Roberto Visentin rieletto Presidente del Comitato Veneto. Nessuna sorpresa alle elezioni del Comitato Veneto che era stato commissariato. Di fatto non c’è stata alcuna lotta elettorale visto che tra i candidati alla presidenza si è ripresentato Roberto Visentin e nessun altro, già eletto nel 2022. Stessa cosa per i Consiglieri, tranne qualche eccezione.
La Fisi aveva infatti, disposto il commissariamento del Comitato Regionale Veneto. All’origine del provvedimento, il mancato rispetto di una sospensione disciplinare di 15 giorni dall’attività federale, durante la quale il presidente avrebbe continuato a svolgere le proprie funzioni.
Visentin era stato eletto nel 2022, succedendo a Roberto Bortoluzzi, alla guida della FISI Veneto per oltre 25 anni. Ma il dirigente trevigiano era stato sollevato dall’incarico, insieme all’intero consiglio direttivo, tra cui la vicepresidente Federica Monti.
A guidare temporaneamente il comitato ci aveva pensato Stefano Longo, vicepresidente vicario della FISI e presidente della Fondazione Cortina, nominato commissario. Con lui, nel ruolo di vice commissario, il consigliere federale Carlo Dal Pozzo. Entrambi hanno portato il comitato a nuove elezioni avvenute oggi 18 maggio.
La vicenda affonda le radici in un episodio risalente a circa due anni fa. Al centro, una chat WhatsApp denominata “Francesco Totti”, all’interno della quale erano presenti tecnici, atleti e dirigenti legati allo sci di fondo veneto. Nonostante il nome ironico, l’ex capitano della Roma non ha alcun legame con la vicenda.
In quel gruppo furono condivisi contenuti a sfondo sessuale, con alcuni riferimenti al cosiddetto “revenge porn”, insieme a frasi di carattere razzista. I fatti, inizialmente emersi attraverso una segnalazione anonima, diedero avvio a un’indagine federale che coinvolse 15 persone: 12 atleti, un allenatore, ma non il presidente Visentin
In primo grado, il Tribunale Federale assolve otto atleti, risultati non coinvolti nella diffusione dei contenuti. E così pure Visentin e Monti. L’allenatore è invece sospeso per sei mesi (pochi giorni sia il tecnico che e un atleta di 20 anni, entrambi dentro la chat hanno patteggiato la pena: il primo un anno e tre mesi e 6mila euro di multa, il secondo dieci mesi di reclusione e 4mila euro di multa).
Sembrava la conclusione di un caso già complesso, ma la vicenda si riaprì pochi mesi dopo.
Nella primavera del 2024, la Federazione decise di procedere con un’inibizione di tre mesi nei confronti di Visentin e Monti, ritenendo che – in virtù dei ruoli di responsabilità ricoperti – avrebbero dovuto intervenire tempestivamente e segnalare quanto appreso, anziché rinviare l’azione a un momento successivo.
A fine novembre, a seguito di una nuova istruttoria, a Visentin si infligge un’ulteriore inibizione di 15 giorni, durante la quale avrebbe dovuto astenersi da qualsiasi attività federale. Tuttavia, secondo quanto emerso, avrebbe continuato a esercitare le proprie funzioni da presidente, non rispettando la sospensione.
Oggi per Roberto Visentin è la fine di un vero incubo giudiziario di cui si è sempre sentito vittima di circostanze totalmente illogiche.
Tornando all’Assemblea straordinario odierna, avvenute a Ceneda di Vittorio Veneto, all’aula magna del Collegio San Giuseppe, i votanti hanno così eletto: Andrea Ciriotto, Vittorio Dal Vecchio, Federica Monti, Flaviano Pelà, Davide Pettini, Alverà e Michele Tommasi (esclusi Chenet e Guidolin). Come tecnico Zandonà, come atleta, Sovilla.
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