Il Consiglio Fis si confronterà il 4 ottobre a Zurigo per affrontare argomenti spinosi
Notizie

Meeting Fis al pepe verde. Quante questioni da risolvere…

Il 4 ottobre a Zurigo si terrà il tradizionale meeting Fis di autunno che si preannuncia al pepe verde! Nell’headquarter di Oberhofen (SUI), dove ha sede la Fis si stanno infatti – più che in altri periodi – consumando alcune discussioni non ad alta tensione ma nemmeno di facile soluzione. Prima cosa, il Comitato di Coppa del Mondo non ha più un presidente. Niklas Carlsson che nel 2014 prese il posto di Erich Demetz (in carica per 28 anni!), ha rassegnato le dimissioni per andare a ricoprire il ruolo di Segretario Generale per l’Ibu, la Federazione Internazionale del Biathlon. Una decisione che ha sorpreso un po’ tutti, ma questo è. Un sostituto ancora non c’è ma dovrebbe venire fuori dall’urna di Zurigo.

Anche questa situazione ha creato un po’ di tensioni su questioni estremamente delicate. Sul piatto è rimasta la “faccenda” combinata e parallelo. Sembrava ormai cosa fatta: fine delle combinate e lancio definitivo del parallelo, sia slalom che gigante, anche con la formula a squadre del Team Event. Tutto però, con grande sorpresa di molti addetti ai lavori, si è fermato. E’ risaputo che il presidente Gianfranco Kasper (75 anni, patron dal 1998 e riconfermato Presidente fino al 2022) è un fervido sostenitore delle combinate, mentre il fronte dei riformisti, spinto dal Segretario Generale Sarah Lewis, non l’apprezza più. Al posto di una gara che genera quasi sempre critiche, in particolare da parte dei discesisti che poche possibilità di vittoria hanno rispetto agli slalomisti, meglio dare gas al parallelo!

Il contrasto è netto, alimentato anche dal fatto che Sarah non ha mai nascosto, nell’ultimo periodo, il desiderio di prendere in mano le redini della Fis. Quelle che Gianfranco le lascerebbe mal volentieri proprio per questo contrasto ideologico. Anche il parallelo però non è privo di contraddizioni. Non è chiaro se optare per lo slalom o il gigante parallelo. Ad oggi ancora non si sa con massima precisione quale delle due si disputerà ai Mondiali di Cortina 2021. Probabilmente quella che si sceglierà di fare alle finali di Coppa.

Diciamo che, per ora, si opta per l’una o l’altra specialità in base alla conformazione della pista delle località in calendario. Tra l’altro quando ad Atle Skaardal, poi sostituito ad aprile da Peter Gerdol alla guida della Coppa femminile, è stato chiesto di compilare la bozza del calendario, le combinate non le aveva considerate. Poi dall’alto è arrivato l’ordine di reinserirle, provocando non poche perplessità. Stesa cosa è capitata per il settore maschile.

Soprattutto ai Mondiali di Cortina è previsto il PSL o PGS ma non si erano considerate le combinate. Dunque il programma si arricchisce di una gara (doppia). Significa disputare 13 gare in 14 giorni. Occorrerebbe qualche giorno in più ma è una strada impervia. Lievitazione dei costi per tutti, Fondazione in primis, e poi difficoltà per le TV per via di inevitabili sovrapposizione con gare di altre discipline invernali.

 

Una “battaglia” nel PGS dell’Alta Badia

A Sankt Moritz, questa stagione, le ragazze affronteranno lo slalom parallelo, perché non c’è spazio sufficiente in pista per predisporre il gigante. Diversamente questo avverrà a Sestriere, anche se inizialmente il format prevedeva il PSL. Il gigante offrirebbe la possibilità di una gara sulla Kandahar più avvincente rispetto allo slalom, poiché la pista nella zona di arrivo si adatterebbe meglio tecnicamente. Trova difficoltà anche la formula City Event perché le città non si strappano i capelli per organizzarla. Tutto questo costituisce un freno anche a livello olimpico (a PyeongChang 2018 la prima volta del team Event). De Coubertin non sarebbe felice di vedere ai “suoi” Giochi una gara che di fatto non esiste nella pratica convenzionale (una a stagione).

Se la Fis ambisce a inserire il parallelo alle Olimpiadi dovrebbe sbrigarsi a trovare il format adeguato. Già perché si sta ancora discutendo sulla formula di qualificazione. Una linea è stata tracciata, ma sarà probabilmente oggetto di studio e possibili modifiche. Rispetto agli anni passati è cambiato tutto.

Abbiamo chiesto, a tal proposito, a Elena Gaja (TD Fis, omologatrice piste e Presidente del sotto comitato piste Fis) di spiegarci il radicale cambiamento.

Da quest’anno nasce la PWSL ovvero la Parallel World Seeding List. Funziona così: si parte da zero quindi si costruisce una lista prendendo le classifiche di tutte le specialità, dal primo in poi. Ovvero, i primi della discesa, del superG, del gigante, dello slalom, poi i secondi, i terzi e così via. In base alla presenza degli atleti in quella determinata località, si stilerà una lista dei partecipanti, che dovranno – tutti –  superare una qualifica. 

La qualifica ha due modalità. Se la pista, la neve e le condizioni meteo lo consentono si effettua una prova di parallelo, ognuno sul percorso blu e rosso, quindi andata e ritorno, Non importa chi vince tra i due atleti che partono ovviamente assieme. Conta la somma dei due tempi totalizzati nei due percorsi.

Da lì si determina la classifica delle qualifiche. Ma alla gara vera e propria parteciperanno solo i migliori 16. I classificati dal 17° al 30° posto della qualifica, se ne tornano a casa, incassando però i punti Coppa relativi. Proprio per questo, se non fosse possibile effettuare una qualifica di parallelo, si procede con un’unica manche di slalom o di gigante ma più lunga rispetto a una prova di parallelo, quindi sui 40 secondi, per poter giustificare l’assegnazione di punti Coppa. Questo sia che si tratti di PSL o PGS”.

Qui nasce una considerazione: si può immaginare a un’edizione di Wibledon, Federer, Djokovic e Nadal, impegnati a qualificarsi per poter partecipare? Ogni sport ha le proprie regole, tradizioni e metodologia, ma qualche perplessità rimane.

Indipendentemente dalla formula di qualifica, dicevamo, la gara vera e propria,  sarà disputata soltanto dai primi 16 qualificati, con andata e ritorno per ogni turno. Questo fatto preoccupa non poco le televisioni per i tempi morti tra un turno e l’altro, soprattutto quando la gara entra nel vivo e le discese sono poche. Un aspetto da non sottovalutare perché la TV ha un peso specifico notevole per quanto riguarda le decisioni da prendere. Tra le proposte a loro preferite ci sarebbe quella di far fare ai primi 32 una manche con andata e ritorno, poi dai 16esimi alla finale una solo manche, ovvero senza l’andata e il ritorno. Questo è il già testato KO system che ha suscitato non poche critiche poiché tra il percorso rosso e quello blu ce n’è quasi sempre uno più veloce.

 

Makus Waldner, Chief Race Director World Cup Men

 

Precisiamo, la Fis non è certo una banda di sciamannati, non c’è approssimazione o sufficienza, ma le controversie e gli interessi da superare e affrontare sono molteplici. Ecco perché alcune decisioni vengono prese, poi smentite e a volte ribaltate. Non può prevalere solo la logica. Non può contare solo il parere di un Markus Waldner che vive ogni gara sulla sua pelle, vede tutto ciò che nessun’altro può comprendere. Lui prova, annota e riporta a Oberhofen. Poi le decisioni vengono prese da tante altre persone.

Per la cronaca quest’anno le donne si misureranno in in due PSL (St. Moritz e Are) e in un PGS a Sestriere. Addirittura quattro le Combinate Alpine: Val d’Isere, Altenmarkt, Crans Montana e La Thuile. Gli uomini in due PGS (Alta Badia e Chamonix) e in tre AC (Bormio, Wengen e Hinterstoder). Poi un solo Team Event per entrambi alle Finali di Cortina (PGS o PSL?). Quindi le combinate battono i paralleli 7 a 5, ma riportano una novità, anzi due, mai più la discesa, ma solo un superg da abbinare allo slalom e chi vince la prova veloce parte per primo nello slalom (e così per tutte le posizioni).

Nel dubbio, da Ushuaia arriva la notizia che gli Azzurri hanno avviato un programma specifico di allenamento sia per il parallelo che per la combinata. Insomma Paris e compagni non tireranno fuori dalla sacca gli sci da slalom pochi giorni prima della gara.
Ora non rimane che attendere il meeting Fis del 4 ottobre a Zurigo. Sarà certamente pepato!

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).