Notizie

I 33 del Corso Maestri campano sulle piste dei Mondiali

I 33 del corso maestri campano sulle piste dei Mondiali
Sono 33 gli aspiranti Maestri di Sci del Collegio Regionale Campano, impegnati sulle piste dei Mondiali. Con loro il presidente del Collegio Roberta Cataldi, Stefano Bosio, direttore tecnico del corso e i docenti Gianluca Grigoletto e Alessandro Biolchini, con il supporto anche dell’allenatore, ex atleta, Andrea Squassino.

Biolchini, Bosio e Grigoletto

Un modulo ovviamente completamente diverso da quelli classici dove si insegnano i vari livelli. Ma un’esperienza del genere vale probabilmente più di qualsiasi momento dedicato allo spazzaneve o alla serpentina. E lo dicono gli stessi Istruttori. Bosio: “Si tratta di un’esperienza che non se ne andrà mai via. Ma non soltanto per i ragazzi. Lo dico anche per me che di gare nella mia vita ne ho viste e organizzate non poche e di tutti i livelli.

Dello stesso parere Gianluca Grigoletto che pur ha già vissuto da atleta l’esperienza della Coppa del Mondo: “È stato un momento bellissimo. Momento per così dire, perché stiamo parlando di quello che è avvenuto stanotte. Ci siamo presentati tutti in cima alle Tofane alle 2 e mezza del mattino. La pista era tutta da fare, perché, per preparare il terreno dopo le nevicate di ieri, hanno dovuto togliere tutti gli “arredi”, reti, striscioni, arrivo… Anche se a un certo punto è arrivato il freddo pungente, essere lì, totalmente al buio con le soli luci collocate in alcuni punti della pista, o solo quelle posizionate sul casco e seguire tutte le fasi di preparazione, è stato a dir poco emozionante.

Con Stefano poi abbiamo aiutato semplicemente a portare i pali per la tracciatura, pratica che in un’altra occasione non è così premiante. Eppure, vedere tutte quelle fasi e un piccolo esercito mettere le mani sulla pista nel cuore della notte, posso assicurare che è un’emozione davvero forte”.

Per i ragazzidice Robertaquesti giorni sono importantissimi. Devono sapere che il maestro di sci non è solo un professionista delegato all’insegnamento della tecnica. Ora si sono resi cosa c’è dietro a un evento del genere che prima conoscevano soltanto dal punto di vista sportivo. Quello che vedono tutti, insomma. In tv, comodi sul divano, ad assistere allo spettacolo. E per loro, sapere che tutto è riuscito anche per merito loro, è un motivo di grande orgoglio. E Assicuro che serve molto anche a livello didattico”.

E i ragazzi cosa ne pensano? Ne abbiamo sentiti due a caso. Giorgia Colace, 19 anni Sci club Napoli e Bruno Pacifici, 24 anni, la cui storia ha dell’incredibile.

Per Giorgia si tratta di giorni impensabili: “Ma che? Scherzi… ? penso di essere una delle ragazze più fortunate del mondo in questo momento. Parlo da appassionata e come tale vedermi a pochi metri una Marta Bassino che sta per raggiungere la zona di partenza…

Certo, non è proprio una passeggiata con quella sveglia che suona all’una di notte per raggiungere la pista. Ma se tutte le fatiche fossero così… Quando mi hanno comunicato che il prossimo modulo si sarebbe svolto a Cortina in occasione dei Mondiali non potevo crederci. Ma adesso che sono qui l’emozione che sto provando è indescrivibile! Non è che dobbiamo alzarci sempre nel cuore della notte, quella di oggi è stata un’emergenza per via della grande nevicata di ieri. Però sapere che anche il mio piccolo e modesto contributo è servito per la buona riuscita dell’evento, beh, mi fa sentire tanto orgogliosa“.

Il parere di Bruno Pacifici (nella foto qui sopra) non è molto diverso. Almeno è quello che ci aspettavamo, ma quando lo abbiamo sentito, il tono della voce si è amplificato in tutte le declinazioni possibili dell’entusiasmo. Anche perché Bruno, che è di Subiaco, a 70 km da Roma, è detentore di una specie di record. Che probabilmente meriterebbe di finire nel grande libro del Guinnes dei primati.

Le prime curve le ha fatte quando era piccolo, piccolo nella vicina Livata, assieme allo zio. Poi ha smesso per dedicarsi al calcio con ottimi risultati. Un bel giorno, accade l’imprevedibile. Un fulmine fatto di neve lo colpisce in pieno petto. Si presenta in pista intento a uscir fuori dalle complicanze dello spazzaneve e ci riesce molto presto. Sciando un po’ a Ovindoli a Campo Felice, a Foppolo, intuisce subito le regole della tecnica.Come un pianista che dopo un anno di lezione ti suona Chopin!

Si butta nei pali come se non ci fosse un domani e fa sua anche la tecnica agonistica. Tnstìè vero che alla selezione  riesce a passare il taglio del gigante.

È andata proprio così e sapere che grazie a questa passione scoppiata solo 4 anni fa oggi mi trovo qui… È persino difficile da spiegare. Per quanto mi riguarda sapere che il mio piccolo contributo può servire a un evento così grande è qualcosa di pazzesco. Quante volte sono andato su e giù? Impossibile saperlo e anche contarle.

Dovevamo lisciare a più non posso, questa era la mission, con la raccomandazione di non esagerare con la velocità. Non posso dire esattamente cosa ho esclamato quando mi hanno comunicato di questa opportunità, ma è facile intuirlo.

Credo che mettersi a disposizione anche con lavori diciamo da… sporcarsi un po’ le mani, ma in senso positivo, non può che far bene a ragazzi come noi che si apprestano a iniziare una professione nel mondo della montagna”.

L’impegno volontario dei 33 ragazzi proseguirà naturalmente fino al 21 febbraio! Un applauso al Collegio campano che ha sposato questa opportunità.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).