Cara Lara, è sempre difficile scegliere il regalo giusto, ma forse questo ti piacerà (quando lo scrissi avevo le lacrime agli occhi…)
SCIARE 1 novembre 1998.
Boxino intitolato: Cara Lara, bau
Di: Sansone
Riceviamo questa lettera dal cane di lara e volentieri pubblichiamo:
Salve, dal momento che la Lara ha deciso di rimanere da sola, in un certo senso, come un cane, il discorso è anche di mia competenza. Aggiungo che in buona parte ho influenzato la sua decisione. “Se vuoi tornare a dimenare la coda – le ho detto – ti devi concentrare in un allenamento personale, tipo quello di Deborah, di Alberto e di tanti altri. Non puoi più accontentarti di un osso…” Tecnicamente io appartengo alla razza dei pastori cernesi. Sono nato e cresciuto a Grindelwald, quindi so quello che dico quando si parla di sci. Grindelwald è anche sempre stata specializzata nello sci femminile, non sarò all’altezza di un Toni Moranti ma come allenatore non sono neanche un cane. La Lara non ha mai sbagliato le sue scelte. Quando era una ragazzina era al bivio: lo sci o il calcio. Non è uno scherzo, le piaceva giocare in porta. Ma nel calcio ce n’erano soltanto due, nello slalom una montagna. E poi nel calcio il rigore non è sempre invernale. Nello sci c’è più coerenza. Lasciatemi dire, con un certo orgoglio, che a volte fa proprio un freddo cane. E allora cosa c’è di meglio di una corsa in mezzo a quelle porte per scaldarsi un po’? E poi è una questione di carattere. Lara non sarebbe mai stata capace di fare il gioco di Maldini, tutto così in difesa. E una combattente. Nello sci l’attacco è una sicurezza e non è un caso se i suoi Mondiali al Sestriere sono andati un po’ meglio di quelli di Parigi. L’anno scorso solo un maledetto virus poteva metterle il guinzaglio. Adesso corri Lara, corri, corri verso Vail. Qua la zampa vechia mia. Un rispettoso bau dal tuo SANSONE
p.s. Al prossimo concorso per i cani di razza ho intenzione di vincere una medaglia. Gelosa?
“
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