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Prinoth “Leitwolf”, il primo gatto battipista a idrogeno

In occasione della tappa di Coppa del mondo dell’Alta Badia ci sarà il debutto di Prinoth “Leitwolf h2Motion”, il primo gatto battipista a idrogeno.

È la nuova creazione dell’azienda del gruppo HTI, che garantisce più performance del veicolo tradizionale. Il presidente Anton Seeber: «Per noi la sostenibilità non è uno slogan ma un impegno concreto». Una vera rivoluzione green sulle piste da sci.

Prinoth ha già iniziato la fase operativa di test proprio sul territorio dolomitico di casa. L’azienda di Vipiteno ha così deciso di alzare l’asticella della ricerca e sviluppo, in un periodo complesso per il settore, con gli impianti fermi a causa della pandemia.

Fino a oggi, il carburante diesel era indispensabile per i motori dei battipista. Ora però Prinoth accende il cambiamento culturale che vedrà il progressivo abbandono delle fonti energetiche fossili in favore di un futuro di gestione delle piste totalmente sostenibile e attento alle risorse.

Oltre a Leitwolf, l’azienda altoatesina presenta anche un nuovo modello di battipista 100% elettrico: l’Husky eMotion

Il Leitwolf h2Motion verrà esposto in Alta Badia, accanto alla pista Gran Risa dal 20 al 21 dicembre, in occasione delle gare di Coppa del Mondo di sci.

Ovviamente si tratta di un prototipo perché la sua reale applicazione ha bisogno di molto tempo. Spieghioamo meglio come funziona.
Il problema maggiore è l’immagazzinaggio dell’idrogeno. Esistono stazioni mobile e permanenti. Con le prime, tramite un camioncino vai a rifornire il gatto che potrà avere un’autonomia al momento di 4/5 ore. Quindi non è sufficiente perché il gatto porti a compimento il suo lavoro quotidiano.

Al posto del verricello sono state messe sette celle di combustione che vanno ad alimentare le batterie che danno energia al motore elettrico. L’azionamento è sempre idrostatico. Ha una coppia maggiore di 2.300 netwon metri a 400 kw che corrispondono a 544 cavalli, quindi molto più potente rispetto a una macchina a gasolio.

Diciamo che è stato messo un primo piede nel futuro, ma prima bisognerà risolvere il problema dell’immagazzinaggio dell’idrogeno. Si calcoli che una colonnina di 700 watt costa mezzo milione di euro. Impossibile oggi sostenere tale costo per una macchina che ha un’autonomia così limitata di lavoro.

Quanto tempo ci vorrà? L’ipotesi più realistica è di metterlo in vendita tra circa 4 anni. Ma per una sostituzione totale ce ne vorranno almeno il doppio.

C’è da dire che a Bolzano esistono già 5 o 6 bus per il trasporto pubblico che vanno a idrogeno. È lungo 12 metri per una larghezza di 2.55 metri con 29 posti a sedere. Insomma il futuro è questo. Ma bisogna lavorarci ancora un bel po’.

Diverso invece per il modello Husky totalmente elettrico. la sua autonomia può arrivare fino a quasi 4 ore. Ovvero quasi il doppio di una Tesla X100 op Audi e-Tron GT. Il tempo di ricarica è di circa 8 ore con corrente trifase, 3 fasi 400 v. Scenda a 3 ore in caso di stazione di carica rapida 50 w (corrente continua). Il modello Combo puà prevedere entrambi i casi. Il circuito idrostatico aziona sia la trasmissione, l fresa, sia i movimenti del supporto anteriore e posteriore dell’apparecchio. Tra i vantaggi, la semplificazione degli oneri di manutenzione e l’eliminazione del motore a combustione. Non sarà quindi più necessario cambiare olio e filtri. Anche in questo caso bisognerà attendere l’evoluzione del mercato per definire i termini di produzione e quindi la relativa commercializzazione, anche se i tempi sono molto più ridotti rispetto al modello a idrogeno.

Prinoth Leitwolf il primo

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).