Chiara Mazzel e René De Silvestro saranno i portabandiera dell’Italia Paralimpica ai Giochi Invernali di Milano Cortina 2026. Due campioni che hanno trasformato la sfida in ispirazione e la neve in un orizzonte di libertà.
Due atleti, un solo tricolore. Chiara Mazzel e René De Silvestro porteranno la bandiera italiana nella cerimonia inaugurale dei Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, in programma a Verona. Il primo gesto pubblico della nuova Paralimpiade sarà il loro: due figure che raccontano un’Italia capace di vedere oltre, di sciare oltre, di credere oltre.
Chiara, la luce dentro la neve
Nata a Cavalese nel 1996, trentina di San Giovanni di Fassa, Chiara Mazzel è atleta delle Fiamme Gialle e riferimento mondiale dello sci alpino ipovedente (B2).
La sua storia comincia dopo il buio: un glaucoma diagnosticato a diciott’anni le ha tolto la vista, ma non la direzione. “Dopo un lungo periodo chiusa in camera — ha raccontato — lo sport è stato l’inizio della mia seconda vita.”
In pista scia insieme alla sua guida, Fabrizio Casal, con cui ha costruito una sintonia perfetta, un linguaggio fatto di fiducia e coraggio.
Dai Mondiali di Lillehammer 2022 alla tripletta iridata del 2023 (oro in super G, combinata e discesa), fino all’argento in slalom e gigante a Maribor 2025, Chiara è diventata il simbolo di chi sa risalire. Il suo motto, semplice e disarmante, è una filosofia: “Se si vuole si può tutto. Sempre avanti, mai mollare.”
René, la velocità che abbatte ogni barriera
René De Silvestro, 29 anni, veneto di San Vito di Cadore, appartiene alla categoria sitting e veste i colori delle Fiamme Oro di Moena.
Una caduta nel 2013 gli ha cambiato la vita, ma non l’ha fermato: “Quando ho rimesso gli sci per la prima volta sul monosci ho capito che ero tornato nel mio mondo.”
Da allora la sua ascesa non si è più fermata. Argento e bronzo ai Giochi di Pechino 2022, oro ai Mondiali di Lillehammer e poi a Maribor 2025, dove ha dominato il gigante.
De Silvestro è l’immagine di uno sport che non accetta etichette. Ama la velocità, la precisione, l’adrenalina. “In un minuto di gara devi metterci tutto te stesso.”
E ora, in vista della Paralimpiade di casa, confessa: “Disputarla a Cortina sarà il massimo. Ci saranno i miei amici, la mia famiglia, il mio Paese. Sarà energia pura.”
Il significato di una bandiera
“Chiara e René sono l’anima del nostro movimento — ha dichiarato Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico —.
Rappresentano due storie di forza, passione e orgoglio. Portare la bandiera italiana a Milano Cortina 2026 sarà per loro un riconoscimento meritato e per tutti noi un motivo di profonda emozione.”
Non è soltanto una scelta di rappresentanza, ma un messaggio potente: due atleti della stessa disciplina, lo sci alpino, con disabilità diverse ma pari dignità, simboli di inclusione e uguaglianza.
È la montagna che unisce, non che divide.
Un’Italia che cresce nella neve
Con la nomina dei portabandiera, l’Italia Paralimpica entra ufficialmente nel conto alla rovescia verso il 2026. Chiara e René saranno i volti di una generazione che ha riscritto il rapporto tra sport e disabilità: non più eccezione, ma eccellenza. I loro percorsi — la fiducia cieca di lei, la determinazione verticale di lui — convergono in un’unica idea: che la montagna è la metafora perfetta della vita.
Salita, equilibrio, caduta, ripartenza.
A Milano Cortina 2026 il tricolore volerà più leggero, ma più alto. Perché in quelle due mani — una che vede con il cuore, l’altra che corre con il vento — ci sarà tutta la forza di un Paese che crede ancora nel futuro.






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