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Nadine, Anna e Julia Trocker nella terra di Fill e Karbon, nella mani di Arnold…

Nadine, Anna e Julia Trocker nella terra di Fill e Karbon, nella mani di Arnold.
Questa è la storiella di Nadine, Anna e Julia tre giovanissime sorelle, agoniste nate nello sci club Fiè allo Sciliar. Hanno iniziato a sciare, come tanti bambini della zona, con lo sci club locale. Fiè allo Sciliar, si trova a una manciata di chilometri da Siusi e Castelrotto, dunque la zona di Peter Fill, Denise Karbon e di altre stelle del firmamento dello sci Azzurro.

Nadine ha 15 anni, Anna va per i 14, Julia 10. Di cognome fanno Trocker, figlie di Manuela e di Egon. Passate nel regno dei Children, Nadine e Anna hanno iniziato a indossare i colori del Seiser Alm. Nadine tre anni fa, Anna due, momento in cui sono passate sotto le cure tecniche di Arnold Karbon che non hanno più lasciato!

I primi passi sulla neve li hanno mossi pressoché a tre anni con mamma Manuela.

Nadine e Anna: inizia la scalata!

Manuela, quindi scierai bene…
Sì, abbastanza, finita l’attività agonistica sono diventata maestra. Le ragazze però, dopo i primi due, tre anni sono subito entrate nello sci club nella categoria baby. Anna in realtà l’ho seguita ancora un pochino io con lo sci club, poi ho mollato quando è nata Julia.

Hai fatto gare?
Ma non parliamone, dai…

Nei Children si rincorrono un po’, solo quest’anno si sono divise
Proprio così, anche se in realtà hanno quasi due anni di differenza, Anna è nata a fine dicembre 2008 e Nadine a gennaio 2007, quindi sono 23 mesi di differenza. L’anno prossimo si ritroveranno di nuovo assieme nelle Allieve.

Immagino che Anna abbia voluto copiare Nadine
In tutto e per tutto, ha sempre voluto fare le stesse cose, copiarla in ogni attività, figuriamoci con lo sci!

Nadine all’Abetone

In cosa d’altro?
Hanno giocato entrambe a tennis fino a 11/12 anni a livello agonistico, ovviamente nel periodo estivo, ma entrate nei Children dello sci hanno dovuto lasciare la racchetta. Impossibile portare avanti due sport a certi livelli con la medesima costanza, ora giocano ogni tanto per piacere.

In casa vostra, Peter Fill, Denise Karbon, Verena Gasslitter, Alex Hofer, Florian Schieder, ora le Trocker…
Sì, figuriamoci, andiamoci piano, sono appena agli inizi.

Torniamo a Nadine e Anna, si assomigliano anche caratterialmente?
Una opposta all’altra. Nadine è un poco introversa, Anna fa di tutto per essere al centro dell’attenzione, ma non per apparire eh. Il fatto è che ci dà dentro sempre come una matta, più di sua sorella. Che però ottiene molto ugualmente perché le viene tutto più facile. Devo però dire che da quando le segue Arnold, impegno e dedizione sono praticamente uguali.

Arnold allena sia i ragazzi che gli Allievi?
Solo gli allievi, ma abbiano chiesto al Seiser Alm se si potesse fare un’eccezione per diversi motivi. Il primo, perché anche Anna si era trovata così bene con lui che sarebbe stato un peccato cambiare. Poi anche per una questione organizzativa. Gli orari non sempre coincidono tra i due gruppi e gestire due situazioni diverse diventata davvero complicato.

A casa parlerete soltanto di sci…
Ci impegniamo tutti per evitare che capiti. Per fortuna c’è la scuola che apre spesso argomenti diversi. Poi gli amici. Chiaramente capita di parlare di una gara, un allenamento, una curva, ma cerco di tenere lo sci il più possibile fuori dal salotto!

In pista le segui sempre?
A me lo sci agonistico piace un sacco, dunque non mi tiro indietro se posso seguirle ma non solo per averle vicine. È proprio tutto l’ambiente che mi appassiona. Poi però devo fare i conti col lavoro, ma tendenzialmente alle gare cerco di non mancare.

Nadine Anna assieme ad Arnold Karbon

A scuola come se la cavano?
Bene entrambe devo dire. Nadine fa la prima superiore alla scuola sportiva Raetia di Ortisei, insieme ad alcuni suoi compagni di club. Anche per questo Arnold ora insegna in quell’istituto, così ha potuto mantenere il suo bel gruppetto vicino. Tra i lati positivi c’è che metà delle materie sono in italiano e sia lei che Anna lo masticano ancora troppo poco. In casa parliamo per lo più tedesco, quindi deve metterci un po’ di fatica in più. Per fortuna le piace studiare ed è bravissima. Anna invece, è ancora alle Medie, dunque tutto più semplice. Ovviamente l’anno prossimo andrà al Raetia anche lei. Per forza, se ci va Nadine…

Da Fiè allo Sciliar a Ortisei ci sono una ventina di km…
50 minuti di bus. Per gestire scuola e allenamenti a livello familiare abbiamo dovuto mettere in campo una certa organizzazione. Mio marito ed io lavoriamo entrambi a Bolzano, ma Egon la va spesso a prenderla a Ortisei, perché non è che ci siano autobus come nelle città. Non ci lamentiamo perché se pensiamo agli atleti delle città non c’è paragone, ma non è comunque tutto così semplice riuscire a incastrare gli impegni di ognuno. Nadine al martedì e mercoledì va in pista al mattino e di venerdì al pomeriggio fino alle 17.30 circa. Ogni tanto ci dicono, beati voi che avete la neve davanti a casa, poi però la realtà è un poco diversa. Anche loro si impegnano parecchio per stare dietro allo studio e allo sci. Si alzano all’alba e quando tornano a casa alla sera prendono subito i libri in mano. È anche per questo che i nostri sacrifici non pesano. Hanno fin da subito capito che piacere e dovere devono viaggiare quantomeno sullo stesso piano, altrimenti non si troverebbero in pista già da tempo per inseguire il loro sogno?

Julia, Anna e Nadine

Che è?
Ovviamente tutti i giovani a partire dalla loro età sperano un giorno di essere protagonisti in Coppa del Mondo. Abbiamo però fatto una specie di patto: loro sanno che se dovessero percepire di non aver più voglia di sciare devono dircelo apertamente, perché non devono temere proprio nulla. Ovvio, in questa casa lo sci è importante, un’attività che si affronta con una certa serietà. Ma sarebbe stato uguale con la pallavolo a qualsiasi altro sport, perché è questo l’atteggiamento giusto. Ma il loro sogno non è il nostro e l’unica cosa che conta è che abbiano passione in quello che fanno e che si divertano sempre. Fin che possiamo noi le aiutiamo, ma senza alcuna pressione, senza un progetto già scritto da dover portare avanti a tutti i costi. Non siamo proprio i tipi!

Ma hanno già sviluppato una mentalità agonistica?
Stanno solo seguendo un percorso e finora la loro dedizione è totale. Ancora meglio se poi arriva la soddisfazione di buoni risultati. Ma questo non è un’ossessione, così come non lo è la scuola. Se per caso un giorno non riescono a fare i compiti, rimangono a casa il giorno dopo per recuperare, senza drammi.

Hanno iniziato a vincere fin da subito. È il sangue di mamma?
Non riuscirai a farmi parlare delle mie gare! Diciamo che hanno iniziato ad andar bene con una certa costanza di risultati soprattutto da children. Prima magari vincevano il criterium o il Pinocchio, ma poi sbagliavano in altre gare. Dallo scorso Alpe Cimbra invece, per entrambe c’è stata proprio una svolta.

Stiamo parlando di due slalomiste o gigantiste?
È difficile da capire. Ho sempre pensato che Nadine se la cavasse meglio in gigante, ma adesso ha recuperato tanto anche in slalom. L’esatto opposto per Anna che si è sempre trovata meglio tra i rapid gates ma quest’anno è andata forte tra le porte larghe. A loro piacciono tutte e due e questo è l’importante.

La grinta di Nadine

Tu eri slalomista o gigantista?
Ancora insisti?

C’è competizione tra loro?
Accidenti se c’è! Quest’anno c’è stata un po’ di tregua perché erano in due categorie diverse. Ovviamente tra le due chi può rimetterci è solo Nadine. Essendo più grande, Anna non ha nulla da perdere! Ho sentito che ne parlava con alcune sue compagne al traguardo: “L’anno prossimo mi toccherà competere ancora contro mia sorella!”. Cerchiamo poi di spiegarle che ci sta anche perdere da Anna ogni tanto, che la competizione quando è sana porta benefici e che se dovesse starle dietro non accade un bel niente… Sinceramente però, credo che una risatina a denti stretti potrebbe starci!

Anna all’Alpe Cimbra di quest’anno

Come reagiscono dinnanzi alla vittoria e alla sconfitta?
Nadine bisogna conoscerla bene per capirla. Quando fa una bella gara dentro di sé esplode di felicità ma non lo fa vedere. La stessa intensità quando le cose non vanno per il verso giusto.  In ogni caso dopo il primo momento volta subito pagina. Anna quando sbaglia se la prende a male per un bel po’, quando invece vince devi vederla…! Sai cosa, per ora l’aspetto gioco è ancora molto presente. Negli Aspiranti, se ci arriveranno, sarà tutto diverso. Imporsi è molto complicato. Dovranno capire che si cresce a piccoli step. Ci penserà Arnold a spiegarglielo ancora meglio.

Vanno d’accordo o sono cane e gatto?
Litigano molto poco. Sulla neve mai, anzi sono una per l’altra, specie in gara, si spronano, si danno consigli a vicenda. Ogni tanto a casa qualche inciampo c’è, ma tutto nella normalità. Considera che hanno sempre condiviso ogni cosa e ancora oggi hanno bene o male le stesse amicizie. Non so fin quanto durerà, sai tra i 15 e i 13 anni gli interessi iniziano a essere un poco diversi, ancora di più tra un anno.

Non abbiamo ancora parlato di Julia…
Classe 2012, dunque 10 anni, anche lei nel Fiè e nella categoria baby 2 ha partecipato quest’anno al Pinocchio!

È più Nadine o Anna?
È più Julia, ma si avvicina a Nadine. Più che altro è Anna che esce un po’ dai canoni!

Julia ha già detto che un giorno le batterà entrambe?
Non lo ha ancora detto, ma non posso assicurare che non l’abbia pensato! Diciamo che l’esempio delle sue sorelle suona come una carica incredibile per far bene e per impegnarsi. Nei suoi giochi ho trovato un foglietto dove aveva scritto: “Io vorrei essere tecnica come Nadine e Anna!”.

Con Arnold Karbon

Immagino abbiate coppe, targhe e medaglie sparse in tutta la casa…
Per fortuna no, ognuna ha i propri trofei nella rispettiva cameretta. Alla fine, però, dai, non c’è tutta questa quantità di coppe!

Anche tu andavi forte alla loro età?
Io sono venuta fuori dopo, diciamo da Aspirante, nei primi due anni Giovani.

Non dirmi che ti allenava…
Invece sì, proprio lui, Arnold Karbon! Ho iniziato ad andare forte appena entrata nel suo gruppo. Ecco, non credo sia un caso! Ormai siamo diventati amici di famiglia. In lui abbiamo una fiducia immensa e pur essendo abbastanza coinvolti non è mai capitato di affrontare questioni tecniche

Ti sei incrociata con Denise?
Lei è tre anni più giovane di me, per cui quando io sono entrata in squadra lei era ancora nello sci club.

La famiglia Trocker al gran completo: mamma Manuela, papà Egon e le figlie Julia, Anna e Nadine

Sei entrata in squadra nazionale?
Quale squadra?!? Siamo molto amiche, è di Fiè anche lei per cui ci frequentiamo spesso. Poi ogni tanto anche lei va in pista con le ragazze e le segue. È sempre molto carina e disponibile!

Hanno mai avuto infortuni?
Piccoli sì. Anna a 10 anni ha subito un’operazione a un ginocchio, 10 settimane di gesso e via, si è ripresa subito. L’anno scorso, a novembre, non contenta, si è rotta il pollice: tre settime di gesso e via, come se niente fosse! Quest’anno è tornata a casa dopo il superG degli Italiani con un problema a una caviglia: qualche settimana di stampelle, ma è tornata in pista. Nadine, bottarelle di qua e di là, ma per fortuna niente di particolarmente grave.

Come la mettiamo con la preparazione atletica?
Di norma quattro giorni alla settimana, poi nel periodo estivo praticamente sempre. In gruppo si divertono molto, a casa un po’ meno.

Nadine nel gigante del Pinocchio 2022

Sono amiche di qualche “avversaria” nell’ambiente children?
Nadine come detto, è abbastanza introversa, quindi fa un po’ fatica a legare. Quest’anno poi si è ritrovata in gara con alcune ragazze che ha sempre ammirato molto, come Lara Colturi. Un po’ la distanza, un po’ la lingua non creano i presupposti per vere amicizie, ma so che dialoga spesso con alcune di loro su Instagram. Prima le vedeva come punti di riferimento, oggi riesce ad avvicinarle per cui si sente un po’ più in confidenza. Anna è ancora più in difficoltà con l’italiano, vedremo in questa tre giorni di Livigno: dovendo condividere ogni istante con tutti sarà la volta buona che si scioglierà un po’. Questa storia della lingua la stiamo però risolvendo, ci tengo che imparino bene l’italiano. Andranno entrambe a ripetizione questa estate.

Considerando che sei stata children anche tu, cosa noti di diverso rispetto a oggi?
Praticamente tutto. Oggi sciano molto di più e quindi anche meglio. Diciamo che il ritmo è simile a quando noi eravamo Aspiranti. Insomma, oggi fanno tutto molto prima. Me ne sono accorta appena Nadine è entrata nei Ragazzi. Non mi aspettavo fosse subito tutto così… non voglio dire professionale ma quasi. Sai, nei Baby, dalle nostre parti è molto tranquilla, forse anche troppo poco. Perché in queste categorie siamo un po’ indietro rispetto ad altri. Sciano un paio di giorni la settimana, cinque sei giorni sui ghiacciai in estate. Il salto nei children è davvero molto netto.

Immagino differenze anche nell’attrezzatura. Loro cosa usano?
Hanno sempre usato Fischer che affittavamo (Julia ancora oggi) da Fill, lo zio di Peter, ma l’anno scorso Nadine è passata ad Head, Anna a Salomon.

Dove li portate per la preparazione?
Al piano di sotto, li prepara Egon!

Papà Egon è lo skiman di squadra Trocker!

Finalmente scopriamo il ruolo nella “squadra Trocker” di papà Egon!
E che ruolo! Importante direi. Sai quante ore ci passa? Non credo si tratti di fare semplicemente di necessità virtù. Anche in questo caso entra in ballo la passione. E se consideri che lui scia, sì, ma più che altro scende! No, questo non scriverlo, se no…  Intendo dire, non ha mai fatto gare e da ragazzo ha sciato poco. A lui è sempre piaciuto il calcio e lo sci di fondo. Anche per questo di scioline ne capisce parecchio! Ha poi la manualità dell’artigiano, gli è bastato prendere un po’ di lezioni da Erich a Castelrotto. Il resto è tutta farina del suo sacco.

Invece chi era lo skiman che ti preparava gli sci quando eri in Coppa del Mondo?
Di quale Coppa del Mondo stai parlando?!?

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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