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Freeride World Tour 2026: sei tappe, due finali, un solo titolo

Il circuito torna in Alaska e prepara la strada ai Mondiali FIS di Andorra 2026.

La Freeride World Tour by Peak Performance entra nella sua 19ª stagione e promette un’annata di grande spettacolo.
Sei tappe tra Europa e Nord America, quattro eventi di qualificazione e due finali, in un crescendo che porterà all’incoronazione dei nuovi campioni del mondo.

Il via è fissato dal 16 al 21 gennaio 2026 a Baqueira Beret, in Spagna, località che ha conquistato il cuore dei fan per l’atmosfera festosa e il terreno tecnico del Tuc de Baciver, perfetto banco di prova per i freerider più esperti.
La settimana successiva, dal 24 al 29 gennaio, il Tour farà tappa a Val Thorens, nel cuore delle Trois Vallées: dopo il successo dello scorso anno, il ritorno sul pendio del Cime Caron promette nuove linee spettacolari e grande spettacolo per il pubblico francese.

A febbraio si vola nel Caucaso, dove il Georgia Pro (22-28 febbraio) offrirà un mix unico di cultura e adrenalina. I rider sfideranno la montagna Kakhiani di Tetnuldi, con pendii ripidi e naturali che rendono questa tappa una delle più autentiche del Tour.

Poi sarà la volta di Fieberbrunn (5-10 marzo), tappa chiave per la qualificazione alle finali. Sulla leggendaria Wildseeloder, in Austria, ogni curva conterà: solo il 60% dei migliori accederà alla fase conclusiva.

Il ritorno in Alaska

Dopo nove anni di assenza, il Tour tornerà finalmente in Alaska, dal 15 al 22 marzo, per il YETI Alaska Haines Pro.
Un luogo mitico per il freeride mondiale, fatto di creste scolpite dal vento, canaloni infiniti e una neve che non perdona. Qui inizierà la corsa al titolo assoluto.

Gran finale a Verbier

L’epilogo, come da tradizione, si terrà sul Bec des Rosses di Verbier (28 marzo – 5 aprile).
Un pendio leggendario, con pendenze che superano i 50 gradi, dove ogni errore si paga caro e ogni linea può valere una stagione.
Il YETI Xtreme Verbier rimane l’essenza stessa del freeride: tecnica, coraggio e visione pura della montagna.

Con il ritorno in Alaska e un calendario di tappe di altissimo livello, la stagione 2026 si annuncia come una delle più emozionanti di sempre.
Il freeride mondiale è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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