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Lamberto Gancia: ecco, mi presento così

Nella sala Mozart di Verona fiere, mercoledì 11 gennaio, Lamberto Gancia si è presentato ad alcuni personaggi dello sci che ha voluto inviatare. Tra una ventina di intervenuti,  Bruno Anzile, Claudia Giordani, Antonio Noris, Piero De Godenz, Renzo Minella, Damiano Guidolin, Marco Demartin Maggi Alberto, presidente collegio maestri Liguria, Brivio, presidente sci club Lecco, Roberta Cataldi, Stefano Bosio, Walter Galli, Glauco Calderoni, Steganio, Campani, Lazzarini, e Angelo Albertini  e ovviamente Lamberto Gancia affiancato da Antonio Frattarelli. C’era molta attesa per vedere all’opera Lamberto anche per gli stessi amici più intimi che lo hanno conosciuto in altri ambiti. E Gancia è partito come un treno, inizialmente presentando se stesso con il suo escursus sportivo (Campione mondiale Off Shore) per poi passare alla sua crescita da imprenditore. Quindi, non ha aperto il book del suo programma, ma si è limitato a delineare come dovrebbe essere la struttura federale, delinenadone spirito e metodo con alcuni punti focali .

Per Gancia diventa importante la realizzazione e la gestione di una federazione sana, profittevole, trasparente, di valore, rappresentativa e di supporto a tutto il mondo legato agli sport invernali attraverso la creazione di un team di esperti ed addetti ai lavori che valorizzino le competenza interne ed esterne di tutti gli appassionati  alle varie specialità rappresentate. Ecco allora un albero ergersi per disegnare l’organigramma strutturale: 

Un Presidente chairman che sappia fare teamwork e lavoro di gestione e motivazione dell’intera struttura 

-Un consiglio dinamico, preparato, trasparente e che lavora in squadra con specifiche competenze ed aree di responsabilità, come le commissioni, per una gestione sana e vincente
-Un bravo e preparato segretario Generale che coordina il lavoro day by day e gestisce il personale amministrativo e tecnico
– Un attento ed esperto direttore sportivo che coordina l’attività dei direttori tecnici e la gestione e l’organizzazione delle varie discipline.
– Un responsabile marketing/comunicazione dedicato
– Il collegio dei revisori dei conti (Se sarò io Presidente, mi relazionerò quotidianamente con il Revisore)
– Un team di direttori tecnici per specialità preparati e valutati per risultati
– Una struttura interna motivata e dedicata a progetti specifici di supporto al teamwork della federazione.

La squadra dovrà avere conoscenze specifiche. Quella del mercato innazitutto, poi la capacità di gestione aziendale, l’immagine e la notorietà, le competenze approfondite di marketing, commerciali e di comunicazione, la conoscenza di tutto il mondo imprenditoriale. Significa avere poi forti contatti con i media, no scheletri dell’armadio, no interessi specifici ma azioni solo per il bene della federazione. E poi tanta passione per gli sport invernali, trasparenza ed attitudine al team work e  ricerca continua della soluzione ai problemi con il consenso. E’ fondamentale per il Team conoscere esattamente la struttura e il funzionamento della Federazione, sia nel suo interno che all’esterno, esaltarne le potenzialità e i punti di forza, per poterne usufruire nella realizzazione del progetto. Tra i punti nodali c’è l’organizzazione di una struttura marketing/commerciale con un piano funzionale di collaborazione e coordinazione sinergica tra le varie componenti: uffici marketing, commerciale, stampa, pubbliche relazioni-atleti ed, eventualmente, agenzia esterna. E poi Conoscere tutti i contatti e i contratti in essere, quelli passati e quelli futuri, probabili o in progettazione. Ivi compresi i diritti di Coppa del Mondo. Bisogna quindi effettuare un’ analisi degli Sponsor sia delle altre federazioni e degli atleti in generale, ma anche dei nostri atleti in particolare. L’analisi di tutte le opportunità che può offrire il mercato, dividendole per:

– Marginalità e disponibilità finanziarie.
– Settori merceologici.
– Compatibilità con il mondo dello sport e dello sci in particolare                    

– Aree geografiche.
– Precedenti esperienze con il mondo dello sport.

Poi ha virato con decisione verso l’argomento Sponsor, secondo questo schema: Identificazione del valore negoziabile con lo sponsor identificato e contattato. Costruzione di una presentazione idonea e personalizzata per ogni potenziale sponsor, mettendo in risalto l’immagine della Federazione e il valore degli atleti, ma non trascurando ed enfatizzando il ritorno che lo sponsor può averne e il contributo in comunicazione che la Federazione può portare. Definizione contrattuale della sponsorizzazione con gli impegni reciproci. Quindi l’istituzione di un Customer satisfaction, ovvero una struttura che si occupi della gestione degli accordi, delle relazioni e delle esigenze dei singoli sponsor. L’immagine della Federazione dipende prevalentemente dagli atleti, dai loro risultati nella competizione, ma anche dalla visibilità e dal valore di se stessa, che lei deve riuscire a creare e porre in risalto. In questo momento l’immagine è in crescita, ma è ancora lontana dall’avere un appeal significativo. Nessuno dà niente per niente; se si vuole ottenere di più è necessario poter offrire di più.

Per reagire alla crisi e ai tagli di risorse Lamberto ritiene di dover costruire un progetto ambizioso ma realistico che potrebbe suonare così: “ NOI  VALIAMO". Significa crescere in comunicazione, informazione e visibilità ed introdurre l’aspetto commerciale. Ringiovanire l’immagine della Federazione rendendola più dinamica e più vicina al mondo degli appassionati, sportivi e praticanti. Essere considerati e richiesti come portatori di valore aggiunto e partner negli eventi e nella comunicazione. Aumentare il numero degli sponsor e dei supplier. Concretizzare il progetto e trasformare il valore della Federazione in risorse. Un attività agonistica che non escluda nessuno, senza dimenticare di lavorare su un obiettivo fondamentale: “aumentare il numero dei tesserati”. Come? Non si è voluto entrare nel merito dei numerosi punti pratici perché non era quella l’occasione, ma ha già anticipato che nel suo disegno esite il progetto di ben tre tessere. Poi bisognerà fare i conti con i tempi legislativi di modifica dello statuto. Non ha parlato degli Sci Club, ma a conclusione di tutto, li ha messi dinnanzi a qualsiasi programma, sostenendo che il lavoro della federazione dipende fondamentalmente dalle società, dai loro problemi, dalle loro idee. Insomma non una federazione che dica: non preoccupatevi, ora vi dico io come sa fa, ma una struttura che vorrà dialogare tantissimo.

Poi a turno, tutti gli inviatati hanno espresso le proprie opinioni. Tutti molto entusiasti di base, poi qualche consiglio utile a chi non è abituato (e non ne ha nemmeno l’intenzione) a sgomitare in una campagna elettorale che si preannuncia feroce.  

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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