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Si chiama Giada D’Antonio ma per tutti è “The Black Panther”

Si chiama Giada D’Antonio ma per tutti è “The Black Panther”.
Il Pinoccchio sugli Sci è uno degli eventi più importanti del settore Children. Chi riesce a mettersi in luce ha una prova realistica che la strada è quella giusta. È solo una delle mille risposte che attende al varco la carriera di un atleta. Sappiamo bene che i gradini, più si va avanti più diventano alti…

Detto questo sulle nevi dell’Abetone c’è una giovane atleta che senza alcun dubbio ha saputo mettersi in luce più di altre volte.Sì, perché Giada D’Antonio, 14 anni di Napoli, iscritta per Lo Sci Club Vesuvio, è fin dalla categoria baby che vince.

Ovviamente parliamo della Categoria Ragazzi, quindi non è nostra intenzione inquadrare Giada come una predestinata o una certa campionessa di domani. Ci sono innumerevoli esempi di piccoli fenomeni poi spariti o negli Allievi o nei Giovani, per mille motivi diversi.

Tuttavia Giada, the black Panther, come la chiamano nel suo sci club, pare abbia seriamente qualcosina in più. È figlia di Sandra che a soli 17 anni raggiunse l’Italia lasciando l’Ecuador e di Fabio odontoiatra della capitale partenopea.

Non hanno per niente lo sci nel dna, Giada e il fratello Anthony, due anni in più, hanno iniziato come tanti frequentando Roccaraso. I primi rudimenti, le prime garette e l’entusiasmo che si accende. Anthony, che andava forte come la sorella, ha deciso quest’anno  di lasciare lo sci ammaliato dal calcio, lei invece continua eccome!

E per saperne di più  abbiamo interrogato uno degli allenatori dei children Carlo Ceccato che la segue solo da quest’anno, considerando che fino allo scorso anno lavorava nelle file del Druscié Cortina. Lo Sci Club Vesuvio conta 26 tra Children e 6 Giovani. Per i Ragazzi e gli Allievi oltre a Carlo ci sono Gianluca Petrella e Raffaele Mendia.

Che ci fa un veneto a Napoli?
Scelta di vita, dopo tanti anni passati con Druscié, ultimamente con la squadra Giovani maschile, dove avevo finito un ciclo. Qui poi c’era un sentita voglia di crescere e di portare avanti con una certa intensità un progetto per i 4 o 5 ragazzini più bravetti.

Allora, Giada…
Ragazzina talentuosa, dotata fisicamente, un dono di madre natura. Ha sempre vinto tutto nei piccoli e quest’anno nel passaggio ai ragazzi c’era una certa curiosità. Sai nulla è scontato nello sci soprattutto a questa età. Invece ha dominato.

Va forte un po’ in tutto?
È molto completa. In Slalom è un po’ più avanti rispetto alle altre. Diciamo che il suo livello non è di un primo anno Ragazzi ma addirittura delle Allieve. Sono in poche della sua età a saper mettere così vicini i piedi e ad avere una discreta solidità.

Scia tanto?
Per niente, rispetto alle sue coetanee del nord non c’è paragone. Noi facciamo un gran bel lavoro nel periodo autunnale e poi aspettiamo che da queste parti aprano gli impianti. A quel punto si è sulla neve solo nei week end, eccezionalmente a partire da giovedì.

Sarà sempre così?
Con le eccellenze bisognerebbe cambiare un po’ marcia se si vogliono ottenere determinati risultati. A questa età se hai talento ti salvi, però ma mano che si va avanti è necessario aumentare l’intensità.

Trovi differenze tra ragazzi del nord e del sud a livello di spirito e approccio allo sci?
Come persone per niente, la differenza è soprattutto quella che ho appena sottolineato: non sciano tanto. Poi c’è un altro fatto, qui le piste sono prese d’assalto dai turisti. Quest’anno è stato pazzesco, forse anche perché dopo il blocco dei turisti la gente aveva molta volta di sciare. Però non c’è molto spazio per l’attività agonistica. rispetto al nord, dove ovviamente ci sono tantissime stazioni, il divario è notevole se parliamo di qualità dell’allenamento.

Torniamo su Giada, sa di essere forte?
È consapevole del potenziale che ha. E una ragazzina determinata e molto concreta in gara. Naturalmente anche lei ha momenti di alti e bassi. Quando sbaglia non rimane indifferente e questo è sinonimo anche già di un certo carattere. E poi si vede che adora questo sport, non è solo il piacere di sciare come tanti. Quando è sulla neve i suoi occhi brillano!

Con le sue compagne ha legato?
Giada è una ragazza solare e tutti le vogliono un bene dell’anima, perché è il classico tipo che si fa voler bene. Non è, tanto per intenderci, la prima della classe che se ne fa un vanto.

A livello preparazione atletica come siete messi?
Abbiamo un nostro preparatore, Francesco Guarino: tre volte alla settimana allo stadio di Napoli. Poi in estate è sempre previsto un raduno intensivo. l’ultimo a Formia

Giada ti ha svelato il suo sogno?
Ovvio, quello di andare in Coppa del Mondo! Bene che ci sia questa carotina davanti al naso, ma perché il desiderio, che bene o male hanno quasi tutti, assuma una certa concretezza bisogna attendere il primo anno Aspiranti. Vedremo, perché prima o poi bisognerà fare delle scelte a livello scolastico.

Parli di un liceo sportivo?
Mi riferisco al fatto che se frequenti una scuola normale che ti riempie di verifiche al lunedì mattina, la cosa diventa davvero difficile per non dire stressante. Non si può affrontare un’attività agonistica di un certo peso con questo incubo. Qui c’è un bacino enorme fino ai Children, poi rimane poco e niente. Il motivo è semplice. Nella categoria Giovani capita di star via quattro o cinque giorni a far gare che tra l’altro sono tutte al nord. Il rischio è di non andar bene né sugli sci né a scuola.

Sul podio dello slalom ai Campionati Italiani Children

Per questo i nostri Giovani non fanno gare Fis. Con Giada c’è ancora un po’ di tempo per decidere, ma questo aspetto riguarda solo la famiglia, perché non sono scelte facili. Se mi chiedono un parere da allenatore posso solo dire che con questa ragazzina vale proprio la pena valutare con attenzione il suo futuro da atleta.

Il potenziale c’è, poi, ripeto, man mano che si va in sù, la strada diventa sempre più ripida e piena di tornanti!

Arrivi dal Pinocchio, che livello hai riscontrato?
A livello Internazionale un po’ più basso del solito perché mancavano austriaci, svizzeri e scandinavi. A livello italiano, nelle Ragazze Giada ha una marcia in più, poi  sono quasi sempre quelle cinque o sei che si alternano sul podio.

Negli Allievi c’è Lara Colturi che ha decisamente un altro passo, però rispetto a inizio stagione, ho l’impressione che le altre sue dirette antagoniste si siano un po’ avvicinate. Nel maschile uguale, sono in cinque o sei che se la giocano. Nel complesso La nostra Black Panther viene proprio fuori perché non ti aspetti sempre un rendimento del genere al primo anno. Vedremo nel tempo quanto saprà graffiare!

Foto Carpe Diem

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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