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Elezioni Fisi, Lidia Bernardi: “Questa volta mi sono preparata”

Elezioni Fisi, Lidia Bernardi: “Questa volta mi sono preparata”.
Lidia Bernardi, Presidente dello Sci Club Gardena si è candidata come consigliere laico. Ci aveva già provato nel 2018, ma… “Ma quattro anni fa sono entrata all’ultimo momento. Non ci avevo nemmeno pensato in maniera così approfondita. Ho detto, o la va o la spacca. E a momenti la va!”

Lidia non riuscì a entrare per poco più di 4.500 voti quale prima tra i non eletti. Tanto è vero che, con le dimissioni rilasciate ad agosto dal vice Presidente Vicario Angelo Dalpez, è entrata di diritto in Consiglio.

Quindi hai già potuto gustarne il sapore…
Macché. Il primo Consiglio utile era il 30 agosto, ma la posizione di Consigliere è incompatibile con le cariche che ovviamente non avevo ancora lasciato. Sono Presidente dello Sci Club Gardena che tra l’altro è responsabile dello Ski College dell’Istituto Raetia. Tale convenzione si firma ogni anno e indovina quando? Il 1° settembre! Va beh dai, poco male, vorrà dire che invece di lottare per entrare in Consiglio, devo lottare per rimanerci! La differenza è sottile ma c’è!

Quindi, se dovessi riuscirci dovrai lasciare il Gardena…
Ebbene sì, ma dopo 12 anni di presidenza ci sta anche dare spazio a un giovane. Il piano è lasciare l’incarico al vice Presidente vicario Werner Dejori, il papà di Daniela atleta della squadra B di combinata nordica, fino al 30 maggio, data abituale della nostra assemblea. Trovare qualcuno da un giorno all’altro non è così semplice per un club come il nostro. Curiamo sette discipline e poi c’è la scuola! Quindi lo asseconderei rimanendo nel consiglio per questo periodo per un adeguato passaggio di consegne. Poi i soci decideranno chi nominare presidente.

Guidi uno dei club più importanti d’Italia, insegni in una scuola modello, perché ci tieni così tanto?
Non è carino da parte tua mettere il dito nella piaga in questo modo. Conosci bene il mio problema. Sai che sono assalita quotidianamente da una passione irrefrenabile per questo genere di attività. Non c’è impegno o distrazione che tenga. Nessuna cura, nessun rimedio. L’unica è farla sfogare. Per di più tra un anno vado in pensione e lascerò l’Istituto Raetia dove insegno ginnastica. Se non riesco a entrare in Consiglio questa volta non avrò altre possibilità. Magari tra quattro anni sarò vispa e arzilla come oggi, anzi, sarà senz’altro così, ma gli altri potrebbero pensare il contrario. No, o questa volta o mai più.

Ok, sono presidente di sci club, convincimi a votarti!
Senti mio caro presidente, chi ti sta parlando non è soltanto un’appassionata di sci. La mia vita è lo sport, cultura dello sport, quella che spesso si vive in maniera inconsapevole perché si è troppo distratti dall’azione. A me interessano due cose in particolare, il risultato finale e quello che si fa per ottenerlo. Un giovane atleta del Gardena vince? Bene sono contenta. Perde? Sono contenta ugualmente, se riconosco che nel percorso che lo ha portato a giocarsi la gara si è affidato all’onestà e al totale impegno e sacrificio. Dimenticavo, in piena allegria e col massimo divertimento. Per me è una vittoria anche questa. Ecco, quel percorso, che è solo un pezzettino della sua carriera, rappresenta l’esperienza che ho maturato nella mia vita. E vorrei tanto portarlo in Fisi perché so che funziona.

.Che pezzetino è?
È il match che si gioca tra scuola e sport. Sì lo so, non sbuffare, è un tema che tirano fuori molti candidati. Ma fammi spiegare. La realtà che vivo è molto particolare e non rappresenta lo status italiano, poiché in Alto Adige l’autonomia concede sistemi differenti. Infatti, non azzardo a dire che tutte le scuole italiane dovrebbero essere come quella di Ortisei. Però il meccanismo escogitato non infrange alcuna legge o sistema ministeriale. Bisogna prendere piccole cose e magari non tutte in una volta. Sono certa si possa fare con ottimi risultati. La vita degli atleti sarebbe meno ossessionata da orari, assenze, compiti e interrogazioni al lunedì.

Piccole cose… quanto piccole?
Innanzitutto non mi riferisco alle scuole di città ma a quelle di montagna. Quanto piccole? Ad esempio – ma è solo uno – modificare leggermente gli orari. Due volte alla settimana iniziamo a togliere un paio d’ore per consentire di andare in pista. Quelle ore le recuperi online oppure in primavera e in autunno quando l’attività vera e propria non è ancora iniziata o è finita.

Esistono poi le cosiddette ore aggiuntive. Ore eccedenti che prevedono la possibilità da parte dei docenti della scuola secondaria di I e II grado di poter svolgere ore di insegnamento oltre le 18 previste dall’obbligo fino a un massimo di 24 ore settimanali.

Per l’online non se ne parla nemmeno!
Se vai a chiedere al Miur di rivoluzionare la scuola per consentire agli sciatori di allenarsi .. sará difficile che ti aprino la porta.( non ti aprono nemmeno la porta). Se ti presenti con piccolissime deroghe probabilmente qualcosa ottieni. Il Consiglio di istituto poi, un minimo di elasticità la può mettere in atto. Ripeto, qualcosa si può ottenere, sempre poi che ci sia la disponibilità da parte dello sci club di organizzarsi in proposito. Ecco, dopo 15 anni di esperienza da coordinatrice e responsabile sportiva dello Ski College anche in questo potrei dare una mano. Ti ho convinto? Mi dai il voto?

Eh brava! Te lo dico il 16 ottobre. Dimmi piuttosto, elezioni al peperoncino…
La situazione è piuttosto complicata ma non solo per la presenza di 5 candidati presidenti. Sono le manovre in atto nell’ambiente che contribuiscono a creare confusione. Ti faccio l’esempio dell’Alto Adige. In primavera mi sono presentata in comitato per annunciare la mia candidatura. La risposta è stata che loro preferivano sostenere un candidato uomo. Non mi hanno detto un nome di preciso o la presunta cordata di un presidente o l’altro. Solo un uomo, riferendosi proprio al genere. Questo, probabilmente significa che dietro c’è una strategia precostituita calcolata in base alle quote rosa. Ma non mi scandalizzo, queste cose sono sempre esistite. E che nessuno abbia la faccia tosta di negarlo. A loro ho risposto che comunque sia, mi candido e che gli voglio bene lo stesso. I candidati presidenti li ho sentiti e studiati ma sono sganciata da tutto e da tutti. Almeno per ora, manca un mese e ancora non si conoscono i nomi dei candidati.

Scappiamo da qui, dimmi piuttosto come vedi tu oggi la Federazione?
La vedo bene, ma non è un’opinione, quanto un dato di fatto. Non concordo con chi sostiene che sia tutto buio. Certamente ci sono aspetti da migliorare, ma non da radere al suolo per consentire di ricostruire tutto da capo. Il settore giovanile, ad esempio, o una maggiore attenzione e considerazione degli sport al di fuori dello sci alpino, altra “materia” dove penso di poter dare il mio contributo. Di lavoro da fare ce n’è parecchio e per chiudere la partita della domanda precedente ti dico: che alla guida ci sia uno o l’altro non ha un’importanza determinante. Sono tutte persone determinate, ricche di idee e con cui è un piacere dialogare.

Ultima domanda e ti lascio andare: mi dici chi è Lidia Bernardi?
Lidia Bernardi è una bambina che adora il pattinaggio artistico perché glielo insegna la mamma di Carolina Kostner. Quel saper andar sul ghiaccio l’aiuta tantissimo a tenere la curva sui terreni durissimi della Saslong. Poi inizia a crescere, i pattini finiscono in cantina e lo sci prende il sopravvento. È per questo che diventa maestra di sci poco prima di andare a Innsbruck dove si iscrive all’Università dello sport. Dopo 5 anni, torna in Val Gardena e inizia a insegnare educazione fisica in una scuola fin quando s’innamora di un artista scultore.  Mette al mondo quattro figli, uno dietro l’altro in cinque anni! Oggi hanno 27, 27, 29 e 32 anni.

Entrano nello sci club e Lidia fa parte di quei genitori che costituiscono il consiglio della società. Iniziano con lo sci alpino, poi un fa biathlon, uno si stacca e si dà al tennis; una gioca a calcio in Seria A nel Süd Tirol poi nel Bayern, poi in America e ora allena la squadra d’adozione, l’ultima smette di sciare a 13 anni e si arrampica sulle spalle del papà perché vuole anche lei diventare un’artista. In tutto questo Lidia non riesce più dal consiglio e dopo sei anni diventa Presidente del primo sci club italiano.

Nel 2007 fonda la Sezione Sport dell’ITE Raetia a Ortisei, ora Ski College con quasi 100 alunni/e, da dove escono per esempio atlete come le sorelle Delago, Samuel Costa e le sorelle Malsiner del Salto. E poi Verena Stuffer, anche lei studente dell’allora ITC Raetia di Ortiseisi, presente pure lei tra i candidati come atleta.  È una bellissima candidatura! Da tre legislature Lidia è nel Consiglio del Comitato Alto Adige, da 4 anni consigliere del VSS (Associazione Federazione delle associazioni sportive della Provincia autonoma di Bolzano), da sempre nel AssoSci  e da sei anni nella commissione scuola della FISI Milano.Elezioni FisiLidia Bernardi Elezioni Fisi Lidia Bernardi

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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