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L”oro di Innerhofer

Alla fine Christof Innerhoffer una sospirata medaglia d’oro se l’è comunque conquistata. Tina Maze invece torna per la terza volta sul gradino più alto del podio. 

Le Olimpiadi invernali di Sochi si sono concluse domenica scorsa ma arrivano soltanto oggi i risultati di un’altra importante gara, quella che si è svolta sui social media durante la manifestazione sportiva.

All’indomani della chiusura giochi, Softec & Socialbakers ufficializzano i risultati di un’analisi sulla capacità degli atleti a valorizzare i propri contatti sui social.

Nella speciale classifica dei Best Sochi-Al Athlete, sul gradino più alto del podio sale proprio l’italiano Christof Innerhoffer, argento nella discesa libera e bronzo nella supercombinata. E’ lui l’atleta che ha ottenuto più feedback dalle proprie attività su Facebook, Twitter, YouTube e Instagramm. Al secondo posto si piazza Torah Bright, campionessa australiana dello snowboard con una medaglia olimpica d’argento al collo. Terzo gradino per Tina Maze, che a Sochi ha ottenuto due medaglie d’oro per la Slovenia, rispettivamente nella discesa libera e nel super gigante.   

Passando alla categoria Best Selfie Athlete, ossia l’atleta che ha ottenuto più feedback o engagement rate per gli autoscatti, al primo posto troviamo Tina Maze che ha avuto più di un’occasione per scattarsi una fotografia dopo le vittorie olimpiche.

Al secondo posto Torah Bright, anche lei impegnata a immortalare i suoi momenti a Sochi.

Terzo posto, infine, per lo sciatore tedesco Felix Neureuther, che non è riuscito a ottenere nessuna medaglia, ma ha utilizzato i principali social network per raccontare le proprie avventure e disavventure in terra di Russia.

Con la Sochial Analysis, Softec, Digital Company internazionale specializzata in Marketing Online, rende pubblici alcuni dati utili a comprendere meglio le potenzialità dei social network, mostrando come il loro l’utilizzo possa generare risultati eccezionali per il business.

 

La Sochial Analysis di Softec ha rilevato gli aspetti determinanti per la comunicazione durante le Olimpiadi su Facebook, Twitter, YouTube e Instagramm e gli effetti che la comunicazione ha generato sui social network.

Dall’analisi è emerso in che modo la manifestazione abbia portato “engagement” per tutti gli atleti e per i brand che hanno sfruttato i contenuti delle attività sportive di Sochi.

Grazie ai tool messi a disposizione da Socialbakers, leader mondiale nell’erogazione di soluzioni integrate nell’ambito del Social Media Managament, Softec ha individuato 77 profili da monitorare e definito i migliori indicatori da considerare per la definizione dell’engagement e dell’aumento della visibilità (engagement rate, users growth e updates frequency).

 

Per consultare il rapporto completo visita www.softecspa.com     

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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