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Fisi: la lettera di Angelo Dalpez

Non ha mai nascosto il proprio orientamento, tanto è vero che aveva appoggiato la candidatura di Carmelo Ghilardi, e all’alba della decisione dell’Alta Corte di giustizia, il Presidente del Comitato trentino Angelo Dalpez ha voluto così commentare la vicenda: 

Come Presidente del Comitato Trentino della Fisi, anima nera del presidente Morzenti, ho ricevuto molti messaggi che rispecchiavano lo stato d’animo di molti amici che hanno condiviso con noi, in questi anni, la difficile, ambigua e perversa posizione dei vertici federali e dei fedeli accoliti che servili sedevano alla tavola del boss. Anni difficili abbiamo attraversato, noi che non volevamo condividere nulla e per questo costantemente penalizzati. Negli ultimi mesi, puntualmente prima delle sentenze di condanna nei confronti di Morzenti, si sono susseguite le missive con la regia del presidente del Comitato Alpi Occidentali Marocco, inviate ai presidenti dei Comitati regionali ai quali si chiedeva di esprime solidarietà, rinnovata fiducia nel padre -padrone della Fisi. Chi non firmava veniva additato come nemico di Morzenti e quindi della stessa federazione.

Noi non ci siamo mai inchinati al volere del “despota”, così come hanno fatto il Presidente del Comitato Regionale Appennino Emiliano, Giulio Campani e spesso anche Claudia Giordani Presidente del Comitato Alpi Centrali. In risposta ad una lettera inviatami da Morzenti e nella quale mi ribadiva la mia non condivisione della linea federale, così rispondevo

Sono ormai lontane le illusorie e fumose promesse presidenziali di un rilancio federale a tutti i livelli, ma soprattutto in campo economico e societario mentre rimangono irrisolti i problemi di ogni giorno che toccano le nostre attività e tutto quanto gravita nel mondo della neve.

Siamo lontani dalle attese del riposizionamento del calendario internazionale di sci alpino a favore di località storiche del Trentino. Ma ormai non ci illudiamo più di tanto. In questi mesi che ci separano dal rinnovo federale, cercheremo di essere guardinghi nella difesa e nel potenziamento del nostro comitato affiancati da chi da diversi anni ha ossigenato le casse federali senza poco o nulla avere in cambio.

In questi anni ho sempre cercato di attenuare la difficile situazione della Federazione nei confronti del Comitato Trentino e allo stesso tempo ho cercato di mediare e collaborare tra i vertici federali i rappresentanti trentini nel Consiglio federale e quanti potevano sostenere l’attività federale.

Non so se questo ha dato fastidio. La sintonia del Comitato Trentino con i consiglieri federali Lorenzo Conci e Anastasia Cigolla, i Comitati organizzatori di eventi internazionali, la Provincia di Trento attraverso i suoi organi competenti, i vertici degli Istruttori federali per noi è sicuramente una cosa importante a dimostrazione che il mondo dello sci del Trentino attua una linea comune nell’attività sportiva, nell’organizzazione e nella promozione turistica.

Credo in questi anni di aver dato piena dimostrazione di quanto mi stia a cuore il bene della Federazione senza aver mai chiesto nulla, ne aver polemizzato sul “balletto”delle nomine  prima assegnate, poi tolte ai consiglieri federali del Trentino; alle minacce di commissariamento più volte avanzate nei confronti del nostro Comitato; alla scelta del referente degli istruttori del Trentino – caso unico in Italia – fatta direttamente dai vertici federali. Non certo da ultima la decisione federale riguardante i diritti televisivi che ha irritato non poco gli organizzatori trentini che devono attingere, loro stessi, alle casse provinciali per organizzare gli appuntamenti agonistici internazionali in calendario.

Vedi, Presidente, da noi si è abituati a ragionare a 360 gradi evitando, almeno per quanto riguarda il sottoscritto e seppur sollecitato – anche da organi nazionali – di cercare visibilità sulla stampa magari fomentando polemiche inutili e disgreganti.

Il compito di un presidente di Comitato credo sia quello di collaborare per aiutare – in tutti i sensi – la Federazione e non certo per stendere tappeti o insaponare i dirigenti”.

La sentenza dell’Alta Corte di giustizia sportiva del Coni oltre al giudizio, indiscutibilmente pesante per la Federazione, ha avuto anche il merito di fare chiarezza anche se noi non ci illudiamo più di tanto.

Si andrà a nuove elezioni ed ancora una volta gli ambigui manovratori usciranno dal loro  letargo e si presenteranno come novelli portatori del nuovo messaggio, dopo aver assecondato  maldestramente e furbescamente in tutto e per tutto, nel bene e nel male, il loro caro presidente Morzenti. Poco importa se è una giacca a vento o una macchina destinata agli atleti. Siamo sicuri che quegli individui sapranno ancora una volta riciclarsi e dire che loro non centravano con la gestione verticistica di Morzenti o come gli opportunisti dell’ultima ora che pur ritrovandosi con gli oppositori alla vigilia del voto federale, puntualmente sono stati poi accalappiati dal “fascino” morzentiano”.

Ora però il tempo è scaduto e con l’arrivo del Commissario che reggerà le sorti federali per alcuni mesi, tutto viene azzerato. Sicuramente è meglio così.

Per cambiare le sorti della Federazione si deve ripartire da:

a) Un Consiglio federale rinnovato, emarginando quanti con ambizioni di potere hanno condiviso la gestione Morzenti, dai bilanci alle disastrose decisioni tecniche che di fatto ci hanno relegato al ruolo di cenerentola fra le nazioni importanti dello sci pur raggiungendo risultati agonistici di prestigio dovuti esclusivamente alla professionalità e alla passione di tecnici e di atleti;

b) fare chiarezza sulla reale situazione economico – finanziaria della Federazione.

c) ricucire da subito attraverso personaggi di prestigio – testimoni di un passato sportivo o rappresentanti dei Comitati organizzatori di grandi eventi che in questi anni si sono allontanati dalla gestione “morzentiana” – i rapporti con la Fis che di fatto si sono bloccati con la condanna in primo grado di Morzenti nell’inchiesta di Cuneo e quindi la sospensione dello stesso presidente dal consiglio della federazione internazionale.

d) riaprire il dialogo con i Comitati organizzatori di eventi internazionali facendo da regia nella richiesta di candidature di Campionati mondiali, Coppe del mondo o altre manifestazioni internazionali;

e) risolvere le problematiche legate ai diritti televisivi con i Comitati organizzatori che mettono in pericolo lo stesso svolgimento delle gare in Italia ponendo la Fis in condizioni di rivedere il calendario di Coppa del Mondo a favore di località estere.

f) rivedere la gestione tecnica delle diverse discipline soprattutto nei settori dello sci alpino e dello sci nordico. I team tecnici devono essere autonomi delle scelte pur condividendole le Commissioni di riferimento ma non devono essere assoggettati a capricci o manie del presidente.

g) ripristinare i rapporti con le aziende sportive per la formazione di un nuovo Pool, con società e marchi di prestigio, società impiantistiche stazioni invernali per un progetto di rilancio globale del mondo dello sci.

h) riformare il ruolo dei Comitati Regionali Fisi con compiti ben definiti e decisionali per quanto riguarda l’attività e gli eventi sul proprio territorio oltre al sostegno per l’attività giovanile.

i) ruoli ben definiti dei Gruppi Sportivi militari all’interno della Federazione e a favore dei Comitati regionali e delle realtà territoriali.

l) riaprire i rapporti con i media per una maggiore attenzione e divulgazione dello sci oltre a ripristinare i mezzi di comunicazione con gli sci club e quanti gravitano nel mondo dello sci. 

C’è molto da lavorare se si vuole riportare la Federazione degli sport invernali agli antichi splendori con una visione e una struttura indubbiamente più dinamica, moderna, giovane ma che sappia far riscoprire a tutti i protagonisti, lo sci in tutte le sue dimensioni allontanandoci sempre di più dalle miserie morzentiane.

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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