Notizie

S.C. Ubi Banca Goggi: tanti agonisti se…

Ritorna il Criterium Assoluto a Squadre di Serie A – a Lizzola il 29 e 30 marzo, un occasione per parlare di Sci Senior ad Alto Livello

GRADUATORIA GENERALE DELL’ATTIVITA’ SCI ALPINO FISI: UBI BANCA GOGGI PRIMO SCI CLUB TRA I SENIOR

Un percorso che si è inaridito in questi anni complice l’impossibilità dei Gruppi Sportivi di formare nuclei numericamente importanti nelle proprie fila, vede lo sci club bergamasco impegnato nel far crescere quei ragazzi che in buona posizione nelle Liste FIS vogliono dare continuità e provarci ancora. Il rischio non è solo legato alla mancanza di ricambi ad alto livello ma è nel medio termine di una logica emorragia di Tecnici, Dirigenti e Addetti ai lavori. Bisogna correre ai ripari, il Criterium a Squadre spinge sulle maggiori età per dare un segnale di unione e di inversione di tendenza. “Chi ha una Squadra Giovani può impegnarsi a dare continuità”

La FISI ha pubblicato all’inizio dell’inverno la graduatoria delle società dello sci alpino riferita alla stagione 2011/2012.

La classifica assoluta dello Sci Alpino vede lo Sci Club UBI Banca Goggi in 26^ posizione assoluta (21^ se si escludono i gruppi militari).

Visto che le classifiche sono fatte anche per essere analizzate, ecco che oltre la classifica assoluta, si può facilmente dedurre un’altra classifica, quella dei Senior in cui il Goggi risulta al primo posto tra le “società civili” alle spalle solo dei gruppi sportivi che per definizione operano quasi esclusivamente in questa categoria con gli Atleti delle Squadre Nazionali.

Una  classifica cercata e voluta, attrezzando lo Sci Club con un formidabile Gruppo di Atleti Seniores tra cui spiccano Nicola Rota, Nicolò Colombi e Sara Gattinoni, per portarli all’età della naturale evoluzione e maturazione che si dovrebbe compiere in prima istanza intorno ai 24/25 anni. Il gran numero di abbandoni che si verificano dalla categoria Children in poi risuona come un tetro presagio per il nostro ambiente.

Uno sport da reinventare insomma è la convinzione imperante, è necessario trovare nuove formule e non lasciare perdere i talenti che hanno sacrificato tutta la giovinezza per questo sport.

Al contrario della maggior parte degli sport, nello sci, se a 17/18 anni non hai sfondato, e per sfondato significa entrare nella sempre più ristretta élite delle squadre nazionali, smetti di fare agonismo. Solo nella provincia di Bergamo, ad esempio, si passa dai quasi 400 partecipanti del circuito provinciale FISI dedicato a Pulcini e Children ad una manciata di atleti che si impegnano dalla categoria Giovani in poi.

E’ un dovere progettare e immaginare uno sport diverso. E’ un dovere farlo non solo per i costi complessivi ma anche per i costi sempre più inattuabili per l’affermarsi di una crisi finanziaria profonda. Anche solo per rispondere alla enorme passione che caratterizza il nostro sport!

Immaginatevi cosa sarebbero il nuoto, la pallavolo, lo stesso calcio se l’attività agonistica fosse solo focalizzata sulla nazionale. Quanti di noi hanno un collega od un amico che gioca nella squadretta dell’oratorio o, più bravo, gioca magari in qualche campionato un po’ più importante. Questo dà continuità e certezza a quello sport, entusiasmo e notorietà, non solo su giornali ma anche nelle parole e nella quotidianità della gente.

Basta guardare la partecipazione alle gran fondo del ciclismo o alle maratone dove concorrono con ambizioni assolute atleti di ogni età, dai post adolescenti ai veterani (i nostri Master), a dimostrazione di come lo sport agonistico possa essere gustato ad alti livelli anche dagli “anta”. Ma non vogliamo qui arrivare fino ai Master (che sono pur Senior) ci fermiamo ai Senior.

Il nostro sport, quasi protagonista di una politica sportiva miope, non si vuole allineare a questa possibilità che tutte le altre Federazioni percorrono, e, se non sei ancora stato capace di dimostrare che sei un campione ti trovi quasi eliminato dai giochi a 16 anni, in un’età difficile per definizione, quando magari devi ancora iniziare l’età puberale. E questo in una disciplina, non dimentichiamolo, che ha nella “testa” un fattore fondamentale, come dimostrano le ripetute vittorie in Coppa del Mondo di atleti non più giovanissimi (Didier Cuche ne è stato l’emblema), maturati tardi e che forse dal “sistema Italia” sarebbero stati esclusi potendo ambire al massimo a diventare ottimi istruttori. Ne abbiamo le pagine della Storia piene. Ma anche molti degli attuali o appena passati come Ploner, Simoncelli, Deville, Gross, mai transitati dalle squadre nazionali sono e sono stati realtà tangibili delle nostre squadre nazionali, ancora lì presenti perché mai arresi.

A forza di ridurre i numeri non abbiamo più nemmeno le riserve! L’allarme è lanciato!

Un altro discorso varrebbe la pena fare per come alcuni Atleti vengono scelti o “promossi” a dispetto di altri con operazioni al limite della regolarità non solo sportiva.

Bene, lo Sci Club UBI Banca Goggi ha deciso di non omologarsi a questa logica e di andare ancora una volta controcorrente investendo sui Senior, e quando i goggini ci mettono l’impegno e la passione i risultati dimostrano che hanno ragione. Non è un andare contro corrente, è solo una provocazione per cercare di coinvolgere anche gli altri Club, per dare linfa e rinnovamento alle attività.

In fondo per chi ha una Squadra Giovani avere due tre Atleti Senior da allenare non cambia, anzi si hanno a disposizione Atleti determinati, in grado di dare una mano, esempio per gli altri e quindi utilizzabili come co- allenatori. Sono Atleti che meritano un riconoscimento per il percorso fatto e quindi è giusto alleggerirli della quota associativa

Così facendo, almeno,  il circo dello sci si muove, abbiamo di nuovo persone che maturano le esperienze nelle età della ragione, in cui sciare e prepararsi è una propria scelta e consapevolezza, unendole agli approfondimenti del corso Maestri e  Allenatori che creano da un lato un completamento delle  esperienze, e per tutti il giusto riconoscimento di una attività così  impegnativa iniziata fin da bambini.

Grazie e complimenti quindi agli atleti, che hanno permesso questo grande risultato di Società d’eccellenza tra i Seniores. Nicola Rota 15° in slalom nel finale dell’ultima Coppa Europa e quinto nello Slalom degli Assoluti a Pozza di Fassa, Nicolò Colombi anch’egli convocato nella rassegna continentale e grande Campione del Mondo Cittadini 2012 di slalom in carica, oltre che alla damigella del gruppo Sara Gattinoni. Una menzione particolare merita il loro capo-allenatore, il grandissimo Roberto Avogadro – istruttore nazionale – anch’egli dimostrazione vivente di come la passione nello sport non finisca mai, se è vero che allo Stelvio ogni pomeriggio dopo l’allenamento inforca la bici e si fa una “passeggiatina” fino a Trafoi: andata e ritorno tanto per gradire! Esempio tangibile di come il sacrifico può farti fare grandi cose, basta crederci ed impegnarsi con costanza. Al suo fianco il giovane e volonteroso Fabio Boni entrato da un paio d’anni nello staff tecnico dopo una brillante attività da atleta tra le fila dei “giallo-rossi”, aiutati nelle trasferte femminili da Carlo Guattini che ha sostituito Omar Nodari passato con i più piccoli .

Per ultimo ma non ultimo un sentito riconoscimento anche alla dirigenza ed ai tecnici che hanno creduto e credono in questo progetto che alza gli occhi guardando oltre.

Talmente oltre che la squadra nella stagione in corso si è rinforzata con gli innesti di atleti di prim’ordine quali Pierfrancesco Monaci, Giordano Magri, oltre ai graditi ritorni di Stefano Zucchi, al rientro da un infortunio e di Andrea Testa che torna gioiosamente “a casa” dopo una breve parentesi non definitiva tra i gruppi sportivi.

Il culmine di questa politica lungimirante lo si è potuto osservare in diretta televisiva alla vigilia di Capodanno nello slalom che a Pozza di Fassa assegnava il Titolo Italiano Assoluto dove gli alfieri dell’UBI Banca Goggi si sono presentati – in quanto qualificati – ben in sei al cancelletto di partenza. I “magnifici sei” erano appunto Nicola Rota, Nicolò Colombi, Andrea Testa, Giordano Magri oltre ai due Giovani, Pierfrancesco Monaci e Stefano Zucchi.

Poco fortunata la partecipazione dei meno esperti Magri, Monaci e Zucchi, che, giovanissimi potranno rifarsi al più presto, ma ottime le prestazioni degli altri. Rota, in recupero nella seconda manche, chiude al 5° posto assoluto alle spalle di big della Coppa del Mondo come Moelgg e Deville ma sapendo mettere gli sci davanti addirittura al campione olimpico Giuliano Razzoli. Eppure, a suffragare il discorso che stiamo facendo, nonostante questo eclatante risultato, culmine di un inizio stagione veramente ad altissimi livelli, il buon Nicola deve ancora vivere con ansia la vigilia di ogni gara di Coppa Europa sperando in una telefonata per la convocazione che invece meriterebbe di default. Su Rai Sport si è potuto apprezzare anche lo stile e la tecnica di Nicolò Colombi ed Andrea Testa che hanno chiuso rispettivamente in 18^ e 19^ posizione, nonostante un problema al ginocchio per il primo ed una prima manche sottotono per il secondo. In tre nei venti potrebbe essere il motto dell’UBI Goggi. Ciò significa che, in termini puramente matematici, il 15% dei primi venti italiani classificati sono rappresentanti di uno Sci Club che, seppur blasonatissimo, non dispone neanche lontanamente dei mezzi messi in campo dai fortissimi Gruppi Sportivi Militari di Stato. Tre su venti dunque, e scusate se è poco! Andando al di là di una lettura puramente matematica, il significato di questo risultato è importantissimo, e non solo per quanto detto sopra, ma anche perché questi atleti provengono dal nostro vivaio, sono cresciuti con noi e continuano a sciare con noi. Alcuni fin da Pulcini, altri da Children, ma sono il frutto visibile del lavoro della nostra scuola, sono coloro che tra lo “scegliere di essere campioni e quello di non esserlo” – mantra di Tecnici e Consiglieri del Goggi – hanno scelto di esserlo, impegnandosi per realizzare alla grande quei “cambi di velocità” che caratterizzano il “Progetto di Normalità” della Società.

E la Società gli ha dato la possibilità di diventarlo, mettendo a frutto la mentalità e le convinzioni che permeano lo Sci Club e che vengono portate avanti con entusiasmo e passione in primis dal Presidente Gherardo Noris, Chioccia, che crede in uno sci non fine a se stesso e che quindi non si conclude al termine della categoria Allievi, ma attraverso la categoria Giovani, forma, e che dà la possibilità, nonostante gli enormi sforzi organizzativi ed economici che questo comporta, di proseguire nell’attività giocandosela con atleti che hanno alcuni vantaggi in termini organizzativi e finanziari.

Sono il frutto di un’eccellenza tecnica cresciuta e sviluppatasi nella grande tradizione della FISI da un Gruppo di Tecnici e Dirigenti che ormai da 25 anni lavorano assieme alle dipendenze di un Presidente che è meglio definire Direttore d’Orchestra,  mutuando i valori del campo e della storicità del nostro sport con alcuni precetti educativi e sociologici che guardano ad una crescita graduale e attenta dell’individuo.

Ma l’eccellenza di questo modo di pensare trova spazio anche dal punto di vista organizzativo. Nata da una felice intuizione del DS Antonio Noris e del Consigliere Ivano Edalini (indimenticato protagonista sulla 3-tre dove riuscì a battere sua Maestà Ingo) lo Sci Club UBI Banca Goggi ha mandato infatti in pista il 29 e 30 marzo a Lizzola in comune di Valbondione (BG) la 10^ edizione del Criterium Italiano Assoluto a squadre di serie A una gara dalla partecipazione molto ambita ed altamente qualificata, divenuta ormai una classica, ma dal contenuto altamente innovativo che vale quale Campionato Italiano a squadre di Club, oggetto di interessata attenzione da parte delle Federazioni di tutto il Mondo in quanto gara unica nel suo genere, manifestazione capace di rendere di squadra uno sport tipicamente individuale come lo sci alpino ma che, a parte casi isolati, trova proprio nella forza di squadra la migliore espressione in qualsiasi contesto esso si svolga.

Slalom e gigante per maschi e per femmine, due donne e tre uomini per una squadra che nella combinata dei due giorni di gara diverrà Campione Italiano Assoluto con l’appellativo di “The Team”, mentre l’uomo e la donna più bravi a dare il contributo alla propria squadra saranno “The Man” e “The Woman”.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment