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Sofia, Fede e Lolli: tanto entusiasmo ma già concentrate per il prossimo appuntamento

Sofia, Fede e Lolli: tanto entusiasmo ma già concentrate per il prossimo appuntamento
Sofia Goggia, Federica Brignone, laura Pirovano ed Elena Curtoni nel dopo gara:

“Sono stati due giorni complicati – ha detto Goggia -, soprattutto quando hai una sola prova a disposizione e cadi alla quinta curva. Non pensavo di essere prima al traguardo, anche perché le condizioni cambiano continuamente. C’è però qualcosa che sconfigge la paura, che è la decisione. Bisogna avere il coraggio di essere precisi anche quando dentro non si è a posto. Non ho fatto una brutta discesa, ho fatto qualche errore e la neve che scivolava non rendeva le cose semplici. Sono sorpresa di essere in testa, ma sono contenta di avere portato a termine questa gara, dopo un periodo complicato. Ora come ora non posso pensare alla coppa di specialità, perché devo concentrarmi su me stessa e sul gesto migliore da portare in gara. Poi al termine di ogni gara si guarda la luce e se è verde è meglio. Al termine della stagione faremo i conti sulla Coppa, per ora sono contenta così”.

“Mi spiace un po’ di non aver fatto il superG in queste condizioni – ha detto Federica Brignone -. Ma sono contentissima. Non facevo così bene discesa, da tre/quattro anni. Erano due giorni che attendevamo e normalmente quando ci sono queste condizioni riesco sempre a far bene, ad attivarmi. Non è servita a nulla la prova, le condizioni sono completamente cambiate e chi ha saputo adattarsi meglio ha fatto il risultato. Nel prossimo week-end ci sono due superG e una discesa: vedrò cosa fare per la discesa e cercherò di fare il massimo nei superG ai quali tengo moltissimo”.

“I decimi che mi separano dal podio bruciano – ha detto Laura Pirovano -. Gareggiamo contro il tempo e non posso focalizzarmi su quel distacco. Devo ripensare piuttosto a dov’ero lo scorso anno e dove sono adesso per capire quanto sono cresciuta”.

“Sono delusa dal risultato – Elena Curtoni -, non era facile trovarsi a proprio agio. Ho faticato con la visibilità. E’ andata così, era una gara e ce ne saranno altre. I prossimi saranno due week-end fondamentali e cercherò di mettere in campo quello che posso”.Sofia Fede e Lolli: tanto 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi.

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