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Milano Cortina 2026: la fase decisiva verso i Giochi

A soli settanta giorni dall’accensione della Fiamma Olimpica a Olimpia, il conto alla rovescia verso Milano Cortina 2026 non è più soltanto una misura del tempo, ma un’esperienza collettiva che si fa concreta, tangibile. L’ultima visita in Italia della Commissione di Coordinamento del CIO ha sancito ufficialmente l’ingresso dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali nella loro fase più delicata: quella della realizzazione. È il momento in cui la visione deve diventare azione, i progetti strutture, l’attesa realtà.

L’unità come valore olimpico

In un mondo che sembra frammentarsi, le Olimpiadi cercano di essere un linguaggio universale. Lo ha sottolineato con forza la presidente del CIO, Kirsty Coventry, richiamando la necessità di unire ciò che appare diviso. «Questa è la prima volta che vedremo realizzato un modello nuovo di sostenibilità e coinvolgimento dei territori», ha dichiarato, invitando a far sì che Milano Cortina non sia soltanto una straordinaria Olimpiade italiana, ma un’occasione di coesione per l’intero Movimento Olimpico.

Diana Bianchedi

L’idea di Giochi diffusi su territori diversi non è soltanto un’esigenza logistica, ma un messaggio politico e culturale: portare lo sport vicino alle comunità, ridurre l’impatto ambientale e al tempo stesso valorizzare città, valli e montagne che rappresentano il cuore del Paese.

Dal progetto all’azione

Accanto a Coventry, Kristin Kloster, presidente della Commissione di Coordinamento del CIO, ha ribadito l’importanza di trasformare l’entusiasmo in realtà: «Siamo ormai a ridosso dei Giochi. Il lavoro di squadra, dalle istituzioni al Comitato Organizzatore, sarà la chiave per rendere indimenticabile questa edizione». Le sue parole hanno riportato l’attenzione sul cuore del progetto: la capacità di tradurre visione in azione, entusiasmo in concretezza.

Dal canto suo, Giovanni Malagò, presidente del Comitato Organizzatore, ha parlato con la consapevolezza di chi conosce la portata della sfida: un cammino ancora lungo, che richiederà lucidità e spirito di squadra. Ha voluto sottolineare anche la gratitudine verso chi, dalle istituzioni ai volontari, dai partner pubblici e privati fino al CIO stesso, ha creduto nel progetto e lo sostiene giorno dopo giorno. «La loro fiducia è la nostra forza», ha ribadito, ricordando che i Giochi non si costruiscono solo con infrastrutture e logistica, ma soprattutto con il capitale umano.

Andrea Varnier, AD di Fondazione Milano Cortina 2026

Il Viaggio della Fiamma: un rito collettivo

Intanto, i simboli iniziano a prendere vita. Il Viaggio della Fiamma Olimpica attraverserà venti regioni, 110 province e i siti UNESCO del Paese, in 63 giorni e con 10.001 tedofori. Ogni città, ogni paese, ogni comunità lungo il percorso sarà parte di un racconto che non appartiene solo allo sport, ma alla memoria condivisa.

La Fiamma è simbolo universale di pace e di unità: il suo passaggio non sarà solo celebrazione, ma occasione di incontro, festa, identità. In ogni chilometro ci sarà la possibilità di sentirsi parte di un evento che non appartiene soltanto a Milano e Cortina, ma a tutta l’Italia.

L’attesa cresce nel Paese

La risposta del pubblico conferma un’attesa crescente: già venduti quasi 800.000 biglietti sui 1,5 milioni disponibili. Numeri che testimoniano il desiderio di esserci, di vivere dal vivo un’edizione che promette spettacolo, emozioni e innovazione.

Il coinvolgimento va oltre le tribune: l’Olimpiade Culturale e il programma Gen26 hanno già coinvolto sei milioni di persone, dimostrando che i Giochi non sono solo competizioni, ma anche cultura, formazione, dialogo con i giovani. In parallelo, il lancio del sito ufficiale e la nuova vendita dei biglietti per la Cerimonia di Apertura hanno reso l’attesa ancora più viva e diffusa.

Lo spirito di un Paese intero

Milano Cortina 2026 non sarà dunque solo un grande evento sportivo. Sarà un’esperienza corale che intreccia atleti, tifosi, territori, cultura. Sarà un banco di prova per un nuovo modello di sostenibilità e partecipazione, ma soprattutto un’occasione per dimostrare che, attraverso lo sport, l’Italia e il mondo intero possono ancora ritrovare unità, energia e speranza.

Dal 6 al 22 febbraio le Olimpiadi, dal 6 al 15 marzo le Paralimpiadi: le date sono fissate. Ma già oggi, nel fermento dei preparativi e nell’attesa della Fiamma, lo spirito olimpico è entrato a far parte della vita quotidiana delle comunità. Milano Cortina non è più solo un progetto: è un futuro che bussa alle porte del presente.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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