Notizie

Il CAE che vince: una famiglia in festa

Razzoli, Dondi e oltre 250 giovani per celebrare il futuro dello sci emiliano-romagnolo

C’erano applausi che non finivano mai, un’energia contagiosa e quell’atmosfera che solo le grandi famiglie sanno creare.
La sala del Gran Tour Italia a Bologna, domenica, ha faticato a contenere l’entusiasmo degli oltre 250 tra atleti, tecnici, dirigenti e genitori riuniti per “Il CAE che vince”, la festa annuale del Comitato Appennino Emiliano con le premiazioni di tutti i circuiti regionali di sci alpino, fondo, snowboard e sci d’erba.

Sul palco, a dare il via alla giornata, Claudio Veltro e Giulio Campani, presidente e vice del CAE, che da quindici anni tengono unito un movimento fatto di passione e dedizione.
È uno spettacolo vedervi così numerosi,” hanno detto, “ed è un incentivo a continuare il lavoro iniziato nel 2010. Siamo una famiglia: vogliamo dare ai vostri figli la possibilità di vivere lo sport che amano e di crescere attraverso di esso. Oggi qui c’è tanto affetto, ed è reciproco. Abbiamo chiamato Giuliano Razzoli proprio per questo: perché rappresenti il passaggio di testimone tra il suo passato e il futuro dei nostri ragazzi. E vogliamo dire grazie anche ai tecnici, molti dei quali oggi fanno parte dello staff della Nazionale. È il segno che il seme piantato anni fa ha dato frutti veri.

E di semi buoni, in questa regione, ce ne sono parecchi.
Il CAE ha premiato Carlotta De Leonardis, entrata nella squadra B azzurra, Anna Maria Ghiddi, Nicole Falanelli, Anna Barbieri e Alessandro Tazzioli, protagonisti a livello nazionale e internazionale nello skiroll, e Rachele Gatto, campionessa italiana di superG Under 16 nello sci d’erba.
Un elenco che racconta più di mille discorsi: la passione qui non è un ricordo, è un presente vivissimo.

Ma la festa ha avuto anche un’anima civile

.Il Premio Fair Play è andato al presidente del CONI Emilia-Romagna, Andrea Dondi, che dal palco ha lanciato un messaggio preciso:
“I sindaci della montagna devono ascoltare le famiglie che fanno sforzi enormi per portare i ragazzi sulle piste. Noi siamo fratelli della scuola e delle famiglie. I ragazzi non devono fare sport per diventare campioni, ma per imparare impegno, sacrificio e diventare bravi cittadini.”
Parole semplici, ma pesanti come un allenamento in salita.

Poi, come nelle migliori giornate di neve, è arrivato il sole.

Giuliano Razzoli, oro olimpico di slalom a Vancouver 2010, si è alzato tra applausi e sorrisi: “Sono felice, qui mi sento a casa,” ha detto il campione di Villa Minozzo, la voce ancora intrisa dell’Appennino.
È bello incontrare questi ragazzi, il nostro futuro. È importante dare l’esempio, come io l’ho ricevuto da chi è venuto prima di me. Dagli Appennini arrivano in nazionale meno atleti che dalle Alpi, ma quelli che ci arrivano sono di altissima qualità. E voglio ricordare una cosa: inseguire un sogno è sempre bellissimo. Anche quando ti bagni, anche quando la neve ti punge il viso. Perché ogni avventura, anche se non porta subito risultati, ti farà crescere come sportivo e come persona.”

Nella sala, un applauso lungo e sentito.
I ragazzi guardano Razzoli come si guarda un tracciato che si vorrebbe percorrere. I genitori annuiscono, forse pensando a quante levatacce hanno fatto per portare i figli in montagna. E Veltro e Campani, tra una stretta di mano e l’altra, sorridono: il CAE è davvero una famiglia.

La giornata è proseguita con centinaia di premiazioni, trofei consegnati a ragazzi che tornano a casa con un sorriso grande quanto un inverno. Non è stato solo un bilancio di stagione, ma un augurio collettivo per quella nuova, la 2025-2026, che comincia con lo stesso spirito di sempre: entusiasmo, amicizia e tanta voglia di neve.

Perché in Emilia-Romagna lo sci non è solo un risultato: è un racconto che ogni anno ricomincia da capo, e finisce sempre nello stesso modo. Con un applauso.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment