RIVA DEL GARDA – Non più solo scuole di sci, ma vere e proprie centrali di montagna.
Il Trentino lancia un modello che somiglia a una rivoluzione copernicana: trasformare i maestri in guide dell’intero ecosistema alpino, e le scuole in hub multiservizio capaci di offrire esperienze a 360 gradi, estate e inverno, neve e sentieri, tecnica e cultura.
È il progetto “Verso un nuovo Modello per le Professioni di Montagna”, presentato all’Astoria Resort di Riva del Garda durante l’assemblea annuale dell’Associazione Maestri di Sci del Trentino. Un piano ambizioso, frutto di quattro anni di lavoro, voluto da Associazione e Collegio dei Maestri di Sci del Trentino, che guarda dritto al futuro di un comparto che conta 3033 professionisti e 53 scuole.

Dalla scuola all’hub
L’idea è semplice e rivoluzionaria insieme: superare la stagionalità e aprire le porte a tutte le attività outdoor.
Mountain bike, trekking, ferrate, trail e attività di media montagna entreranno a pieno titolo tra le proposte delle scuole.
Non solo maestri, dunque, ma ambasciatori del territorio, pronti ad accompagnare i turisti lungo tutto l’arco dell’anno.
“Stabilità e dinamismo non si escludono, si completano – hanno ricordato Andrea Sini (riconfermato alla presidenza dell’AMST) e Mario Panizza, presidente del Collegio –. Come sugli sci, l’equilibrio nasce dal movimento: anche nel nostro mondo serve il coraggio di uscire dalla comfort zone, leggere la realtà e progettare il domani.”

Andrea Sini è stato riconfermato alla guida dei maestri trentini. Con lui alla presidenza il Consiglio si completa con Luciano Fosco, Stefano Martinello, Sergio Doliana, Piercarlo Zagonel, Luca Marcolla, Diego Lorenzetti, Francesca Tonidandel e Veronica Forrer
La visione
Il progetto, elaborato dal prof. Umberto Martini e dal dott. Francesco Dalla Sega (MM&A Studio), non si limita a immaginare nuove funzioni ma disegna una strategia integrata per le professioni di montagna, collegando formazione, innovazione, ricambio generazionale e sostenibilità.
Una ricerca che ha coinvolto gli stakeholder del turismo trentino e che oggi diventa bussola per l’intero comparto.
“Negli anni Ottanta i nostri ospiti arrivavano dalla Baviera o dal Veneto – ha spiegato Martini – Oggi il Trentino è una meta internazionale, e chi arriva vuole conoscere, non solo vedere. Le belle stagioni – primavera e autunno – sono la grande opportunità per crescere ancora, con offerte mirate e autentiche.”

Le parole della politica
L’assessore provinciale Roberto Failoni ha definito il documento “una pietra miliare” per il turismo trentino: “Le nostre montagne non sono solo paesaggio: sono identità, economia, cultura. E i maestri di sci restano un punto fermo, oggi più che mai, nello sviluppo del Trentino.”
Tra i presenti anche Bruno Felicetti (Funivie Madonna di Campiglio) e Tullio Serafini, presidente dell’APT locale e maestro di sci della prima ora: un segno tangibile di come le anime del sistema turistico – pubblico e privato – stiano convergendo su una visione comune.
Il nuovo orizzonte
Il futuro, ora, ha un nome: scuola multiservizio. Non solo lezioni sulla neve ma proposte integrate, rete tra professionisti, formazione continua, e un legame più profondo tra chi la montagna la vive e chi la racconta. Un modello che unisce tradizione e innovazione.
E che, come un maestro sulla pista, insegna una lezione chiara: per restare in piedi bisogna saper scivolare avanti!






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