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Max Carca: “Giovanni era tra i favoriti, per questo ancora più difficile!”

Max Carca: “Giovanni era tra i favoriti, per questo ancora più difficile!”
Giovanni Franzoni
è lì che si mordicchia la sua medaglia d’oro mentre Max Carca, strafelice, sta già pensando al gigante di domani.

Max, Dì la verità, te l’aspettavi…
L’aspettavo non è proprio la definizione corretta. È una medaglia che cercavamo tutti, ma vincere da favorito non è mai facile. Lui era tra gli indiziati numeri uno per quello che ha fatto tutta la stagione in coppa Europa e in generale. Però sai, gara corta, tecnica, con due passaggi tattici, non tutto poteva essere così scontato.

Ti riferisci a quelle due curve nella zona centrale?
L’attacco del muro, dopo 20 secondi e poi nel tratto centrale. Il primo non lo ha fatto benissimo perché lo ha affrontato con una linea un po’ troppo stretta e si è dovuto difendere con un bel taglio. Si è gestito bene senza perdere la pazienza. Ha spostato un po’ i piedi e grazie al ripido ha saputo gestirla. Poco più avanti c’era un’onda che invitata a passaggi che giravano parecchio sulla media pendenza. Lì hanno sbagliato quasi tutti, Giovanni invece ha fatto la differenza.

Con questa medaglia ora cambia qualcosa?
Sì, perché Franzoni la cercava già l’anno scorso a Narvik, ma lo aveva fregato la voglia di fare. Sia quel superG che la discesa gli erano rimaste un po’ lì. Quest’anno c’è riuscito e il risultato gli conferirà ancora più consapevolezza. Un altro step che si aggiunge agli altri. Raccolti un po’ in fretta, ma non si dimenticherà da dove arriva. Sa poi che le gare vere, quelle più importanti sono quelle sponsorizzate Audi!

Com’era la concorrenza?
Non mancava. Si temeva il norvegese Kaspar Kindem già quarto a Narvik, ma ha sbagliato anche lui è si è ritrovato nella stessa posizione. Aspettavamo al varco i due austriaci, Armin Dornauer e Philipp Lackner. ironia della sorte il primo è caduto, il secondo è solo sesto. Ma l’Austria è sempre al top e quel Fuerstein si è meritato l’argento. Tra gli svizzeri pensavo di più a Joel Luetolf, ma ha sbagliato troppo. Lo ritroveremo di sicuro in slalom. Poi, lo sappiamo, mancavano i formidabili norvegesi del 2000. In queste gare poi, non lo sai mai, perché la pista ha tenuto benissimo e potevi andare a podio anche col 30.

Stiamo parlando della pista che ha ospitato i due giganti di Coppa del Mondo?
Proprio quella e siamo partiti dalla stessa partenza. Ecco perché è risultato un po’ corto. Partire più in alto significava trovare una neve più aggressiva e molto diversa, e la giuria ha voluto evitare questa situazione che non è molto simpatica.

Filippo Della Vite e Matteo Bendotti?
Hanno fatto il loro in maniera egregia. Ricordo un piccolo particolare, entrambi a metà gennaio erano Non Classificati in questa specialità. Hanno fatto la prima Fis a Santa Caterina a metà gennaio partendo come NC col 130. Poi altre due a metà febbraio. per loro questo è un progetto che stiamo portando avanti perché come gruppo crediamo molto nello sciatore completo. Che è un po’ diverso dall’atleta polivalente. Da leggersi quindi, come specialità propedeutica per andare meglio nelle discipline più tecniche. Specie in presenza di superG meno veloci è un bene affrontarli perché ti danno poi delle abilità in gigante e slalom. Matteo ha ottenuto un ottimo risultato nonostante un grosso errore a metà. Ha persino infilato la testa in una porta. Quello che volevo vedere era l’atteggiamento. E devo dire che l’hanno attaccata entrambi. Bravissimi!

Tommaso Saccardi assente…
Abbiamo deciso così perché anche lui era NC, ma rispetto a Matteo e Pippo, è un po’ più indietro come percorso, con punti più alti. A metà febbraio poi, ha avuto qualche problemino fisico alla schiena. Meglio dunque, dedicare la giornata a un po’ di allenamento di slalom, perché davvero non ne valeva la pena. Anche domani partirà più indietro in gigante ma lì sì che è importante esserci. Non dimentichiamo che lui ha fatto le prime gare di Coppa Europa quest’anno e che solo l’anno scorso era in Comitato. Diciamo che è un anno indietro rispetto agli altri.

Domani il gigante…
Si partirà un poco più sotto rispetto alla Coppa, dunque sarà tra i 55 e i 58 secondi, ma per un Mondiale giovani ci sta anche. Soprattutto perché a marzo, con tutte le gare che hanno fatto, cominciano a essere anche un po’ stanchini.
Ha tracciato l’americano Tim Jitloff, allenatore dei tedeschi (ha sposato una germanica). Tracciato aritmico, molto stretto all’inizio, poi si allarga per stringersi ancora. Una fisarmonica!

Siamo favoriti anche qui…
Diciamo che ce la possiamo giocare bene ma la concorrenza in gigante aumenta sensibilmente. Sempre i soliti, norvegesi, austriaci, svizzeri. Anche i nostri ragazzi sono bravi. Ricordiamo che Giovanni ha esordito in Coppa Europa solo l’anno scorso e oggi è già qui da protagonista. Devo ringraziare proprio tutto il mio staff

Un bel gruppo!
Noi ci chiamiamo, ovviamente per scherzare, lo sci club Fisi per il fatto che siamo in giro un po’ come uno sci club. Dove tutti fanno tutto in un bel clima. Sono davvero fortunato ad avere vicino a me persone travolte dalla passione, grandi lavoratori. I risultati che stanno arrivando sono merito, prima degli stessi ragazzi molto bravi, poi del lavoro di squadra. Sono convinto che oltre a questi ne arriveranno altri. Bisogna avere ancora un po’ di pazienza ma ci sono giovani molto interessanti in C.

Chi c’è a Bansko assieme a te nello staff?
Alexander Prosh che già mi aiuta come coordinatore di tutto il settore giovanile. Poi quello che ha vinto l’oro 19 anni fa, ovviamente Peter Fill. Quindi Riccardo Coriani, che segue specialmente Giovanni e Ivan Imberti più vicino a Pippo e Matteo col doppio ruolo di allenatori e skimen. Infine Luca Rosi preparatore atletico.
(Foto Max Blardone)Max Carca: “Giovanni era Max Carca: “Giovanni era

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).