Eh sì, avete letto bene, non ci sono errori nel titolo: quando lo sci diventa materia scolastica! Vi raccontiamo cosa è successo. Con la giornata di sabato 25 gennaio, per più di 200 studenti di Bergamo e Lodi, si è conclusa positivamente una trasferta di 4 e 5 giorni sulle alture del comprensorio montano del Brenta.
A Folgarida si sono ritrovati gli studenti appartenenti al Liceo Scientifico “G. Gandini” e Classico “P. Verri” di Lodi e quelli del Liceo Artistico “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo, per trascorrere insieme, sulle nevi del comprensorio trentino, delle piacevoli giornate sugli sci.
Fino a qui niente di strano, si potrebbe parlare del solito appuntamento invernale per studenti e quindi della già nota e cosiddetta “Settimana Bianca”. Ma ormai questo concetto, seppur sempre valido nell’ambito del panorama turistico, con il nuovo assetto e le moderne procedure educative assunte dalle Scuole Statali, non si può più parlare di semplice vacanza.
Oggi, ogni assenza dalle aule deve essere programmata all’interno di un piano di offerta formativa, dove ogni attività curricolare extrascolastica – quindi al di fuori dell’aula- deve far parte di un progetto educativo, specificatamente istituito attraverso opportune procedure che coinvolgono tutte le componenti scolastiche: dalla Direzione, ai docenti, dagli studenti ai genitori.
Ormai non si parla più di “vacanza” o di un ricreativo momento di “assenza” dalle lezioni, ma il tutto deve essere costruito intorno ad uno specifico progetto educativo.
Al giorno d’oggi è sempre più difficile, per la scuola, dare dei contenuti, vista la marea di informazioni che gli studenti ricevono dal Web., spesso senza controllo o che la stessa crei un valido apprendimento didattico e vero momento formativo.
Tutto questo cosa a che fare con quanto hanno vissuto dalle scuole di Lodi e Bergamo ? Semplice, dalle parole dei due coordinatori emerge un “piano d’azione” che travalica e supera l’ormai antiquato concetto di vacanza sulla neve per studenti.
La prof.ssa Lucia Uggè di Lodi ed il prof. Nicola Lovecchio di Bergamo ci illustrano come le due scuole, seppur distanti tra loro e con contesti formativi diversi, abbiano trovato una linea d’azione comune che ha come denominatore lo sci alpino.
Sci alpino, non vissuto come mero momento ricreativo, ma come vera e propria esperienza didattica, dove la ricerca di contenuti ed informazioni coinvolge le scuole, gli insegnanti ed elementi esterni in un continuum formativo pluriennale.
Qui vengono coinvolti preferibilmente studenti senza alcuna esperienza neve, che abbiano dimostrato eccellenti risultati scolastici anche nell’ambito del comportamento sociale.
Questo per favorire coloro che non hanno mai avuto possibilità di conoscere e praticare lo sci. Quindi la scuola come elemento didattico, di formazione ma anche di promozione e conoscenza. Oltre all’apprendimento pratico, effettuato attraverso le lezioni con i Maestri di Sci di Folgarida, gli studenti erano coinvolti su vari argomenti correlati allo sci alpino, ciò attraverso il confronto con vari esperti.
SciareMag è stata invitata a partecipare nella figura del Prof. Walter Stacco che ha parlato dell’evoluzione tecnologica e tecnica dello sci, delle norme e sicurezza, nonché della sua esperienza con atleti.
Le domande sono state molte e hanno riguardato notizie di interesse sociale. Come quelle che riguardano la vita dei giovani atleti al di fuori dei campi agonistici. O dell’utilizzo dei social e dell’importanza degli stessi per la carriera dell’atleta.
Inoltre molte domande erano rivolte nel contesto di come si “crea” un campione. E di quelle che sono le fasi di crescita e motivazione che portano al risultato. Non sono mancate anche domande riguardanti l’allenamento, la preparazione fisica e l’alimentazione.
Insomma un “SenzaScarponi” a 360° ed un coinvolgimento di SciareMag in quello che potrebbe essere un esperimento. Magari da ripetere con tutte le scuole interessata allo sci come momento di formazione ed educazione.