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Milano cortina 2026: a Bormio i cantieri vanno più veloci del cronoprogramma

A Bormio la corsa alle Olimpiadi è già in anticipo. Lo Ski Stadium e lo Ski Park, le due infrastrutture simbolo dei Giochi di Milano-Cortina 2026, saranno completate a fine novembre, con un mese di vantaggio sul cronoprogramma.
Un risultato che, in tempi di ritardi e varianti continue, fa notizia quasi quanto una medaglia.

Il sopralluogo della Commissione Territorio della Regione Lombardia ha certificato che i lavori procedono al 95%: due cantieri modello dove la parola “efficienza” sembra tornata di moda.

Il presidente della Commissione, Jonathan Lobati, ha parlato di una Lombardia che “non subisce l’Olimpiade ma la ridisegna”, restituendo ai territori infrastrutture moderne e sostenibili.
Non solo impianti per due settimane di gare, ma spazi da vivere anche dopo: questo, ha detto, è il senso della “restituzione alla comunità”.

Dietro lo Ski Stadium e lo Ski Park c’è la regia di CAL – Concessioni Autostradali Lombarde, che coordina l’intero progetto insieme ai tecnici delle imprese valtellinesi.
Dopo la passerella sul Frodolfo, consegnata in anticipo a ottobre, le altre opere sono ormai in dirittura d’arrivo:

  • Ski Stadium (12,9 milioni di euro, finanziato da Regione Lombardia), costruito dalla Costruzioni Cerri di Talamona, composto da due strutture – Family Lounge e Hospitality Lounge – in legno, vetro e pietra naturale, alimentate da pannelli fotovoltaici e da una centrale a biomassa: architettura a impatto quasi zero (NZEB).

  • Ski Park (8,3 milioni di euro, affidato alla Costruzioni Pruneri di Grosio), con parcheggio su due piani e la nuova passerella ciclopedonale che collega le due sponde del Frodolfo: un piccolo ma concreto passo verso una mobilità più sostenibile nel cuore di Bormio.

Lobati ha parlato di “gioco di squadra” e di “saper fare lombardo”, ricordando che i costi delle opere non sono aumentati rispetto a quanto approvato nel 2022: dettaglio non trascurabile, in un Paese dove spesso il contrario è la regola.

Da Bormio la delegazione si è poi spostata a Valdidentro, dove il cantiere del collegamento tra parcheggi e impianti di Cima Piazzi è al 70%: nuova viabilità, sottopasso ciclopedonale e una rotatoria sulla Statale del Foscagno. Apertura prevista per il 31 dicembre.
E a Livigno, dove la visita ha toccato i lavori della Casa della Salute e del parcheggio multipiano del Mottolino: la prima diventerà un presidio sanitario moderno con TAC, risonanza e piattaforma per l’elisoccorso; il secondo offrirà oltre 500 posti auto, pronti per l’estate 2026.

Numeri, date e percentuali che dicono una cosa chiara: la Valtellina si sta facendo trovare pronta.
Le Olimpiadi invernali saranno il grande banco di prova, ma anche la prova contraria a un vecchio luogo comune: che in montagna, quando si lavora insieme, le cose si fanno. E nei tempi giusti.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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