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Sölden, gli sci “scocciati” di Henrik Kristoffersen

Sölden, gli sci total black di Henrik Kristoffersen.
In occasione del gigante d’apertura di Sölden si è consumato un piccolo giallo, anzi più che altro un noir, come lo scotch che Henrik Kristoffersen ha collocato sulla serigrafia dei suoi nuovi sci, i Van Deer, made in Marcel Hirscher, per coprirne il marchio. Un design privo di disegno, un total look verde scuro, una soletta completamente nera e il logo Van Deer in rosso all’altezza della spatola..

Tutte le tv sono andate immediatamente a chiedergli conto, fino a coltivare il sospetto che fosse un paio dei suoi vecchi Rossignol, facilmente individuabili se visti da vicino. Secca e anche un po’ scocciata la risposta del campione norvegese: “No, non sono Rossignol, altrimenti non sarei salito sul podio. Sapete bene che questa non è la mia pista!“. In effetti il suo best result prima di ieri, risultava soltanto un quinto posto ottenuto nel 2020, quando si impose il giovanotto Lucas Braathen.

Dunque per quale motivo non approfittare dell’occasione e sfoggiare il logo Van Deer, che alla sua prima gara finisce già sul podio di Coppa del Mondo? Così sono arrivate alcune risposte malpensanti: neve troppo facile per sfruttare i Van Deer, dalla struttura maggiormente performante su terreni più aggressivi. Filo Hirscher insomma.

Incalzato dalle Tv, in particolare dalla ORF, Henrik ha cercato poi di svincolarsi da quella sorta di imbarazzo, lanciando un pensiero a Dietrich Mateschitze, il fondatore di Red Bull, scomparso il giorno prima. Ecco che allora arriva da parte di Kristo la spiegazione di quella copertura. “È soltanto una questione di regole, gli sci si chiamano Van Deer – Red Bull Sport, ma la Fis non concede l’esposizione di marchi diversi applicati agli sci. Dalla prossima gara la serigrafia sarà rifatta. Oppure – ha concluso Henrik con un sorrisino ironico – nel frattempo cambieranno la regola“. Sölden gli sci total

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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