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Quando il dolore al ginocchio è subdolo!

Il dolore al ginocchio quando c’è, spesso è subdolo, soprattutto quando la diagnosi si chiama sindrome femoro rotulea. È una malattia, caratterizzata da dolore persistente a carico del ginocchio. Può colpire entrambi i sessi, con maggiore prevalenza quello femminile. Interessa in particolare gli atleti che praticano attività sportive in cui sono richiesti salti, scatti, cambi di direzione e contrazioni importanti del quadricipite.

Lo sci rientra frequentemente in questo gruppo di attività sportive.
Si tratta di una patologia su base «meccanica» caratterizzata da un eccessivo attrito della rotula sul piano di scorrimento del femore (troclea).

CAUSE
Le cause possono essere legate a un difetto assiale del ginocchio (ginocchio valgo – varo), a un difetto torsionale (intratorsione tibiale, antiversione femorale), a una malformazione della troclea femorale (displasia) o a un eccessiva retrazione del quadricipite (rotula alta).

SINTOMI
La sintomatologia è caratterizzata dal dolore accompagnato da cedimenti articolari improvvisi. A una prima fase di dolore, presente solo durante lo svolgimento dell’attività sportiva, ne segue una seconda in cui il dolore è presente anche a riposo.

DIAGNOSI
La diagnosi clinica evidenzierà dolore evocato dalla pressione sulla femoro – rotulea, alla flessione forzata del ginocchio e al basculamento della rotula. In gran parte dei casi si osserverà la presenza di un valgismo di ginocchio o un’eccessiva intra – extrarotazione della tibia, con tendenza alla lateralizzazione della rotula.

La diagnosi strumentale è fondamentale e consiste in un esame radiografico delle ginocchia nelle proiezioni standard e assiali con angolo di flessione a 45° eseguite per poter osservare al meglio i rapporti articolari tra femore e rotula.

La Tomografia Computerizzata (TC) serve a verificare le condizioni ossee mentre la Risonanza Magnetica (RM) fornisce immagini sullo stato della cartilagine. È proprio la cartilagine articolare che a seguito delle descritte anomalie biomeccaniche del ginocchio diventa malacica, cioè avviene un rammollimento della stessa che può degenerare in un quadro di osteoartrosi precoce.

A questo punto la cartilagine viene a perdere le proprietà peculiari di favorire lo scorrimento articolare, di sopportare gli stress sportivi e va incontro a un progressivo deterioramento che esita in una irritazione dell’osso sub-condrale (sotto la cartilagine). In questa fase la sintomatologia è altamente invalidante e condizionante lo svolgimento della pratica sportiva.

TERAPIA
La terapia inizialmente è farmacologica e si basa sull’utilizzo di farmaci antiinfiammatori, ghiaccio e riposo.

Fondamentale è la terapia riabilitativa mirata al recupero ottimale della muscolatura quadricipitale, tipicamente ipotrofica nei soggetti affetti da sindrome femoro – rotulea.

Gli esercizi dovranno essere di tipo isometrico evitando angoli di flessione del ginocchio oltre i 45 gradi. Da evitare presse, esercizi in accovacciamento.

Utile l’uso di elettrostimolatori per potenziare la muscolatura quadricipitale. Nei casi resistenti alle cure farmacologiche e fisiche, può essere utile la viscosuplementazione (iniezioni intrarticolari di acido ialuronico, concentrati piastrinici – PRP).

Qualora la sintomatologia persistesse a tali terapie si rende necessario l’esecuzione di interventi chirurgici per via artroscopia o artrotomica. L’uso di ginocchiere con «spinta» di centramento della rotula può essere utile, sia in fase acuta che dopo interventi chirurgici, ma dovrebbe essere abbandonato il prima possibile, per evitare ipotrofia della muscolatura.

Dott. Fabio Verdoni