, anche se alcuni segnali incoraggianti cominciano a pervenire. È fuor di dubbio che le scarse 

risorse a disposizione hanno impedito di promuovere adeguatamente uno strumento dalle potenzialità 

indiscutibilmente molto alte, ma ancora troppo poco evidenziato presso appassionati e praticanti degli 

sport invernali come opportunità effettiva di cui usufruire. Continueremo a lavorare per rafforzare e 

consolidare la tendenza alla crescita del numero dei tesserati che si è evidenziata, seppur timidamente, 

nelle ultime due stagioni.

La complessità del risanamento portato avanti in questo triennio ha finito in alcuni casi per 

lasciare indietro problemi anche urgenti, che spesso si è cominciato ad affrontare senza tuttavia 

giungere a concretizzarne le soluzioni. È il caso ad esempio della richiesta di revisione dei regolamenti 

per le età e le gare avanzata dalle categorie Master, il cui esame da parte delle commissioni competenti 

dovrà a breve tradursi in un nuovo quadro normativo di riferimento per le categorie in questione. 

Analogamente dovrà essere seguito con maggiore attenzione il tema dei giudici di gara, cui si è già 

messo mano di recente riconoscendo agli stessi un’assicurazione che in precedenza non era neppure 

stata presa in considerazione. 

Sempre nell’ottica di dare una maggiore dinamicità alla Federazione globalmente intesa, 

occorrerà anche procedere, come del “

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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