Per un attimo è sembrato che negli studi Mediaset stesse per partire uno slalom più che speciale… ma non quello della 3Tre. Immaginateli lì, sul palco: Jerry Scotti, giù dai primi rapid gates con l’aria di chi spera che il soccorso pista arrivi prima della caduta; Maria De Filippi, perfettamente centrata sui piedi mentre “domina” la curva come fosse una puntata di Amici; Enzo Iacchetti, già sdraiato al secondo palo ma elegantissimo nel tentare di recuperare la linea; Paolo Bonolis, che scende a velocità doppia ma solo per commentare la tecnica degli altri; e Samira Lui, talmente fotogenica anche in derapata che il pubblico vorrebbe vederla sciare più che presentare.
Uno slalom immaginario, certo. Ma perfetto per spiegare l’effetto che ha fatto la 3Tre questa sera a Mediaset: entrare negli studi e trovarsi davanti un’atmosfera da show del prime time.
Luci, pubblico, ritmo. Solo che questa volta non c’erano conduttori: c’era la gara più iconica della Coppa del Mondo.

A Milano la 3Tre si presenta come uno show vero
La 3Tre non si limita a promuoversi: si mette in scena. Merito di Lorenzo Conci, che ha trasformato la serata milanese in un evento a metà tra conferenza, racconto e spettacolo.
«La sfida principale è preparare una pista che permetta agli atleti di esprimersi al massimo. E uno stadio capace di dare allo spettatore il ricordo più bello» ricorda Conci. Basta questa frase per capire perché la 3Tre è rimasta sempre sé stessa: tradizione, precisione, identità.
E, come sempre, è il Canalone Miramonti a dettare il tono: una pista che non fa sconti a nessuno, capace di costruire carriere e distruggerne altre in due minuti netti. Sessant’anni di storia che non invecchiano di un giorno.
Un evento che cresce e parla a tutta Europa
Il tour della 3Tre si allarga ogni anno. Lo conferma Giulio Serafini di Funivie Campiglio: «Il tour si è internazionalizzato: Mosca, Londra, quest’anno Oslo. Ma Milano resta fondamentale: i milanesi sono la nostra clientela storica.»
La serata milanese ha mostrato quanto Campiglio stia lavorando sul futuro: digitalizzazione, sostenibilità, nuove idee e una stagione costruita per diventare una piattaforma di eventi. Dal 10 al 12 dicembre, Campiglio ospiterà un appuntamento interamente dedicato all’innovazione in montagna. Poi Capodanno con Radio DeeJay, quindi il cuore della stagione: la Coppa del Mondo, innfine il weekend Ducati dal 19 al 21 gennaio.

Felicetti: “Il 7 gennaio sarà anche una selezione olimpica”
Il direttore generale Bruno Felicetti lo dice senza mezzi termini: «La 3Tre del 7 gennaio sarà palcoscenico di selezione per gli atleti che andranno alle Olimpiadi.»
Gli interventi dell’inverno parlano chiaro: la nuova telecabina Nube d’Argento, con standard altissimi di sicurezza. Il progetto del numero ideale, che limita gli accessi nei giorni affollati per garantire la qualità della sciata. E una chicca per i veri appassionati: la pista Valiana chiusa a mezzogiorno, ribattuta e riaperta alle 13, come un campo da tennis che torna perfetto a metà giornata.
La scienza della neve: il lavoro invisibile che fa la differenza
La 3Tre è spettacolo, certo, ma è soprattutto lavoro: tanto, enorme, costante. Lo racconta Adriano Limonta, direttore di pista: «Meno neve naturale e più neve prodotta: è la condizione ideale. Una pista perfetta pesa 800 kg al metro cubo. Non ghiaccio — ma quasi.»
Dietro queste parole c’è un esercito: 25 operatori fissi durante la preparazione, fino a 250 addetti al giorno nelle ore della gara. Tutto per un unico obiettivo: dare al numero 70 le stesse condizioni del numero 1.
L’anno scorso, la sfida opposta: troppa neve naturale da spalare. La 3Tre non conosce normalità, ma ogni anno trova la sua perfezione.

Giorgio Rocca: “Quando riguardo quella notte, sembra ieri”
L’ultimo italiano a vincere la 3Tre — Giorgio Rocca, 2005 — torna sul Miramonti con gli occhi che brillano ancora. «Avevo fatto due secondi posti. Sentivo che quella poteva essere la serata giusta. Il pubblico mi ha aiutato: era una spinta fisica, non solo emotiva.»
Oggi Rocca accompagna gli ospiti in un’esperienza totale: sciata insieme, ricognizione sul tracciato, arrivo bordo pista durante la gara. Un modo per far sentire cosa significa davvero “esserci”.
Verso la notte più attesa della stagione
Milano ha fatto da trailer. Campiglio sarà il film. La 3Tre continua a essere ciò che è sempre stata:
non un evento, ma un linguaggio. Una notte che non va capita: va vissuta.
E il 7 gennaio, quando il Miramonti si illuminerà, capiremo di nuovo perché questo slalom non assomiglia a nessun altro.






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