James Pittard, è inglese l’inventore del Loqski creato con l’Università di Warwick
James Pittard è uno sciatore appassionato come tanti inglesi che frequentano le stazioni europee. Un giorno, uscendo da un rifugio per la pausa pranzo si è trovato un bel regalino: gli sci, nuovi fiammanti, che aveva appoggiato nel porta sci di legno, non c’erano più. Storia che sarà capitata, purtroppo, a diversi appassionati.
Questa cosa però la prese talmente male da mettersi a pensare a una soluzione. Aveva perlustrato in rete trovando alcuni lucchetti ma essendo pratico di meccanica, secondo lui, un ladro “smanettone” sarebbe stato in grado di eluderne il bloccaggio.
Morale della favole, si mise a progettarne uno lui stesso, chiamandolo Loqski. Un dispositivo tascabile capace di bloccare sci e bastoncini insieme. Il primo prototipo, pur essendo efficace, era abbastanza rudimentale, sicuramente non adatto a un eventuale commercio che avrebbe potuto intraprendere.
James e la sua famiglia, normalissimi appassionati di sci
Allora portò il progetto a uno studio di design che riuscì a dargli una forma accettabile. Pratico, trasportabile e utilizzabile anche con i guanti indossati. Il segreto di questo strumento stava nel materiale utilizzato, a base di zinco. Provò a metterlo sul mercato e boom! Tantissimi ordini che però crearono più di un problema: il materiale a base di zinco utilizzato non poteva essere prodotto abbastanza velocemente per tenere il passo con la domanda.
L’operazione stava rivelandosi un boomerang. Ci voleva un piano B. James riuscì a trovarlo con l’aiuto di alcuni tecnici. Invece dello zinco scoprì un materiale chiamato GV-5H, un termoplastico rinforzato con fibra di vetro che viene spesso utilizzato nell’industria automobilistica in quanto è incredibilmente resistente ma leggero.
A quel punto però doveva preoccuparsi di modificare anche la meccanica. Così si affidò all’Universita di Warwick che riuscì a elaborare un tipo di serratura super sicura, economica e sostenibile.
Un processo non così rapido. Sebbene non sia possibile stampare in 3D in Grivory GV-5H, i ricercatori di WMG escogitarono un sistema per cui si poteva stampare le parti del prototipo con un riempimento in fibra di carbonio utilizzando la stampante Markforged Mark 2 FDM capace di riflettere la forza di questo materiale. Queste stampe dimostrarono l’idoneità di Grivory GV-5H per questo prodotto.
Poi seguirono una serie prolungata di test dei vari componenti non solo per forma e funzione, ma anche per valutare che si adattassero agli altri pezzi del sistema. Il risultato? Obiettivo raggiunto, attrezzo sicuro e affidabile, produzione rapida e contenimento dei costi.
La stessa università, pur per un progetto così piccolo, ha dato particolare risalto al successo dell’operazione come testimoniano le parole di Neil Jeffree, Innovation Manager presso WMG, Università di Warwick: “Loqski ha sempre avuto l’ambizione di mantenere la produzione nel Regno Unito e riducendo i costi di produzione, siamo lieti di essere riusciti ad aiutare James. È entusiasmante vedere come partendo da un piccolo prototipo si sia riusciti a portare il prodotto sul mercato”.
Ora James ha una nuova sfida: portare il nuovo prodotto nel mercato del rental, in modo che l’utente possa noleggiare gli sci, ma anche il loqski, senza, dunque, la necessità di acquistarlo.
Noi, sinceramente, non abbiamo visto fisicamente il prodotto (sul mercato dal 2016), pertanto non abbiamo nemmeno la sicurezza che sia così impenetrabile! Dubitiamo altresì che non lo sia, poiché l’università di ricerca pubblica di Warwick, situata a Coventry, a due passi da Stratford upon Avon, a solo un’ora di treno dalla capitale Londra, è molto quotata. Non metterebbe mai in gioco il suo nome per un luchetto per lo sci!
Ci è piaciuto comunque raccontare una delle tante storie del nostro mondo. Singolare il fatto che un prodotto studiato per lo sci porti la firma di un inglese? Niente affatto, bene è ricordare che un certo Arnold Lunn inventò lo slalom, il Kandahar e il turismo invernale! James Pittard è inglese l’inventore