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I sette (+1) vizi capitali del Maestro di Sci

Il pensiero di un maestro di sci di oggi si intitola: “I sette (+1) vizi capitali del Mastro di Sci”.

Ogni promessa è debito. Facciamoci ritornare il sorriso nel raccontare le più “geniali” frasi pronunciate da quel grande DT della Scuola Italiana Sci che è stato Hubert Fink, il Professore.

L’idea mi è venuta nel leggere in quanti colleghi maestri si sono ricordati di quei bellissimi (per noi allora giovani) tempi. E appunto delle sue frasi.

Prima un pizzico della nostra storia. Erano gli anni ’70 e la Scuola Italiana Sci “superava” tutte le altre nazioni dello sci alpino, tra cui Austria, Svizzera e Francia, allora titolatissime, per tecnica e didattica. A guidarla Hubert Fink con un gruppo di eccellenti Istruttori Nazionali, scelti tra i migliori maestri.

Senza cadere nella retorica, divertiamoci a rispolverare quelle mitiche frasi di allora pronunciate proprio da Fink, intelligenti e ironiche. E proviamo a contestualizzarle ai giorni nostri.

Iniziamo dalla più famosa di tutte: «C’è chi scia, c’è chi scende». Semplice, efficace. Sottolinea la differenza tra lo sci come massima espressione tecnica e lo sci senza… anima.

Concetto che a ben guardare è un invito a impegnarsi sempre e comunque, appunto per sciare e non scendere. Metafora da stimolo per lo sciatore turista.

Così come lo è quest’altra: «Scende chi subisce la pista, scia chi la interpreta». Attualissima, non ha bisogno di commenti!

Sempre a proposito di sci inteso come massima espressione tecnica: «Anche i sassi rotolano a valle». Precisa, con pizzico e garbato umorismo, per sottolineare la bellezza e l’esclusività di chi possiede bella sciata.

Non manca nelle tante sue frasi un accenno agli attrezzi: «Gli sci non sono un mezzo di trasporto da monte a valle, ma qualcosa che voi dovete portare da monte a valle!».

Il piacere di sciare bene, di sentirsi in armonia con il proprio attrezzo. Oggi potrebbe essere la più bella frase pubblicitaria per uno sci performante. Qualche Casa di sci la… prenda in prestito.

E come non riportarne altre dedicate ai candidati maestri di sci? Alcune di queste sono vere e proprie icone, impresse nella memoria di tanti maestri, non più… giovanissimi. Iniziamo con la prima: «Voi portate la stoffa e noi vi cuciamo il vestito». Come a dire: “Se sapete sciare, vi faremo bravi maestri”.

Che ancora oggi è la missione della Coscuma con i diversi corsi di formazione. Sulla stessa lunghezza d’onda: «Voi siete il quadro, noi vi facciamo la cornice». Riferimento alle abilità dei candidati e allo stesso tempo omaggio agli Istruttori impegnati nella formazione dei futuri maestri. Super coach.

Altra frase “rubata”, questa il giorno prima degli esami di maestro, o delle selezioni (o forse per entrambe le situazioni): «Se domani è bello scieremo il parallelo, se domani è brutto scieremo ugualmente il parallelo». Per vedere l’abilità di ciascun candidato, indipendentemente dal tempo. In senso più generale: “Con qualsiasi tempo, sciare è sempre bello!”. Marketing da 10 e lode.

Dire pane al pane e vino al vino. Schiettezza, che recita così: «È meglio un no oggi che un no domani». Riferito a chi non riuscisse a passare gli esami. Un modo ante litteram per evitare facili illusioni. Correttezza ai massimi livelli.

Vorrei chiudere riportando un post del collega Marco Pufisch: «Ricordo bene le frasi che diceva, mi sono servite molto in futuro». Che è il più bello degli omaggi a un Grande Professore dello Sci.

Walter Galli
P.S. Non se ne voglia, caro Professore, se ho ricordato alcune delle sue celebri frasi. Ancora oggi sono attuali e meritano che i giovani le conoscano. Mi sembrava doveroso, come suo ex allievo. Con affetto.I sette (+1) vizi

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).