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Polizia in pista pe rla tua sicurezza

Le forze dell’ordine in pista hanno talvolta destato qualche prurito a qualcuno, che si è avventurato nell’osservazione secondo la quale la presenza della Polizia o dei Carabinieri sulle piste da sci sarebbe una presenza ingombrante, fastidiosa ed eccessiva.
Personalmente rispetto le opinioni di tutti, ma non la penso così. Credo invece che la presenza delle forze dell’ordine sulle piste dei nostri comprensori sia un valore aggiunto, una garanzia per tutti. Possiamo forse discutere del perché in alcune regioni italiane (v. la Val D’Aosta) o altri paesi a noi vicini (v. la Francia) in pista hanno introdotto la figura dei pisteurs, ossia soggetti diversi che svolgono la funzione e il servizio di «vigilanti» dell’area sciabile, in grado di rilevare elementi di criticità dell’area stessa (fonti di pericolo o condizioni pericolose), di controllare il traffico degli sciatori, le condotte di questi in termini di rispetto delle regole e norme di condotta, di segnalare alle autorità di gestione e di polizia eventuali infrazioni o condotte illecite e, non in ultimo, svolgere le funzioni di primo soccorso in caso di incidente o infortunio. I pisteurs sono, a mio avviso, figure nevralgiche e cardine per il buon funzionamento di una stazione e, soprattutto per la sicurezza di tutti gli sciatori, dunque ben venga se in tutte le stazioni saranno adottate figure similari. Ciò detto, le forze di Polizia, Carabinieri e Forestali, di fatto fanno tutto questo oltre, naturalmente, per impegno istituzionale svolgere la così detta vigilanza di territorialità e la repressione di condotte illecite sia civilmente che penalmente.
L’art. 21 della vigente Legge 363/2003 dispone:
Soggetti competenti per il controllo
1) Ferma restando la normativa già in vigore in materia nelle regioni, la Polizia di Stato, il Corpo forestale dello Stato, l’Arma dei Carabinieri e il Corpo della Guardia di Finanza, nonchè i corpi di Polizia locali, nello svolgimento del servizio di vigilanza e soccorso nelle località sciistiche, provvedono al controllo dell’osservanza delle disposizioni di cui alla presente legge e a irrogare le relative sanzioni nei confronti dei soggetti inadempienti.
2) Le contestazioni relative alla violazione delle disposizioni di cui all’articolo 9, comma 1, avvengono, di norma, su segnalazione di maestri di sci.

Ingombrante dunque il loro ruolo? Non scherziamo. Forse chi pensa questo è perché ha qualcosa da nascondere di se stesso e delle proprie condotte. A mio avviso ben vengano i controlli di polizia laddove se ne ravvisino gli estremi. E poi il primo soccorso? In molte stazioni italiane gli agenti delle pattuglie di Polizia, Carabinieri o Forestali svolgono un fondamentale intervento nei casi di indicente e infortunio ove non vi sia un immediato intervento del personale medico o paramedico di pista. Che dire poi di tutti gli interventi che questi soggetti svolgono in caso di valanghe o ricerca di dispersi; è tutto questo sovrabbondante? A voi appassionati sciatori la risposta che in coscienza sentite di dare. Diciamo che in montagna, tutto questo non dovrebbe servire, nel senso che la passione che accomuna i frequentatori delle nostre piste dovrebbe andare di pari passo con un livello culturale e di sicurezza per il quale non dovrebbe servire l’intervento delle autorità di polizia. Tutto questo – mi rendo conto sia utopia – perché le nostre piste sono frequentabili liberamente e dunque anche chi ha da nascondere qualcosa o non si comporta come dovrebbe è legittimato a farsi una sciata. Allora però, ben vengano i controllori delle piste, che si chiamino pisteurs o polizia non cambia, perché rendono per tutti un sevizio utile e determinante. Dunque, chi prova prurito dovrebbe invece quantomeno iniziare a ringraziare. Mi unisco anche io rivolgendomi a chi ha voluto leggere i miei pensieri. Questo è l’ultimo contributo di una stagione che comunque ha ancora tante curve a disposizione. Magari ci si incontra in pista! I

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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