Il “Pensiero di un maestro di sci” di oggi si intitola “Quando usi il Tom Tom sulla neve”.
Un pensiero decisamente speciale perché lo scrive Roberto Tomatis, in arte Tom, ingegnere nella vita, maestro di sci per amore, per tanti anni autore di una rubrica su Sciare negli anni ’90 di biomeccanica applicata allo sci.
Ci ha mandato questo suo parere sulla situazione che lo sta distruggendo soprattutto nel morale. Lui che mangia pane e neve, figuriamoci… La passione lo ha portato a studiare il telemark fino a diventarne maestro sopraffino. Ormai parla quasi solo norvegese! Leggiamo.
Il Ministro Speranza è stato chiaro: nessuna apertura degli impianti il prossimo 18 gennaio. A suo dire è un’opzione non realizzabile, dal momento che le scuole superiori non vengono riaperte e prosegue la didattica a distanza.
Tutto questo parlare dimostra, ancora una volta, la grande confusione che regna nel governo quando si parla di montagna e di sci. Il problema delle scuole superiori non è relativo alle scuole in sé (in classe gli studenti occupano banchi singoli e indossano la mascherina e con queste giuste precauzioni non si possono infettare), ma è piuttosto da mettere in relazione con i mezzi di trasporto, metropolitane e autobus, che gli studenti prendono per andare a scuola e tornare a casa: mezzi pubblici dove l’assembramento non è controllato.
La situazione della montagna è invece completamente diversa, ma i politici non lo capiscono o, peggio, non lo vogliono capire. Lo dimostra l’attuale decreto, che con queste restrizioni ha “cancellato” ogni speranza di riaprire, anche se già lo si sapeva visto il continuo allarmismo sui contagi fatto in questi ultimi giorni, tanto da prolungare ancora lo “stato di emergenza”.
Se vogliamo salvare in parte la stagione invernale, bisognerebbe insistere – fortemente! – col Governo nel consentire la riapertura alla condizione che ottengano lo skipass solo coloro che fanno lezione di sci e/o stanno trascorrendo un periodo di vacanza in hotel (ovviamente con il permesso di poter raggiungere la località scelta).
Così avremmo un’automatica riduzione del numero degli sciatori che, legata al protocollo presentato dall’ANEF, consentirebbe di prendere gli impianti in massima sicurezza, senza i tanti temuti assembramenti da movida. Dando anche “ossigeno” alle nostre scuole di sci e a noi maestri, “fermi” dallo scorso marzo.
Se perderemo il prossimo treno, quello del 1º febbraio, non resterà che scrivere ai nostri governanti: “Siete riusciti ad ammazzare il turismo invernale“.
Roberto Tomatis (Tom)
P.S. Egregi ministri: non confondete le movide delle città con lo sci. Quando usi il Tom