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Il diritto e il danno morale

Il “Pensiero di un maestro di sci” passa da distintivo a distintivo e questa è la sera del maestro Roberto Tomatis che ci scrive il suo pensiero dal titolo “Il diritto e il danno morale”

La stagione invernale 2020-21 non è ancora incominciata. E molto probabilmente è già finita visto che la apertura degli impianti e delle piste è stata rinviata, per l’ennesima volta, al 5 Marzo.

Nel frattempo, abbiamo potuto verificare che non tutti gli impianti sono rimasti chiusi e che una ristretta categoria di sciatori ha avuto la possibilità di sciare e di allenarsi.

Quanto sopra è potuto accadere a causa di un DPCM del nostro Governo che rimanda ad una intesa con la nostra Federazione, mediante la quale gli “Atleti” hanno il permesso di allenarsi e gli allenatori di allenare.

Come si deduce dalla interessante memoria dell’Avv. Francesco Mambretti, nostro collega maestro di sci. Memoria pubblicata ieri su sciaremag.it., non vi è alcuna definizione di legge riguarda la figura di atleta.

E sulla base di questo equivoco sono stati accomunati in una unica categoria di privilegiati, atleti di coppa del mondo, bambini e ragazzi di Sci Club e sciatori amatoriali “Master”.

È bene sottolineare che anche la figura di allenatore è una carica federale. Priva quindi di qualifica professionale, e presuppone tra l’altro che l’allenatore sia di base un maestro di sci.

Ci troviamo pertanto a una prima eclatante divisione in Maestri di sci di classe “A” (quelli che grazie alla addizionale qualifica di allenatori hanno potuto svolgere la propria attività), ed in Maestri di sci di classe “B”, la stragrande maggioranza dei maestri che non hanno potuto lavorare.

Abbiamo già ampiamente evidenziato il danno economico subito dalla nostra categoria. Sia per chiusura anticipata della passata stagione. Sia perché questa stagione mai è iniziata, E anche nel caso di luce verde il prossimo 5 Marzo, mai inizierà.

 Ma non è di questo che vorrei parlare quanto piuttosto del danno morale che la categoria dei Maestri ha subito.

Il maestro di sci è l’unica categoria, tra quelle sopra citate, che ha una valenza giuridica. E nonostante questo ci p negato un nostro diritto fondamentale che è quello di andare a sciare e di potersi così allenare.

Come è noto, l’apprendimento da parte di un allievo avviene (pur nelle differenziazioni dovute alla età) a mezzo di informazioni di carattere teorico, fornite dal Maestro di sci. E  mediante la dimostrazione pratica sul campo prodotta dal maestro stesso.

L’allenamento è quindi fondamentale per il Maestro, è un dovere da un punto di vista deontologico ma soprattutto è un diritto inalienabile dal punto di vista professionale.

Occorre quindi ridare dignità alla figura del Maestro di sci, consentendo fin da subito l’utilizzo degli impianti di risalita, qualora aperti, e delle piste.

Ci auguriamo che i nostri organi dirigenziali intervengano al più presto nelle sedi opportune, per ridare voce e speranza alla nostra categoria. Il diritto e il danno morale Il diritto e il danno morale

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).