È partito dal Dazio Ponente di Piazza Sempione, all’ombra dell’Arco della Pace della big apple italiana, il conto alla rovescia verso Milano Cortina 2026.
Qui, On Location, partner ufficiale dell’Hospitality olimpica, ha presentato i pacchetti esclusivi per vivere i Giochi da protagonisti.
Sul palco, quattro voci d’Italia: Federica Pellegrini, Stefania Belmondo, Giorgio Rocca e Gianluca Gazzoli. Quattro generazioni, quattro modi diversi di raccontare lo sport. E un’unica verità: dietro ogni Olimpiade c’è sempre una storia umana.
«Fare un’Olimpiade in casa – ha ricordato Rocca – è un vantaggio enorme. Hai la famiglia vicina, il calore del pubblico. Ti aiuta a respirare nei momenti in cui la pressione ti toglie l’aria».

Stefania Belmondo, cinque edizioni olimpiche, ha raccontato l’evoluzione di quei mondi: «All’inizio eravamo blindati nei villaggi, senza contatti con l’esterno. Poi, con il tempo, più libertà, più leggerezza. Ma oggi ogni gesto diventa notizia: serve equilibrio per non perdersi».
Federica Pellegrini ha riportato il pubblico dentro il villaggio olimpico estivo: «In mensa incontravi Bolt, Bjorg, Djokovic. Quando entrava il Dream Team si fermava tutto. Ti chiedi se sei lì da atleta o da fan».
Per Rocca, invece, la magia è nella varietà: «Alle Olimpiadi vedi sciatori che non appaiono mai in Coppa del Mondo. È un evento che unisce davvero il mondo».
E poi la Belmondo, con un ricordo che vale più di mille medaglie: «C’era un fondista senegalese che arrivava sempre ultimo. E il norvegese Bjørn Dæhlie, che vinceva tutto, lo aspettava al traguardo per tagliare insieme la linea d’arrivo. Quello è lo spirito olimpico».
Nel dialogo, moderato da Gianluca Gazzoli, lo sguardo è andato anche ai giovani: «Oggi i ragazzi non fanno sport solo per divertimento – ha detto – ma per sentirsi campioni. Vivono la pressione dei social, dimenticando che la fatica è ancora il linguaggio più sincero dello sport».
La conferenza si è chiusa con la presentazione delle esperienze On Location: dai pacchetti base ai format premium che, in alcune serate, permetteranno di incontrare campioni come Lindsey Vonn.
Un evento elegante, pieno di memoria e di futuro. Perché le Olimpiadi non si guardano: si attraversano. E ogni medaglia, prima d’essere vinta, è sempre una storia da raccontare.






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