Martedì 23 settembre 2025, il Colle del Sestriere si è fermato per accompagnare l’ultimo viaggio terreno di Matteo Franzoso, il giovane azzurro dello sci alpino scomparso durante un allenamento in Cile. Nella chiesa di Sant’Edoardo si sono svolti i funerali di Stato, celebrati in un silenzio che sapeva di rispetto e di dolore.
Atleta delle Fiamme Gialle, cresciuto tra le fila dello Sci Club Sestriere, Matteo è stato salutato con commozione da compagni di squadra, tecnici, dirigenti e amici. L’abbraccio della sua comunità sportiva e del suo paese è stato profondo, testimoniato anche dalla presenza di tantissimi appassionati che hanno voluto stringersi alla famiglia.
Accanto alla folla composta, le istituzioni hanno reso omaggio: il Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per lo Sport Andrea Abodi, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro, il Presidente della FISI Flavio Roda, il Sindaco di Sestriere Gianni Poncet con i colleghi dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, oltre a numerose autorità civili e militari. Una testimonianza corale di quanto la scomparsa di Matteo abbia colpito non solo lo sport, ma l’intero Paese.
All’uscita dalla chiesa, la bara avvolta dal tricolore è stata accompagnata dagli applausi e dall’onore delle Fiamme Gialle. Poi il cielo, quasi a partecipare al dolore collettivo, ha cambiato volto: il sole ha lasciato spazio alle nuvole, la pioggia si è fatta via via più fitta fino a trasformarsi in grandine, mentre poco più in alto, sul crinale, era già neve. Un segno simbolico, come se la montagna volesse prendersi Matteo tra le sue braccia.
Infine il feretro è stato portato al cimitero di San Restituto a Sauze di Cesana, dove si è svolta la sepoltura in forma privata, affidata all’intimità dei suoi cari.
Quel Colle, spesso scenario di gioie sportive, ha conosciuto il dolore più crudele. Ma il ricordo di Matteo Franzoso resterà come eredità di passione, coraggio e amore per lo sci, custodito per sempre dalla neve che lo ha visto nascere atleta e che, nell’ultimo saluto, ha voluto accoglierlo ancora una volta.
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