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Sicurezza sugli impianti

Può talvolta accadere un qualche incidente o infortunio durante un percorso in seggiovia o skilift. Dal punto di vista numerico gli skilift sono oggi inferiori rispetto alle seggiovie, che costituiscono la via del trasporto a monte più efficace, veloce e con capacità di portata superiore;  sono ancora invece molto presenti sui ghiacciai (per motivi di gestione), nei campi scuola e su pendii facili con dislivello contenuto. Fortunatamente gli incidenti su tali impianti di risalita, siano skilift o seggiovie, di fatto sono numericamente piuttosto esigui. Ciò non toglie che vi siano delle regole da rispettare e dei criteri di imputazione della responsabilità da tenere in considerazione.

Sugli utenti sciatori grava l’onere di rispettare il corretto utilizzo di tali impianti con la dovuta diligenza; per gli skilift occorre mantenere la propria linea di percorso senza digressioni al di fuori del c.d. “binario” di trasporto; in caso di incidente provocato da una tale digressione o da un non corretto utilizzo del “gancio”, magari dovuto a distrazione o rotazione dello sciatore la responsabilità del sinistro e dunque dei danni che vi procurate potrebbe essere a voi stessi attribuita. Stesso discorso vale per il trasporto in seggiovia per la quale occorre che gli sciatori adottino: –un corretto imbarco secondo la direzione data dall’impianto; durante tale fase occorre prestare una vigile attenzione in quanto i moderni impianti ad agganciamento automatico sono dotati di un tappeto dove gli sciatori accedono provenienti dal tornello che, di norma, sosta su un piano innevato; il tappeto invece non è un terreno innevato e dunque occorre prestare attenzione al momento del passaggio tra piano neve e tappeto in quanto non vi sarà scorrevolezza – o, a seconda della tipologia, sarà limitata  e quindi è opportuno essere pronti nella circostanza; – una volta sul tappeto ci sarà un breve lasso di tempo (qualche secondo) prima che il seggiolino giunga a voi; in questo frangente dovrete prestare attenzione, senza distrazioni, perché al momento dell’arrivo del seggiolino, se pur tecnicamente rallentato,  dovrete prendere posizione sull’impianto; in caso di distrazione o comportamento negligentemente colposo, le conseguenze di una caduta possono essere a voi unicamente imputate; – negli attimi successivi all’imbarco dovrete avere cura di abbassare la sbarra di sicurezza, con attenzione verso gli altri occupanti della seggiovia per evitare che la sbarra magari colpisca il capo o agli arti, degli altri occupanti; – durante il trasporto dovrete mantenere la posizione seduta, astenendovi da movimenti (se non strettamente necessari) così come dovrete evitare di far dondolare in qualsivoglia direzione il seggiolino; – al momento dello sbraco, nei momenti precedenti lo stesso, dovrete alzare la sbarra di sicurezza, operazione questa che va compiuta solamente nei metri antecedenti l’arrivo, dove la manovra è segnalata come autorizzata dalla segnaletica apposta sui piloni e mai prima; tale condotta che spesso si vede praticare costituisce una grave fonte di responsabilità e di pericolo; – al momento dello sbarco dovrete essere pronti, prestando attenzione a che i vostri sci prendano la giusta direzione di appoggio e paralleli rispetto a quelli degli altri occupanti inclini alla stessa contestuale operazione; – abbiate attenzione a manovrare le racchette/i bastoni con prudenza, meglio se tenute saldamente entrambe in una mano e tassativamente con le punte rivolte verso il basso e non allacciate al polso; in caso di caduta potranno dunque essere libere e non costituire un pericolo per voi né per gli altri; – se avete qualche difficoltà o prevedete di averne, per essere principianti, abbiate cura di avvertire a voce il personale presente all’impianto, questi potrà rallentare lo stesso, se necessario fermarlo, e darvi la necessaria assistenza; – i bambini sotto gli otto anni devono essere accompagnati da un adulto – e ciò in proporzione di un adulto per un massimo di due bambini-, così come quelli di altezza inferiore a 1,25m, ad evitare incidenti e garantire la migliore sicurezza. Recentemente molte stazioni hanno adottato anche dei sistemi di sicurezza supplementari applicati ai singoli seggiolini, che permettono un “blocco” ulteriore, una chiusura specifica, atta ad evitare che il piccolo corpo di un bimbo possa inavvertitamente scivolare.

Con questi, semplici,  accorgimenti potrete essere sereni nell’utilizzare ogni impianto di risalita.

Su gestori degli impianti la normativa prevede una serie di obblighi atti a garantire la sicurezza degli utenti. In primis, e questo è preliminare e condizione per la stessa autorizzazione all’esercizio, tutti gli impianti di risalita devono aver passato il vaglio delle omologazioni tecniche, dunque di idoneità al loro utilizzo  pubblico, rispettosi di ogni  dato tecnico e sicuri; ovvio che ove questo venga meno per effetto di qualche difetto o mancanza, in caso di incidente, sarà accertata una responsabilità del gestore. Su di questi poi, ai fini della sicurezza, grava l’onere di nominare un responsabile di esercizio e dedicare il personale di “pedana” sia nella stazione di partenza che in quella di arrivo; il personale ivi presente dovrà vigilare costantemente sul corretto funzionamento dell’impianto e quindi sui suoi meccanismi di agganciamento, partenza, trasporto, arrivo e deflusso degli sciatori; il personale addetto poi dovrà avere cura di monitorare e manutenere le zone di imbarco e sbarco, nello specifico preoccupandosi di mantenere il piano neve nell’area dei tornelli di ingresso e in confluenza con il tappeto dell’impianto in perfetto stato, prive di insidie che possano arrecare pregiudizio o pericolo per gli sciatori; anche in stazione di arrivo dovrà preoccuparsi di mantenere il piano neve in perfetto  stato e con la adeguata lieve pendenza per un coretto e sicuro sbarco degli sciatori; il personale di pedana, sia in partenza che in stazione di arrivo dovrà quindi vigilare costantemente sull’accesso e sullo sbarco degli sciatori prestando la massima attenzione ad eventuali difficoltà o situazioni di pericolo; dovrà essere dotato di un comando di rallentamento e/o fermata dell’impianto a sua immediata e costante portata di mano al fine di rallentare o fermare l’impianto tempestivamente ove ciò si renda necessario per una qualche difficoltà o caduta di uno o più sciatori; in presenza di bambini il personale in turno nella stazione a valle e della stazione a monte dovrà rallentare l’impianto per facilitare l’imbarco e lo sbraco degli stessi. Ove anche una sola di queste condotte dovesse risultare manchevole, in caso di incidente o infortunio potrà essere accertata la responsabilità colposa dell’impiantista e/o del responsabile di gestione.        

Insomma un coacervo di regole che comunque, se adottate con attenzione e scrupolo, costituiranno una semplice ma efficace misura di protezione e sicurezza per i fruitori degli impianti di risalita.

 

 

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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