Quella dannata malattia lo stava torturando e alla fine ha preferito mettere fine alle sofferenze raggiungendo le centinaia di amici che lo attendevano lassù. È scomparso, nella notte, a 64 anni, Robert Brunner, uno dei personaggi più conosciuti del Circo Bianco. Originario di Vipiteno, Robert ha accompagnato i grandi campioni degli anni d’oro dello sci italiano, a cominciare da Alberto Tomba. Era al suo fianco a Calgary 88 e c’è rimasto fino agli anni del gruppo di lavoro composto da Flavio Roda e Gustavo Thoeni. Lasciò la FISI e la squadra italiana, dopo gli strepitosi successi del Mondiale di Sierra Nevada, per lavorare con il Wunderteam austriaco nel ’96. Nel 2010 tornò a lavorare con la FISI, in qualità di Team Manager dell’Italia dello sci, prima di chiudere la sua lunga carriera ancora con i biancorossi. Come riportato sul sito Fisi, Brunner è sempre stato protagonista del parterre, perché sapeva inscenare memorabili festeggiamenti per i trionfi di Tomba e degli altri azzurri che seguì negli anni successivi, così come impeccabile era la sua organizzazione e gestione della logistica nelle giornate di gara.
Il suo viso simpatico e i suoi immancabili baffi erano molto noti agli spettatori di tutto il mondo, che potevano vivere dalle sue espressioni l’andamento di una manche in recupero di Alberto Tomba, o di una discesa vincente di Christof Innerhofer.
Negli anni più recenti aveva lasciato il Circo Bianco, ma non mancava di frequentare le zone di arrivo delle gare più importanti, dove passava l’intera giornata a ricevere i saluti dei tanti amici con cui aveva condiviso le sue giornate in giro per la Coppa del mondo, i Mondiali o i Giochi Olimpici.
Brunner ha dovuto cedere alla malattia che lo attanagliava da tempo. Molti sono gli amici che lo piangono nel momento della sua scomparsa, a partire da Alberto Tomba, dal Presidente della FISI Flavio Roda, da Gustavo Thoeni, e dai moltissimi atleti e tecnici che lo hanno conosciuto.
Rimangono nella memoria di tutti i tanti sorrisi che Brunner ha saputo regalare, le meravigliose esultanze nella zona del traguardo e che fanno ormai parte della storia dello sci internazionale, così come le grandiose feste targate “Brunner”, vero motivatore sia in gara che fuori.
Lo avevamo incrociato il febbraio scorso all’Ispo di Monaco e seppur già incastrato dalla malattia non aveva perso il vizio di sorridere e di affrontare qualsiasi argomento col sorriso e l’ottimismo. Ci mancherà. mancherà a tutti!
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