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L’Esperienza in Studio Rai di Giulio Bosca

L’Esperienza in Studio Rai di Giulio Bosca
Sedersi a una postazione televisiva e parlare a un milione di telespettatori (dato ultimo), non dev’essere proprio una passeggiata. soprattutto se non lo ha mai fatto da una vita e lo hai saputo il giorno prima.

Mio fratello Guglielmo continuava a chiamarmi al cellulare, ma mi stavo allenando. In un primo momento non ci ho fatto caso, lo richiamo appena finisco, mi ero detto.

Poi, considerando l’insistenza mi sono anche un po’ preoccupato. Invece Mi dice che Alda Angrisani della Rai, mi sta cercando per andare in studio a commentare”.

Giulio ha compie trent’anni proprio domani e appartiene al Gruppo Sportivo dell’Esercito. Il suo rapporto con la squadra Nazionale è iniziato dal 2009, ma è stato abbastanza tormentato. È entrato e uscito 5 o 6 volte. “Ho perso il conto anch’io. Diciamo che in totale sono stato in squadra sei anni” Qualche infortunio, un rendimento altalenante, poi la decisione di andare negli States, quindi il rientro. Non ha abbandonato ancora l’idea di riprovarci. Il migliore risultato a nel gigante di Kranjska Gora quando concluse al 18esimo posto nel 2018. Anno in cui salì due volte sul podio in Coppa Europa.

Per ora sono e mi sento ancora atleta, poi si vedrà. Questa breve, ma intensa avventura è davvero forte e considerando com’è arrivata, penso che non è il caso di programmare il mio futuro con troppa precisione. Magari domani ne capita un’altra!“.

SKI WORLD CUP 2019/2020. Alta Badia, 22/12/2019, Giulio Bosca (ITA), Photo Gabriele Facciotti/Pentaphoto

Come proseguire il percorso per commentare i Mondiali a Cortina…
Sarebbe bellissimo. Adesso poi che un po’ di ritmo l’ho preso, la cosa inizia a divertirmi.

È stato difficile il pronti via?
Beh, diciamo che trovarsi al cancelletto di partenza di una Coppa del Mondo è decisamente più rilassante! Tieni conto poi, che anche Andrea De Luca (Tra l’altro impeccabile nella conduzione – ndr) si è trovato lì a condurre lo sci per la prima volta, perché pure Sabrina ha dovuto fermarsi per precauzione. Lui però il mestiere ce l’ha, io mai fatto in vita mia!

Non te la sei cavata male però?
Mah, diciamo che comincio a prendere il ritmo. Sai, è successo tutto così in fretta che nessuno ha potuto spiegarmi la faccenda. Mi hanno detto solo: “Hai carta bianca!”.

In cosa ritieni di dovere migliorare?
Diciamo che forse dovrei attingere di più anche alle mie esperienze personali laddove ci possono essere analogie. Sfruttare, cioè, meglio il fatto che sono ancora nel giro e che dunque la mia memoria andrebbe sfruttata meglio. Solo che quando ti trovi lì, bisogna essere bravi a scegliere le cose da dire. Diciamo che dalla prima all’ultima gara commentata c’è già una bella differenza?

Ski World Cup World Cup 2018-2019. Giulio Giovanni Bosca (ITA) Alta Badia 16, Dicembre 2018.
Photo:/ Marco Trovati/Pentaphoto

Che feedback hai avuto da amici e colleghi?
È incredibile la visibilità che ti dà la televisione. Più che atleti mi hanno contattato tantissimi amici e addirittura parenti che magari non sentivo da un sacco di tempo.

Consigli ricevuti?
Solo da mio fratello. Mi ha detto sarebbe meglio se riuscissi a isolare di più un aspetto tecnico in particolare, tipo come taglia le linee Vinatzer, cose di questo tipo. In realtà io non sapevo potessi chiedere alla regia di selezionarmi un determinato passaggio. Ripeto, è stata un’emergenza per tutti.

Insomma, come presentarsi a un gigante di Coppa senza aver fatto la ricognizione…
Esatto, proprio così.

Tirando le somme, un’esperienza positiva?
Assolutamente, mi è piaciuta un sacco. Guardando le gare a casa, con gli amici, capita ovviamente di commentare le discese. Ma è un’altra cosa. Un po’ come giocare a pocker senza puglia o mettendo qualcosina sul piatto. Capisci che l’emozione e l’adrenalina cambiano parecchio!

Non hai temuto il confronto con Paolo De Chiesa?
Non ho fatto a tempo nemmeno a rendermi conto della cosa. Paolo a me piace molto. Mi piace come parla, conosce i tempi televisivi, il modo di porsi, l’intonazione, gli accenti. Anzi, andrò a vedermi anche qualche video suo anche per allenarmi un po’. Sa cogliere le situazioni topiche in maniera splendida. Però non è che mi metta al suo confronto. Non è una gara. Ognuno poi ha la propria personalità e i propri plus. Se vuoi io sono molto in confidenza con i ragazzi che cerco di sfruttare al massimo.

Dunque ti vedremo a Cortina?
Mi piacerebbe un sacco, ma ancora non si sa. Deciderà la direzione“.

A tal proposito si era ventilata l’ipotesi di un impegno di Giorgio Rocca a Cortina ma è sfumata. Entro breve si saprà.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).