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Pattinaggio velocità: Ghiotto firma la storia: è d’oro nei 10.000, 31 anni dopo Sighel!

Pattinaggio velocità: Ghiotto firma la storia: è d’oro nei 10.000, 31 anni dopo Seghel!
Arriva la terza medaglia ai Mondiali di pattinaggio di velocità nell’ovale di Heerenveen, in Olanda. La firma è ancora quella di Davide Ghiotto che conquista la medaglia d’oro nei 10.000 metri.

29enne, residente a Zovencedo, nel vicentino, padre del piccolo Filippo, avuto con la compagna Susy, Davide è anche laureato in filosofia presso l’università di Trento. I primi passi li ha “tirati” sui roller e solo nel 2013 è passato al ghiaccio allenato da Maurizio Marchetto, colui che ha allevato prima lo stesso Roberto Sighel, il primo campione iridato della nostra storia, poi  Enrico Fabris l’eroe di Torino 2006. Dopo aver intrapreso esperienze estere nel 2015 è tornato in Italia ed è tuttora nell’organico azzurro.

Il bronzo di Pechino sulla stessa distanza si trova sul ghiaccio con il giapponese Takahiro Ito. Il riferimento è però quello dell l’olandese Jorrit Bergsma che nel suo turno p stato il più veloce. Ai 2.000 metri Ghiotto conserva tre secondi sull’olandese, ma ancora significa poco. A 14 giri dalla conclusione il vantaggio sale a 5 secondi che si mantiene costante perché Davide riesce a rimanere sul 30” basso fin quando aumenta ancora l’andatura e a 6 giri dal termine i secondi diventano 10! Ancora due tornate e il giapponese è doppiato perché l’Azzurro sta per compiere una vera impresa con quel ritmo forsennato con non conosce cedimenti. C’è il record italiano con 12’41” 35 dopo una prova monumentale!

A quel punto c’è l’ostacolo forse più importante da superare: il padrone di casa Patrick Roest, già vincitore dei 5.000 metri. Dopo le prime tornate pensa di potercela fare anche se il margine di vantaggio si mantiene sugli 8 decimi. Un niente! Poi l’asso olandese diminuisce il ritmo girando a 30”8 e allora passa dietro con +2”16 quando mancano 12 giri.

Questa tendenza non cambierà, anzi Roest non spinge più con i quadricipiti e in curva tende a scomporsi fin quando inizia un progressivo crollo sia fisico che mentale e l’olandese si annienta da solo sparendo addirittura dalla zona medaglie, mentre per Ghiotto il bronzo è il minimo sindacale già messo in tasca. Decide l’ultimo turno che vede il norvegese Sander Eitrem e il giapponese Ryosuke Tsuchiva.

Lo scandinavo non dà mai l’impressione di impensierire Davide e più passano i giri più il vantaggio dell’azzurro aumenta: 4 secondi ai 29 giri, poi 8, addirittura 15 e… niente da fare, Eitrem è dietro anche a Tsuchiya. L’impresa si è compiuta: Davide Ghiotto riporta l’oro in Casa Italia 31 anni dopo Roberto Sighel. Alla fine il pubblico olandese che ama questo sport come noi il calcio, si alza in piedi per rendere il giusto tributo a un grande campione. Con l’olandese Jorrit Bergsma che è d’argento e il canadese Ted-Jan Bloemen di bronzo.

Si torna a casa con tre medaglie, due sono di Ghiotto, questo fantastico oro odierno nei 10.000 metri e l’argento nei 5.000, più il bronzo di Giovannini conquistato nella mass start. Pattinaggio velocità: Ghiotto firma

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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