Chi sarà il commissario che il 14 luglio prenderà in mano fino a nuove elezioni la Fisi? L’opzione naturale porta diretti verso ma Manuela Di Centa, che già ha rappresentato l’Italia al recente meeting Fis di giugno, visto che Gianni Morzenti è stato obbligato ad auto sospendersi dal consiglio Fis in seguito alla condanna in primo grado a 4 anni e 6 mesi emessa dal tribunale di Cuneo per concussione.
Manuela, inoltre, aveva anche pensato di candidarsi alle tanto discusse elezioni dello scorso anno, ipotesi poi tramontata. A questo punto, se così sarà, l’idea di vedere la campionessa del fondo azzurro alla guida della Fisi non solo come commissario ma come Presidente vero e proprio è più che un’ipotesi.
Nata il 31 gennaio 63 a Paluzza, manuela Di Centa ha un palmares sportivo di grandissimo pregio. Ha infatti conquistato due medaglie d’oro, due d’argento e 3 di bronzo alle Olimpiadi, oltre a 4 argenti e 3 bronzi ai Mondiali. Nel 1994 l’apice del suo successo con il trionfo ai Giochi di Lillehammer (5 medaglie) e la conquista della Coppa del Mondo, successo che ribadirà nel 2006. Si è ritirata nel 1998 dedicandosi alla carriera politica nei ranghi di Forza Italia (eletta alle Europee nel 2004). Nel ’98 è entrata a far parte del Cio nella commissione atleti e l’anno successivo ne è diventata membro fino al 2010. La sua carriera politica è proseguita con la rielezione nel 2008 nel PDL nel collegio di Bolzano.
Intanto la vittoria ottenuta dal Sai Roma, costerà alle casse della Fisi circa 200 mila euro pari alle spese processuali. Bottino che andrà inevitabilmente a mancare alle squadre nazionali. E’ stato riconosciuto senza dubbio un diritto, ma a pagarne le spese sarà ancora una volta lo sport italiano. Speriamo che il nuovo corso saprà spazzare via le eterne polemiche che attanagliano giorno dopo giorno lo sci italiano. Non ultima quelle delle località italiane (tutte tranne Bormio) che "dovrebbero" ospitare le gare ci Coppa del Mondo ma che pochi giorni fa hanno fatto muro contro la richiesta di Morzenti di aumentare l’obolo per i diritti tv nei confronti della Fisi.
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