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MSA Awards: a Guglielminotti di NHOA Ski Team il premio che unisce sport e visione

A Pompei, dove la storia sembra ancora respirare sotto la pietra, si è parlato di futuro.
Durante la Convention Nazionale 2025 di MSA – Manager Sportivi Associati, l’associazione che riunisce i professionisti del management sportivo italiano, Carlalberto Guglielminotti ha ricevuto il Premio Innovazione Sportiva 2025.
Un riconoscimento che non si limita a celebrare un successo, ma premia un cambio di paradigma: lo sport visto come laboratorio educativo, come impresa di valori e metodo.

Il progetto al centro di tutto si chiama NHOA Ski Team.

Un nome che ormai non è più soltanto quello di uno sci club, ma di un ecosistema sportivo e umano.
Guglielminotti, già Young Global Leader del World Economic Forum e cofondatore del gruppo NHOA, oggi partner di Entracap, lo ha costruito con la stessa mentalità con cui si affrontano le grandi sfide industriali: strategia, sostenibilità, responsabilità.

Davanti al pubblico di Pompei — tra cui Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità, Claudio Barbaro, Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Giovanni Malagò, Luigi De Siervo, Anna Riccardi, Vincenzo Parrinello, Martin Castrogiovanni e Novella Calligaris — Guglielminotti ha sintetizzato così la sua visione: “Innovare nello sport significa cambiare le regole dell’‘abbiamo sempre fatto così’, mettendo davvero al centro i ragazzi — non per slogan, ma con organizzazione, competenza e professionalità — al servizio dei valori e della sicurezza degli atleti.”

Una frase semplice, ma dirompente.

Perché nello sport italiano — come in molte sue istituzioni — “cambiare” è ancora una parola difficile.
Eppure, è da lì che nasce l’essenza del progetto NHOA Ski Team, oggi presieduto da Tiziana Candoni e radicato in tre regioni: Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto, sotto la guida di Andrea Lazzaro e Giulia Gianesini, con la direzione tecnica di Alessandro Serra. Tre territori, un’unica filosofia: unire il rigore della preparazione tecnica alla formazione umana, attraverso una struttura che integra allenatori, psicologi, preparatori e manager sportivi.

Non è un caso se Guglielminotti, nel suo intervento, ha voluto toccare un tema scomodo ma necessario: la sicurezza. “Non c’è nulla da celebrare oggi — ha detto — ma solo una grande responsabilità da cogliere e da trasformare in duro lavoro e formazione da parte di tutti noi. Ciò che è accaduto negli ultimi mesi non deve più accadere. È nostro dovere onorare la memoria di Matilde Lorenzi, Marco Degli Uomini, Margot Simond e Matteo Franzoso trasformando il dolore in conoscenza, in metodo, in cultura sportiva.”

La platea ha ascoltato in silenzio. Perché dietro a quelle parole non c’è la retorica del premio, ma la consapevolezza che ogni tracciato, ogni curva, ogni allenamento può essere il punto in cui la vita e la passione si sfiorano pericolosamente.
Da quella consapevolezza nasce l’impegno di NHOA Ski Team: investire nella formazione alla sicurezza di allenatori, dirigenti e collaboratori, creando una cultura tecnica che protegga chi cresce nello sport.

Oggi, il progetto conta oltre 150 giornate annuali di attività su tre regioni, coinvolge atleti con e senza disabilità e si fonda su una piramide valoriale che unisce diversità, inclusione, benessere mentale e preparazione psicologica.
È la dimostrazione che il talento non basta: serve un contesto che lo accompagni, lo orienti e lo renda parte di un sistema virtuoso.
Un modello che trova le sue punte di diamante in atlete come Martina Vozza e Ylenia Sabidussi, oggi protagoniste della Coppa del Mondo paralimpica, simboli di un’inclusione che non si predica, ma si pratica.

La scelta di MSA di premiare Guglielminotti assume così un significato che va oltre lo sport. Premia la capacità di portare nel mondo agonistico il linguaggio dell’impresa: pianificazione, responsabilità, innovazione sostenibile. Premia un’idea di sport che non si misura solo in medaglie, ma in valore umano generato.

La Convention di Pompei, aperta dal presidente Fabio Pagliara, ha riaffermato la missione di MSA: costruire un ponte tra sport, cultura e impresa, promuovendo un’idea di futuro fondata su formazione e sostenibilità. E in quel contesto, NHOA Ski Team ha incarnato la più alta forma di innovazione possibile: quella che parte dalle persone, e a loro ritorna.

Lo sport del futuro non sarà quello dei record, ma quello della responsabilità. E forse, tra le rovine di Pompei, la lezione più moderna è arrivata proprio da lì: dal coraggio di chi, invece di ripetere ciò che c’era, ha deciso di disegnare ciò che manca.



Chi è MSA – Manager Sportivi Associati

È l’unica associazione professionale di Sport Manager riconosciuta ai sensi della Legge 4/2013.
Rappresenta e valorizza chi, nello sport, lavora dietro le quinte: i dirigenti, i project manager, i comunicatori, i consulenti che costruiscono il tessuto organizzativo di ogni successo agonistico.

Ogni anno, la Convention Nazionale MSA riunisce a Pompei le principali figure del panorama sportivo e manageriale italiano. Un luogo di confronto e di visione, dove si incrociano politica, impresa e cultura sportiva.
Nel 2025 il tema centrale è stato l’innovazione etica, il filo che lega prestazione e responsabilità.

Fabio Pagliara, presidente dell’associazione, ha ricordato che «il management sportivo è la vera leva educativa del nostro tempo».
Un concetto che, più di ogni altro, spiega perché proprio MSA abbia scelto di premiare Guglielminotti e il progetto NHOA Ski Team.


La filosofia NHOA Ski Team

Non un club, ma un’idea di formazione. NHOA Ski Team nasce dal Programma Élite del Gruppo NHOA e oggi unisce tre regioni — Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto — sotto un’unica visione: costruire atleti completi e persone consapevoli.

Alla base del progetto, una piramide valoriale precisa: diversità, inclusione, benessere mentale, equilibrio fisico e psicologico.
Non solo allenamenti e risultati, ma competenze di vita.
L’obiettivo è fornire ai ragazzi gli strumenti per affrontare la gara come la quotidianità: con lucidità, rispetto, e quella “resilienza gentile” che trasforma lo sport in scuola di carattere.

Accanto ai tecnici, un team multidisciplinare di preparatori, mental coach e formatori che seguono ogni atleta nel percorso psico-fisico.
Un modello che oggi trova il suo volto in Martina Vozza e Ylenia Sabidussi, punte di diamante della Coppa del Mondo paralimpica, ma anche simboli di un messaggio più grande: nello sci, come nella vita, la vera vittoria è continuare a crescere insieme.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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