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Socrepes: Titton nuovo direttore lavori. «Ce la possiamo fare per i Giochi»

La notizia pubblicata sul Corriere delle Alpi a firma Alessandro Michielli, arriva forte e chiara: il cantiere della cabinovia Apollonio–Socrepes cambia timoniere. Come riportato dal quotidiano veneto, Simico ha nominato Michele Titton, ceo di Its Engineering, nuovo direttore lavori dell’opera che dovrà essere pronta entro i Giochi olimpici Milano Cortina 2026.
Un incarico pesantissimo, ma affidato a chi — parole del quotidiano — ha già compiuto un mezzo miracolo: quello della pista da bob, rimessa in carreggiata con 31 modifiche in corso d’opera.

Titton non si nasconde dietro prudenza o condizionali: «Sì, si può ancora fare», dichiara nell’intervista al Corriere delle Alpi. Il progetto esecutivo è stato caricato, le autorizzazioni di Ansfisa sono attese a giorni, e l’obiettivo è chiaro: correre. Ma correre con metodo.

Opere civili in tempi record

Titton spiega che grazie a tecnologie costruttive rapide — le stesse utilizzate per accelerare i tempi del bob — è possibile comprimere lavorazioni che normalmente durano una settimana in tre giorni.
La squadra di direzione lavori conta cinque tecnici dedicati a ottimizzare ogni passo: scavi, fondazioni, opere in cemento armato. Tutto progettato per ridurre i tempi senza sacrificare qualità e sicurezza.

Le criticità: Mortisa e il tema frane

Il Corriere delle Alpi sottolinea anche i nodi più delicati, come la stazione intermedia di Mortisa, area classificata come frana quiescente.
Titton rassicura: i monitoraggi confermano che l’impianto si può costruire, e l’“immunità di frana” — seguita direttamente da Simico — non dovrebbe porre ostacoli.
Alle stazioni di valle e monte, spiega, si procederà con strutture rigide; l’intermedia richiederà soluzioni più specifiche, già in elaborazione.

Componenti elettromeccaniche: produzione e controlli serrati

Sono circa 70 le macro-forniture in produzione presso subappaltatori certificati.
Ogni giorno, una persona dello staff contatta ogni fornitore per verificare eventuali criticità. Alcuni componenti devono arrivare entro Natale, altri nel primo mese del 2026.
Le parti meccaniche delle stazioni non arriveranno precablate per non rallentare la filiera: verranno cablate in loco, dopo un premontaggio e test in fabbrica.

Il piano: a Natale sostegni, rulliere, stazioni e… la fune

La timeline che Titton illustra al Corriere delle Alpi è impressionante:

  • Entro Natale: sostegni, rulliere, stazioni al grezzo e perfino la fune;

  • Dal 26 dicembre: montaggi elettrici, sensoristica ed elettronica;

  • Dall’8 gennaio: avvio del collaudo.

Sarà poi il Comune, con il supporto di Mico, a gestire l’impianto.

Sicurezza e qualità: «Sarà un impianto migliore di altri»

Titton lo dice senza esitazioni: «Certo che sarà sicuro, anzi sotto certi punti di vista sarà migliore di altri».
E per la pista baby di Socrepes, aggiunge, non ci sarebbero impedimenti: potrà aprire già a Natale, se Ista darà l’ok.

Il quadro che emerge — come evidenziato due volte nell’articolo del Corriere delle Alpi — è quello di una sfida che ha il sapore del conto alla rovescia. Michele Titton è chiamato a correre contro il tempo, contro la burocrazia, contro il meteo.
Eppure, come già accaduto con il bob, l’ingegnere sembra avere un metodo e una certezza: si può fare.

Per seguire tutti i passaggi, l’intervista integrale è disponibile qui:

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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