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Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli, si candida al Consiglio. 3 posti su 7 sono garantiti dalle quote rosa

Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli, si candida al Consiglio. 3 posti su 7 sono garantiti dalle quote rosa.
Roberta Cataldi si è candidata come consigliere laica alle prossime elezioni nazionali Fisi.
Robertina, dottoressa commercialista, 51 (ma togline tranquillamente una quindicina) maestra di sci e allenatrice federale, è Presidente di un sacco di cose: dello Sci Club Napoli, del Collegio regionale campano dei Maestri di sci che lei stessa ha contribuito a creare, dell’Amsi Campania ed è “solo” consigliere del Comitato dopo esserne stata vice. Come mai tutto lei? “Perché sono fidanzata con lo sci, uno dei pochi a non tradirti mai!”

Inizia a sciare a 4 anni perché era un “dono” di famiglia: “Subito nel dopo guerra mio nonno si recò a Roccaraso e ne costruì un pezzetto’! Per noi andare sulla neve era routine. Mio papà era appassionato di sci alpinismo ed è per questo che la montagna mi è entrata fin da subito nel sangue. In realtà a me piaceva lo sci alpino lui odiava le competizioni, quindi un po’ di nascosto, con la complicità di mamma, ho iniziato a fare gare. A lui però dicevo che mi sarebbe piaciuto diventare maestra e non atleta, altrimenti si sarebbe arrabbiato!”.

Tuttavia, con un nonno imprenditore e un papà primario medico, gli studi venivano prima di tutto, così ecco la laurea da commercialista. “Ma dopo nove anni passati in ufficio in mezzo ai bilanci, guardavo fuori dalla finestra e mi chiedevo per quale motivo non fossi in montagna”.

E hai mollato tutto?
Ho trovato il coraggio di dirlo in famiglia pur sapendo che non sarebbero stati d’accordo. Ma era più forte di me. Sono andata via proprio per sciare allenandomi quotidianamente, anche se il lavoro non l’ho mai mollato”.

Il tempo necessario per prepararmi e a 28 anni ecco il titolo di maestra di sci. “Ma è stata dura, perché il percorso fatto per ottenerlo ha previsto una dedizione totale. E una volta passata ho detto: “ecco, ce l’ho fatta, adesso scappo via!”. E non c’è un giorno della mia vita che mi svegli senza essere felice della scelta fatta.

 Chi ti ha insegnato?
Ho appreso tante cose da diverse persone, sai quanto sia maniacale nella cura delle cose. Grigo, la famiglia Bonelli, Vittone, Migliardi… ma in tutto il mio percorso ho avuto la fortuna di incontrare persone di grande qualità e umanità. Persone come Stefano Bosio dal quale ho appreso praticamente tutto! Diciamo che poi loro hanno trovato in me una persona estremamente disponibile a imparare, interessata ad arricchire il proprio bagaglio sia tecnico che culturale. 

In pista con Gianluca Grigoletto, oggi allenatore responsabile della Squadra C femminile

Sei nata e cresciuta nello sci club Napoli?
All’inizio ero tesserata per il Cus Napoli con Diana e Fabrizio Kühne e dalla categoria ragazzi mi sono spostata al Napoli che non ho più lasciato. Insomma, il mio cuore è metà giallo e metà blu (colori sociali).

Diventandone presidente…
È avvenuto nel 2015, ho ereditato la guida dopo essere stata al fianco del mitico Avv Antonio Scotti Galletta che ha presieduto il sodalizio per ben 16 anni, uomo di gran spessore da lui ho imparato tanto, soprattutto a rispettare questo patrimonio, Il mio club è quasi centenario, ha una storia importante, prima di lui Sergio Contardi Falco aveva fatto tantissimo per le leve giovanili, poi un tragico incidente ce lo portò via. Ho già comunicato che in virtù della mia candidatura dovrò lasciare la guida della società.

A chi?
Posso soltanto suggerire un nome. Credo sia giusto che il Napoli torni almeno per un po’ nella casa di chi l’ha condotto per tanti anni, ovvero dell’attuale vice presidente Edoardo, figlio di Sergio.

Con Stefano Bosio, pilastro dello sci club Napoli e membro del Consiglio del Comitato

Invece la presidenza del Collegio?
In Campania il Collegio non c’era proprio, ma nel 2016 ho creato un gruppo di lavoro perché ciò accadesse. È piccolo, ma sta crescendo bene e ne sono orgogliosa. Teniamo uniti e compatti i maestri della Regione, c’è un buon coinvolgimento sull’intero territorio.

Dovrai lasciare anche questo incarico?

Nell’eventualità venissi eletta, dici? Non ci sono incompatibilità, così come per la presidenza di Amsi Campania, comunque vediamo intanto come andrà in Fisi, poi valuteremo.

Mi piace dare sempre il 100 per 100 in quello che faccio e se l’impegno dovesse richiedere molto tempo valuterò se lasciare qualcosa, ci sono persone eccellenti e molto qualificate tra gli attuali consiglieri, non sarebbe una scelta difficile. Anche perché non mi va di accentrare troppo.

Ad esempio, lascerò sicuramente il Comitato dal momento che non mi sono ricandidata. Gente valida comunque ce n’è, quindi l’aspetto più importante non è la leadership perché in ambito maestri è il gruppo che lavora. E in comitato lo stesso Stefano Bosio potrebbe benissimo continuare il mio lavoro in Dasa, se sarà eletto, la sua grande esperienza sarebbe preziosa per il comitato.

In generale non ho avuto nemmeno la possibilità di pianificare ogni cosa, dal momento che la decisione di candidarmi è arrivata proprio in questi giorni.

Con tutti questi incarichi non ti senti, in qualche modo, il punto di riferimento del centro sud?
Ma no, sono soltanto una persona innamorata del suo lavoro, appassionata della neve, della montagna e farei qualsiasi cosa per amore dello sci. Tanta gente mi apprezza, mi vuole bene e sa come lavoro ma ci sarà anche qualcuno a cui non vado a genio. Il fatto è che da noi l’entusiasmo per il nostro sport è molto alto, ma pochi hanno tempo e forse voglia, di occuparsi della parte tecnico-organizzativa. Tanto guarda, non manca molto al 15 ottobre… sarò all’altezza? Il voto lo stabilirà.

Potrebbe farti da supporto l’appartenenza a una delle quattro correnti, ne stai seguendo una?
Non sono inserita in alcuna squadra e tantomeno sono a conoscenza se esistano o meno, mi candido perché sono stata 20 anni in Comitato, abbiamo lavorato sodo e oggi è una realtà apprezzata e qualificata, grazie anche all’intervento di grandi professionisti  e ora vorrei mettere la mia piccola esperienza e la mia passione al servizio della FISI; ma non ho alcuna riserva a dire che ho la massima stima nei confronti dell’attuale presidente Flavio Roda.

Io sono trasparente come l’acqua e poi se non dicessi la verità  i miei occhi mi tradirebbero. Non è che lo sostenga per partito preso o perché ne sono amica. Lo conosco tutto sommato poco, da Presidente di sci club e per il mio impegno nel Comitato e nel mondo dei maestri. Semplicemente analizzo quello che ha fatto da quando ha preso in mano la Federazione e non posso far altro che giungere a una conclusione: tanto di cappello! Sono commercialista, abituata a fare bilanci dove c’è sempre un più e un meno: il conto mi sembra più che in attivo!

Cosa ti ha colpito di più della sua gestione?

Le squadre vanno bene mi sembra e non parlo solo di sci alpino, i bilanci ancor di più, i soldi mi pare di capire che ci siano, a livello internazionale contiamo perché l’Italia è una delle nazioni che ospita più competizioni dell’alto livello in ogni disciplina, è vice presidente della Fis… Insomma, cosa vuoi di più?

Anche il progetto centro sud voluto fortemente da lui ha dato i suoi frutti e quest’anno c’è più di un atleta del sud in squadra C. Certo, c’è sempre da migliorare. Rinforzare qualche settore, stringere maggiormente il rapporto con la base, tutto quello che vuoi, e che ultimamente si legge ma credo che un Presidente si debba cambiare quando la federazione di riferimento non funziona più.

C’è la storia del terzo mandato…
Non auguro alla Federazione e ai “nostri” sport invernali in generale che la sua candidatura venga fermata, per me è il meglio che possiamo augurarci. E poi… sono certa che ha ragione. Se proprio dovesse accadere, spero che possa lasciare le migliori indicazioni a chi lo sostituirà. Raccontare gli ultimi dieci anni di federazione è impossibile, ma non conoscere i particolari di cosa c’è dentro non aiuterebbe di certo il suo successore, considerando anche Milano-Cortina2026.

 Sento suonare i violini…
Te l’ho detto, sono trasparente e se mi chiedi un parere dico tutto quello che penso. Magari gli altri sono più bravi di lui, non ne ho idea. Di sicuro Flavio ha dimostrato finora di possedere tutte le caratteristiche per guidare una struttura così complicata: indubbiamente dinnanzi a tanti ostacoli ragiona, sa aspettare e trovare una soluzione. Ha carattere insomma, è un grande leader.

Si sono aggiunti anche gli ottoni! Gli altri tre candidati proprio non li conosci?
Non ho avuto questo piacere, ma da quello che leggo sono persone rispettabili, e onorevolissime. Ribadisco però, mi candido perché alla guida c’è Roda e perché spero in una sua riconferma. Con lui ho visto crescere sempre di più il Tricolore sulla neve, un aspetto che mi inorgoglisce e mi stimola a poter lavorare in un progetto a sua conduzione. Se poi dovessi sedere in un Consiglio guidato da una persona diversa da lui… Chissà,  è una eventualità che non riesco ancora a immaginare. Sto nei posti che mi piacciono, ricordi? Sono fidanzata con lo sci!

Perché ne sei così innamorata?
Perché quando vedo la gioia negli occhi dei bambini quando siamo in pista  divento vulnerabile, è la stessa che sento da 47 anni ogni volta che metto i piedi sulla neve.

Per concludere e tornare alla tua candidatura, con le quote rosa aumentano le chance di elezione…
Non so quante donne si candideranno. Il regolamento dice che, come minimo, devono entrare in consiglio tre donne (su 7 posti) più un’atleta (su due). Secondo me donne che si spendono per occupare questi ruoli sono fondamentali. Sono razionali, sempre molto attente e non abbassano mai gli occhi! Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli Roberta Cataldi “SnowQueen” di Napoli

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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