Il Comitato Italiano Paralimpico ha deciso il commissariamento della FISIP, la Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, in una fase particolarmente delicata del percorso verso i Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. La decisione è stata assunta all’unanimità dalla Giunta Nazionale del CIP e successivamente approvata all’unanimità anche dal Consiglio Nazionale.
Il provvedimento nasce dalla constatazione di un disfunzionamento degli organi e degli uffici federali, ritenuto non più compatibile con l’esigenza di garantire continuità gestionale, stabilità istituzionale e soprattutto serenità agli atleti paralimpici di alto livello, impegnati nella fase finale di preparazione olimpica, a meno di tre mesi dall’inizio dei Giochi.
Negli ultimi mesi, infatti, si sono accumulate una serie di criticità
che hanno progressivamente aggravato il quadro: dalle segnalazioni dei media sulla situazione del presidente Paolo Tavian e dell’ex segretaria federale Silvia Nolli, alle richieste di intervento formalmente inoltrate al CIP dal Collegio dei Revisori dei Conti, fino alle dimissioni del consulente amministrativo e alle indagini avviate dalla Procura Federale nei confronti dello stesso presidente Tavian.
Un insieme di elementi che ha portato gli organi decisionali del CIP a ritenere inevitabile un intervento diretto, pur consapevoli della portata e della delicatezza della scelta. L’obiettivo dichiarato non è punitivo né personale, ma esclusivamente istituzionale: preservare il regolare svolgimento dell’attività federale e proteggere il movimento paralimpico in un momento cruciale.
A spiegare il senso del provvedimento è stato il presidente del CIP, Marco Giunio De Sanctis, che ha sottolineato come la decisione sia maturata solo dopo aver tentato ogni possibile soluzione alternativa.
«Abbiamo cercato fino all’ultimo di soprassedere – ha dichiarato – proprio in vista dei prossimi Giochi Paralimpici Invernali, nella convinzione che la situazione potesse essere gestita senza interventi traumatici, così da garantire serenità, certezza e continuità all’attività federale e alla preparazione degli atleti azzurri. Con il passare del tempo, però, ci siamo resi conto che le criticità emerse erano più profonde di quanto inizialmente ritenuto e non più procrastinabili».
De Sanctis ha poi voluto chiarire il perimetro del commissariamento,
ribadendo che non si tratta di un giudizio personale ma di una scelta obbligata dalla responsabilità del ruolo:
«A malincuore siamo stati costretti ad adottare questo provvedimento, che non rappresenta un giudizio personale ma un atto dovuto di responsabilità istituzionale. Mi dispiace sinceramente per il presidente Tavian, con il quale mi sono confrontato più volte e che sono certo comprenderà come, soprattutto in qualità di ente pubblico, il Comitato Italiano Paralimpico non potesse agire diversamente».
Il commissariamento della FISIP si inserisce dunque in una logica di tutela del movimento, delle società sportive e soprattutto degli atleti, chiamati a concentrarsi esclusivamente sulla preparazione agonistica in vista dell’appuntamento più importante del quadriennio. In una fase in cui ogni distrazione, incertezza o instabilità può avere ricadute dirette sulla performance e sul clima interno, il CIP ha scelto di intervenire per ristabilire un quadro di governance chiaro e funzionale.
Con Milano Cortina 2026 sempre più vicina, la priorità resta una sola: permettere allo sport paralimpico invernale italiano di affrontare l’evento con strutture solide, riferimenti certi e un contesto sereno, all’altezza del valore umano e sportivo degli atleti che rappresenteranno l’Italia ai Giochi.






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