Il parterre dei partner della Fondazione Milano Cortina 2026 si è arricchito grazie all’ingresso di Randstad Italia. La multinazionale olandese, attiva dal 1960 nella ricerca, selezione, formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro, è presente in Italia dal 1999 e conta a oggi oltre 2800 dipendenti e 300 filiali a livello nazionale. L’accordo quadriennale prevede il supporto da parte del nuovo domestic partner all’ambizioso progetto Olimpico e Paralimpico di Milano Cortina 2026, nel percorso di avvicinamento ai Giochi Invernali che prenderanno il via il prossimo 6 febbraio 2026.
Marco Ceresa, Group Chief Executive Officer Randstad, ha commentato: “La partnership tra Randstad e Fondazione Milano Cortina 2026 rappresenta per noi un risultato storico che corona il lavoro che da anni portiamo avanti nel mondo dello sport. Questa edizione dei Giochi Olimpici e Paralimpici, vent’anni dopo Torino 2006, sarà un’occasione per unire e coinvolgere le aziende, i lavoratori, i candidati e i nostri dipendenti verso un obiettivo comune: lavorare insieme per rilanciare il nostro Paese, il nostro turismo e la nostra professionalità in tutto il mondo. Sono estremamente orgoglioso del sostegno che Randstad darà al Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 e a tutti i lavoratori che saranno coinvolti in quello che definisco, da sportivo e appassionato, la massima espressione dello sport”.
“Siamo particolarmente onorati – ha dichiarato Giovanni Malagò, Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e del CONI – di accogliere Randstad Italia nella famiglia di Milano Cortina 2026. L’attenzione verso la persona è uno dei valori cardine del Comitato Organizzatore e ci fa piacere che un player globale nella gestione delle risorse umane abbia scelto di affiancarci in questa magnifica avventura. Siamo al lavoro per offrire a tutti un’edizione memorabile dei Giochi che, anche grazie al supporto di aziende come Randstad, lascerà un’eredità concreta che rimarrà, negli anni futuri, a disposizione di tutti”.
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