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Elezioni Fisi, Tiziana Candoni: “Mi candido per avvicinare la Fisi al mondo della scuola”

Elezioni Fisi, Tiziana Candoni: “Mi candido per avvicinare la Fisi al mondo della scuola”.
Tiziana Candoni è nel mondo dello sci da una vita ma appartiene a quel gruppo di persone che si danna l’anima rimanendo fuori dal tiro dei riflettori. Della serie, il fare invece dell’apparire. Aspetto da sottolineare, perché la sua candidatura come consigliere laico, parte tutta da qui.

Ma… un passettino indietro. Tiziana ha un passato come atleta (“ma, accidenti, non ho sfondato”), è maestra di sci (“La mia prima grande soddisfazione”), allenatore federale di 3° livello (“il completamento di un percorso), 4 mandati pari a 10 anni nella Commissione Fisi della scuola (“ma senza mezzi per poter agire”), ideatrice di uno dei primi Ski College in Italia, insegnante di scienze motorie per 40 anni (“Tutta la mia vita!”).

Poi dici Ski College Bachmann Tarvisio e lei scatta in piedi, perché l’ha tirato su rivoltandolo come un calzino tanti anni orsono, fino a portarlo all’eccellenza di oggi. Questo percorso si è interrotto da poco, ma questa è un’altra faccenda. Il succo è che Tiziana ha la scuola e i giovani sciatori incisi sulle impronte digitali e ora che il tempo le dà tregua amerebbe essere schedata tra coloro che riescono ad avvicinare il mondo dell’istruzione a quello che organizza gli sport invernali in Italia.

La sua candidatura ha dunque una valenza tecnica, perché di questo si tratta: affrontare un segmento della storia molto complesso, ma proprio per questo mai “aggredito” nel modo giusto, al fine di portare a casa un risultato importante.

Diciamo che la vita mi ha portato ad acquisire una certa esperienza in quest’ambito. Prima da atleta, poi da tecnico, quindi da dirigente ma anche come moglie di un allenatore azzurro col quale ho messo al mondo tre figli, naturalmente atleti, oggi tutti maestri di sci”.

 Ok, diciamo che diventi consigliere Fisi: che fai?
Stilo un elenco infinito di problematiche. Con la penna rossa ne sottolineo una: sempre di più lo studente si trova a dover scegliere fra la scuola e lo sport di alto livello.

E come per magia…
Per magia non avviene un bel niente. Bisogna attuare un progetto, che preveda un percorso, probabilmente lungo, sapendo perfettamente quali sono i passi da fare. La coniugazione tra scuola e federazioni dovrà avere rispetto assoluto delle parti, coinvolgendo persone competenti e con ruoli federali ben definiti, atti a creare un tale equilibrio fra le parti da rasserenare il percorso didattico dei ragazzi e delle loro famiglie. 

Sono profondamente convinta che scuola e sport allenino la vita.

A Tarvisio sono riuscita a coniugare la vita della Scuola con quella federale di un club, mettendo in condizione gli studenti/atleti di ottenere ottimi risultati sportivi nelle diverse specialità (come es. Mattia Casse e Mara Martini), mantenendo allo stesso tempo, l’opportunità di completare anche i loro studi liceali.

Quindi vorresti replicare il modello Bachmann?
Non è certo la stessa cosa, ma il metodo è quello. Ritengo fondamentale che la Federazione instauri un rapporto costante con il Ministero dell’Istruzione per ottimizzare percorsi e implementare linee guida per le scuole e le università in cui studiano atleti di valore, ma anche per facilitare un percorso sportivo dei più giovani e dei bambini.

Ad esempio come?
Studiando il modo di innalzare il tetto del bonus del 25% delle assenze che attualmente non risolve il problema dei nostri giovani atleti. Per ottenere questo è necessario una sana ristrutturazione anche del pensiero. La Fisi e le Federazioni, si devono mettere al servizio della scuola e dei club. Ci vuole uno sposalizio, una sana complicità, dove la scuola deve essere parte integrante di un percorso di formazione.

Allenatori e preparatori atletici facenti parte il consiglio di classe, docenti a costante colloquio con lo staff tecnico per favorire la perfetta integrazione dei ragazzi tra scuola e sport a supporto di una crescita armoniosa del percorso di formazione dei giovani studenti.

Stai sognando o…?
Per niente,  si può fare, perché in quella che era la mia scuola lo abbiamo fatto.

Bisogna bussare alla porta di Palazzo Chigi!
E noi busseremo al nuovo Governo, perché è arrivato il momento di dare voce ai giovani agonisti che a ogni rientro a scuola devono giustificare la fatica e l’impegno che alcuni professori confondono con una continua vacanza.

Quale candidato Presidente pensi sia d’accordo con le tue idee?
Ho incontrato Stefano Maldifassi e ci siamo trovati a parlare la stessa lingua. Il suo sarebbe un lavoro di squadra e di totale condivisione con un team di persone preparate alle quali permettere di elaborare, ma soprattutto attuare, progetti di rinnovamento totale. Elezioni Fisi Tiziana Candoni

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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